venerdì 23 febbraio 2024

Salice di Ecate: il pianto che purifica.

Il salice era, anticamente, l'albero infero delle streghe.
Nella "Dea Bianca", Graves scrive...

« [...] il salice, o vinco, sacro in Grecia a Ecate, Circe, Era e Persefone, tutti aspetti mortuari della Triplice Dea e veneratissimo dalle streghe. » [1]

« Nell'Europa settentrionale il suo legame con le streghe è così forte che le parole witch, 'strega', e wicked, 'malvagio', derivano dallo stesso termine che anticamente indicava il salice e da cui deriva anche wicker, 'vimine'. » [1]

La forma del salice, con le foglie ricadenti, ispirava il lamento.

Dalla fibra ricavata dal salice, il vimine, si ottenevano le scope:
due elementi, la scopa e il pianto, connessi tra loro...

« In tedesco salice si dice weide e in inglese willow o withe, mentre wicker vuol dire "ciò che è fatto di vimini"; a queste tre parole si ricollega significativamente witch, la 'strega'.

[...] Le legature di vimini della scopa delle streghe inglesi le votavano ad Ecate, che esse invocavano. » [2]

Perché mai le streghe si associavano al pianto funebre?

Le streghe erano Morti che non avevano ricevuto lamento:
l'albero del pianto era il loro simbolo.

- - -

Una traccia della credenza si trova nei Sinodi Diocesani.

Le anime dei morti dimenticati si manifestavano nel giorno dell'Epifania:
quando tornavano a vendicarsi dei Vivi...

« Tutti potevano (ingegnandovisi) osservare le streghe, per le quali l'Epifania era giorno di fatica

[...] Con ogni verosimiglianza tutte queste streghe raffigurano le anime dei morti, libere di aggirarsi per le contrade dei vivi e di recar danno, in questa loro antichissima festa ». [3]


◉ Un 'trucco' per vedere le streghe ---

Falce di Luna: la magia del forcone.

Pratiche per tenere lontane le streghe ---

Teschio di cane: un'arma contro i malefici delle 'gatte'.

La magia della conta: come annullare le streghe.

Il pelo malefico: un esercito di Ricci per combattere le streghe.


Nota all'immagine ---

_In apertura, illustrazione in stile Art Dèco del pittore George Barbier con, stlizzati, un capro sotto un salice 'piangente'.

→ Il capro era associato alle streghe perché bestia cornuta, e quindi lunare.
◉ Vedi anche il post:
La luna e le corna: il culto della Vacca lunare.


Note al testo ---

[1] Cfr. Robert Graves, La dea bianca. Grammatica storica del mito poetico, Adelphi, Milano, pp. 198-199.

[2] Cfr. Jacques Brosse, Storie e leggende degli alberi, Studio Tesi, Pordenone, 1989, p. 218.

[3] Cfr. Cleto Corrain e Pierluigi Zampini, Documenti etnografici e folkloristici nei Sinodi Diocesani dell'Emilia-Romagna,
Estratto da "Palestra del Clero", Rovigo, 1964, p. 10.

sabato 10 febbraio 2024

Aruru: la dea Vasaio prima della Bibbia.

Materia deriva dal latino Mater.
Nell'etimologia della parola, è racchiuso il potere millenario della donna...

« Ecco che la materia (...) ricava il suo significato materno dal primo materiale vivo con cui abbiamo avuto un dialogo complesso, durato mesi:
il corpo di femmina che ci ha generato
. » [1]

Il potere generativo della Madre era tale che, nel mito babilonese, la dea Aruru creava impastando l'argilla.

Ne I Miti greci, Graves spiega...

« [...] la dea Aruru crea il primo uomo, Eabani, modellando la creta;
ma, benché Zeus fosse ormai considerato Signore Onnipotente da molti secoli, i mitografi furono costretti ad ammettere che il Creatore di ogni cosa avrebbe anche potuto essere una Creatrice
. » [2]

Gli Ebrei, deportati in Egitto, elaborarono una propria mitologia ereditando la cultura egiziana: dove alla Vasaia divina corrispondeva il dio Vasaio Khnum.

La vasaia scomparve, e rimase il Dio-Vasaio:
tale lo presenta il racconto della Genesi...

« Jaweh-Elohim modellò l'uomo con la polvere del terreno
[...] seguendo la mentalità dell'ambiente, Dio è presentato come un vasaio che plasma, con polvere sottile del terreno coltivabile, il corpo umano. » [3]


➔ Sul predominio del Dio patriarcale, già nella cultura mesopotamica, attraverso l'uccisione della Dea Madre Serpente Tiamat, vedi il post:

Il serpente paredro della Dea Madre: i capitelli della chiesa di San Filippo Neri a Perugia.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura con una donna Vasaio tratta dal De re metallica: è conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Inventariata come Kunstkammer, 5105: vedi il sito del Museo.


Note al testo ---

[1] Cfr. Guido Tonelli, Materia. La magnifica illusione, Feltrinelli, Milano, 2023, pp. 18 e 19.

[2] Cfr. Robert Graves, I Miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 28.

[3] Cfr. Genesi, note di Emanuele Testa, San Paolo, Alba-Cuneo, 1999, p. 74 -versetto 7.

lunedì 5 febbraio 2024

Come nasce un demone: i gatti che leccano...

Leccare è un atto demoniaco.
Chi lo fa, rivela affinità con il diavolo e con la Sua principale manifestazione: il gatto.

Il medievista francese Jean-Claude Schmitt ricorda...

« A metà del XIII secolo, Alberto Magno, intervenendo nel dibattito allora scottante sulla generazione dei demoni, riporta l'avventura di un omosesssuale che, trovandosi 'sotto' (dum molliciei vitio subiaceret), vide una schiera di gatti gettarsi su di lui per leccare e portar via 'il seme che l'aveva contaminato'. » [1]

Secondo il predicatore Stefano di Bourbon, i gatti 'leccatori' erano dotati di una lingua enorme...

« [...] il beato Domenico obbligò nove donne convertite dall'errore a guardare il demonio che le possedeva: questo apparve sotto la forma di un gatto
[...] la sua lingua, che pendeva mezzo piede, sembrava di fuoco ». [1]

Il gatto poteva predire la mala sorte:
tenerlo d'occhio era d'obbligo.
Giuseppe Pitrè raccontava, in proposito, una torbida superstizione del popolo siciliano...

« Cattivi segni il miagolìo di un gatto (segno interpretato come fatale se si hanno parenti in viaggio) ». [2]


Post sulle streghe che si celano nelle gatte ---

Teschio di cane: un'arma contro i malefici delle 'gatte'.

Le streghe che si trasformano in gatte.


Nota all'immagine ---

_In apertura, gatto-Vescovo (o si tratta di un diavolo travestito?) dalla Morgan Library di New York, scansione tratta dal sito della Biblioteca americana: ms M. 79, folio 146 r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Schmitt, La parola addomesticata. San Domenico, il gatto e le donne di Fanjeaux in Religioni delle classi popolari, Il Mulino, Quaderni Storici [41], Bologna, 1979, pp. 417-418.
Schmitt cita l'errore degli eretici catari, e il prodigio operato da san Domenico, dal Trattato (1250 circa) del predicatore domenicano Stefano di Bourbon.

[2] Cfr. Pitrè, Usi e costumi, credenze e pregiudizi, 1889
in Giancarlo Baronti, La morte in piazza..., Argo, Lecce, 2000,
p. 349.
➔ Vedi la stessa citazione in Google Libri.