« Auspici, àuguri:
tutto fatto; gli uccelli sono favorevoli a qualsiasi iniziativa.
Picchio e cornacchia a sinistra, corvo e upupa a destra m'incoraggiano.
Per Ercole! Son deciso a seguire il vostro parere!
Ma che succede? Il picchio da' di becco nell'olmo?
Non è un avvenimento casuale. » [1]
Gli antichi lo sapevano:
gli uccelli conoscono il Volere del dio.
Alcuni maghi sapevano interpretarne movimenti e voce:
sono quegli indovini, giunti dall'Umbria, di cui Cicerone parla con disprezzo...
« già al tempo di Cicerone -che li condanna duramente- dovevano circolare numerosi àuguri, del tutto estranei al collegio ufficiale, che trasformavano la disciplina in una "superstizione" attinta da popoli estranei alla tradizione romana. » [2]
Tra questi popoli incolti, i più vicini ai Romani erano gli Umbri che inquinavano l'Urbe con le peggiori superstizioni...
« Il ricorso a tale pratica caratterizza, a detta dell'augure Cicerone, l'intera Umbria:
"I Frigi, i Pisidii, i Cilici e gli Arabi obbediscono scrupolosamente ai segni profetici dati dagli uccelli, e sappiamo che lo stesso è avvenuto per lungo tempo in Umbria". » [3]
Comunicare con gli uccelli era (come) detenere un potere divino.
Sapere popolare diffuso: a Trieste si diceva...
capisce il linguaggio
degli uccelli e vede gli spiriti. » [4]
Gli uccelli nidificavano sul tetto?
In Umbria, e non solo!, era un cattivo segno:
bisognava tenerli lontano dalla casa...
« L'unica soluzione praticabile sembra quella di vigilare attentamente e di intervenire prontamente, per evitare che gli uccelli nidifichino nei dintorni della propria abitazione e quindi siano in grado di recapitare prontamente il messaggio funesto ». [5]
Come insegna la superstizione, e ricorda qualche vecchio...
« Le penne portano le pene
[....] si sognave le penne eron pene ». [5]
➔ Un post e un libro sugli uccelli 'affatturati' ---
Il maleficio delle Tre Civette.
➔ L'Umbria e gli uccelli nelle Fonti Francescane ---
L'Umbria e gli uccelli: un legame antico.
Lo stregone che fece paura al Papa: la predica agli Uccelli secondo il monaco Ruggero.
Gli uccelli e l'indovino: prima lo imito, poi lo condanno!
Uccelli maledetti: il culto clandestino della Natura nel Medioevo.
➔ Umbria: la terra oscura dell'Ombra ---
Umbria e Ombre. L'identità di una Terra.
Note alle immagini ---
_Sopra, miniature (ironiche) tratte dal manoscritto AD ms 49622 detto anche Gorleston Psalter della British Library:
folii 13 recto e 49 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Tito Maccio Plauto, Asinaria, introduzione e traduzione di Mario Scàndola, Bur Rizzoli, Milano, 1994, Atto Secondo,
vv. 259-262, p. 121.
[2] Cfr. Marina Montesano, "Supra acqua et supra ad vento" : superstizioni, maleficia e incantamenta nei predicatori francescani Osservanti, Istituto Storico per il Medio Evo, Roma, 1999, pp. 22-23.
[3] Cfr. Simone Sisani, Umbrorum gens antiquissima Italiae. Studi sulla società e le istituzioni dell'Umbria preromana, Deputazione di Storia Patria per l'Umbria, Perugia, 2009, p. 93.
→ L'autore si riferisce a Cicerone, De divinatione, Libro I,
paragrafi 92 e 94.
[4] Cfr. Superstizioni triestine. Credenze popolari ottocentesche, a cura di Sergio degli Ivanissevich, Luglio Editore, 2015, p. 81.
[5] Cfr. Giancarlo Baronti, Margini di sicurezza: l'ideologia folclorica della morte in Umbria, Tomo I, Morlacchi, Perugia, 2016, pp. 103 e 145.