venerdì 14 marzo 2025

Diana Infernale: il rito funerario della Donna.

Il poeta latino Stazio ci descrive una delle sacerdotesse del culto infero di Diana...

« [...] la vecchia sacerdotessa di Diana Infernale accompagnò lui che tentava / e progettava di portare i suoi passi di uomo vivo nel Tartaro. » [1]

Perché Diana era associata ai Morti?
Nel mondo latino, ai Morti era dedicato il mese di febbraio:
la Dea che regnava sui primi frutti dell'anno -detenendo il potere Generativo- aveva (anche) il dominio sul mondo Infero...

« Attestano questa ipotesi [...] il culto di Diana Artemide cui si offrivano i primi frutti della produzione annuale. » [2]

Un'altra dèa è citata da Virgilio, nell'Eneide, come custode delle porte del sottoSuolo:
è Giunone, e per avere accesso agli Inferi Enea dovrà esibire il ramo d'Oro [il Vischio] a Lei gradito...

« Si cela in un albero ombroso
un ramo d'oro nelle foglie e nel flessibile vimine,
consacrato a Giunone inferna; tutto il bosco
lo copre, e lo racchiudono ombre in oscure convalli
. » [3]

Nel Vangelo di Pietro, uno scritto apocrifo, Maria di Magdala scende nel Sepolcro a detergere il corpo del Cristo...

« All'alba della domenica, Maria Maddalena, discepola del Signore, [...] non aveva compiuto, al sepolcro del Signore, le cose che sono solite compiere le donne per coloro che sono morti e che sono loro cari.
Prendendo con sé le amiche andò al sepolcro, dove era stato deposto
. » [4]

I miti traducono pratiche religiose.
Alle donne erano affidate la cura e la comunicazione coi defunti.
L'antropologo romeno Mircea Eliade scrive...

« Nei tempi antichi i morti si seppellivano nel recinto domestico, nel luogo dove si conservavano le sementi:
ebbene, a custodia delle sementi rimase per molto tempo la donna
. » [5]

I Morti conoscono il futuro:
per trarre oracoli, le donne -comunicando coi Morti- erano le veggenti più indicate...

« I riti funebri, come esclusivo affare di donne, dovevano essere un'usanza antichissima, e lo speciale status delle donne nelle antiche culture, senza dubbio, si fondava in parte sulla gestione di queste pratiche.
L'antropologa C. Nadia Sumeretakis ha pubblicato una dettagliata relazione su queste pratiche che si tenevano nella parte interna di Mani, provincia del nord della Grecia, dove (esclusivamente) le donne anziane riesumavano il cadavere tre anni dopo l'interramento per liberare le ossa dalla carne [...]; dalle ossa le donne potevano poi trarre oracoli. » [6]


➔ Sui poteri predittivi della donna:

Uccelli stregati: divinare con le poppe...


➔ A proposito della voce dei Morti:

"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.

Vivo o morto? Cristo e gli dèi mutanti dell'antichità.


➔ Sulla cristianizzazione dei luoghi sacri a Diana:

Il "giuoco di Diana" e la Signora Oriente: censure Mariane.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura a margine del manoscritto Yates Thompson ms 13 della British Library: folio 109 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Stazio, Le selve, Libro V, a cura di Luca Canali e Maria Pellegrini, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 291.

[2] Cfr. Emanuela Chiavarelli, Diana, Arlecchino e gli spiriti volanti, Bulzoni Editore, Roma, 2007, p. 34.
➔ Si riferisce all'antropologo Marcel Detienne che scrive:

« Là dove regnava, Artemide attende i primi frutti dell'anno come sua spettanza: il Viticoltore, Oineús, il giorno in cui dimenticò di presentargliele sulle pendici del suo vigneto, vide spuntare in rappresaglia il terribile cinghiale di Calidone, che provocò la rovina delle colture e la morte in tutta la zona. »

Cfr. Detienne, Apollo con il coltello in mano, Adelphi, Milano, 2002, pp. 284-285.

[3] Cfr. Virgilio, Eneide, Libro VI, vv. 136-139, traduzione di Luca Canali, Fabbri Centauria, 2015.

[4] Cfr. Vangeli della Passione e Resurrezione: Vangelo di Pietro in Vangeli Apocrifi, Einaudi, Torino, 1990, p. 296.

[5] Cfr. Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose. Da Gautama Buddha al Cristianesimo, Sansoni Editore, vol. II, Firenze, 1980, p. 18.

[6] Cfr. Vicki Noble, La Dea Doppia. Donne che condividono il potere, Venexia, Roma, 2005, pp. 107 e 109.

mercoledì 5 marzo 2025

Amore per la Bestia: il potere dell'Animale e lo Spirito dominatore del Bosco.

L'antropologo Dmitry Konstantinovich Zelenin spiegava come, nella mentalità primitiva, il successo nella caccia ad un animale fosse il risultato di un (vero) sentimento d'amore tra il cacciatore e la sua preda...

« Il successo del cacciatore dipende dalla bestia, dal modo in cui essa guarda all'uomo.
Tra l'uomo e l'animale esiste un legame segreto; se l'animale "non ama" il cacciatore questi non lo potrà catturare
. » [1]

Affinché la caccia fosse fruttuosa, bisognava ingraziarsi il favore dello Spirito del Bosco e -di conseguenza- dell'animale che dominava.
I racconti popolari sulla caccia 'amorosa' presentano uno Spirito, dèa della Selva, che ricorda i poteri di Artemide...

« in queste donne dei boschi si riconosce l'eredità di antiche o antichissime signore degli animali, come Artemide o la georgiana Dali ». [2]

Ingannare l'animale era necessario se lo si voleva catturare:
al punto da fingere l'Amore.
L'idea che la bestia intendesse i sentimenti umani è alla base di (molte) narrazioni: è il caso de La Bella e la Bestia, dove un animale corrisponde al sentimento amoroso...

« [...] siamo regolarmente di fronte al riaffiorare di credenze che precedono il Cristianesimo, che affondano le radici in tempi assai remoti, quando l'uomo viveva in un rapporto di identità perfetta con il mondo animale e l'animale era investito di poteri soprannaturali, che si traducevano in atteggiamenti favorevoli, di protezione o di aiuto o in attività dannosa e pericolosa per l'uomo. » [3]


Ritualità attraverso gli animali:

La danza delle Orse di Artemide: un rito violento.


➔ La Grande Madre e i suoi paredri ferini:

La Bella e la Bestia. Tracce medievali di un mito Matriarcale.

I cervi della Dea: non spezzare il Triangolo.

L'Orsa Maggiore e la Madonna dell'orso: il mito sciamanico della Signora degli Animali.


➔ La belva come epifania della Madre:

Donna-belva: lo Spirito femminile del bosco.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura tratta dal Bestiario MS 2 B VII della British Library: folio 101 recto.

→ Nell'immagine, un unicorno è attratto da una Dama mentre un cacciatore lo trafigge.


Note al testo ---

[1] Cfr. D. K. Zelenin, Tabù linguistici nelle popolazioni dell'Europa orientale e dell'Asia settentrionale, saggio del 1928 edito in lingua italiana nei Quaderni di semantica, Il Mulino, Bologna, 1988, p. 241.

[2] Cfr. Carlo Donà, Per le vie dell'altro mondo. L'animale guida e i misteri del viaggio, CLEU - Cooperativa Libraria Editrice Universitaria, Padova, 2001, p. 428.

[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 225.