Essere poveri è sempre stata una disgrazia?
Diamo un'occhiata a questa bella miniatura tratta dal Libro del Biadaiolo in cui è raffigurato un triste effetto delle carestie:
la Cacciata dei poveri da Siena.
« A Siena nel 1329, dopo la decisione dei Nove di non mantenere più con elargizioni di cibo i poveri della città, scoppiarono violenti tumulti.
[...]
Soffocata la rivolta seguirono una dura repressione con arresti, bandi, torture, impiccagioni, e infine la decisione di cacciare tutti i poveri fuori dalle mura della città [1]. »
In basso a destra, un gruppo di straccioni viene sospinto fuori da soldati armati fino ai denti:
un'operazione di Ordine pubblico in piena regola.
Eppure nel MedioEvo fare il povero dava anche accesso a dei veri privilegi.
Un nome a caso:
Francesco di Bernardone, il Re dei poveri benedetto da Dio,
aveva diritto ad un trattamento speciale, sia quando era ospite del potente cardinale Ugolino sia quando soggiornava nei palazzi vescovili.
Le fonti francescane ce lo ricordano spesso, ma l'aneddoto del piatto al pesce squalo mi ha sempre fatto sbellicare:
" Quando era gravemente infermo nel palazzo vescovile di Assisi, i frati lo pregavano di mangiare.
Francesco rispose: « Non ho voglia di mangiare; se però avessi di quel pesce che si chiama squalo, forse lo mangerei ».
Ebbe appena espresso questo desiderio quando si fece avanti un tale con un canestro dove erano, ben cucinati, tre grandi squali e pasticci di gamberi, che il padre santo mangiava volentieri.
Glieli inviava frate Gerardo, ministro a Rieti.
I frati, ammirando la divina provvidenza, lodarono il Signore che aveva provveduto al suo servo un alimento che, essendo inverno, non era possibile trovare in Assisi [2]."
Mi sovviene un dubbio:
il poverello sarà mica morto per indigestione?
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra, con una balena che vomita pesci, proviene dal manoscritto Ashmole 1511, visibile nel sito della Bodleian Library: folio 86v.
_La miniatura in apertura mostra la Cacciata dei poveri da Siena: folii 57-58r.
Wikipedia dedica al Libro una pagina.
Note al testo ---
[1] Il passo è citato da un bel libro di Arsenio e Chiara Frugoni: Storia di un giorno in una città medievale, Editori Laterza, maggio 2004, p. 80.
[2] Specchio di perfezione, Capitolo 111 (ff 1811).
Lo stesso aneddoto è riportato nella Leggenda perugina o Compilazione di Assisi (ff 1599).
Post correlato ---
Una guerra tra 'Poveri': quando si faceva a gara per vivere di elemosine.
lunedì 28 settembre 2015
sabato 5 settembre 2015
L'Origine del culto dei Santi: gemellaggi pagani.
Mi sono sempre divertito a cercare le analogie tra icone cristiane e dèi pagani.
Ora ho raccolto alcuni di questi 'gemellaggi' in un libro.
In occasione della traduzione de "L'Origine del culto dei Santi" di Pierre Saintyves, il gioco è iniziato dalla copertina...
Tutti gli amanti dell'arte Rinascimentale conoscono l'Ercole che abbatte l'Idra di Antonio del Pollaiolo (sopra).
Viceversa, a pochissimi è noto questo San Michele che abbatte il drago attribuito a Piero del Pollaiolo, fratello di Antonio, eseguito a metà '400 copiando spudoratamente l'Ercole!
Scherzi dell'Umanesimo?
Non proprio.
Cambiare il vestito ad un dio pagano per trasformarlo hic et nunc in qualcosa di 'evangelico' è stata sempre una prassi degli evangelizzatori.
Prendiamo la Trinità cristiana: tre persone in una.
Un cerebrale paradosso teologico che molti artisti espressero come tre uomini diversi, ma perfettamente identici!
Al santuario di Vallepietra nel Lazio è presente una di queste tante immagini di cui qui riporto una stampa.
La triade divina non era affatto sconosciuta agli antichi.
Rimasi di stucco, anni fa, al Louvre quando vidi questo fantastico altorilievo con la trinità divina che si adorava a Palmira nel primo secolo...
Al centro Baalshamin, il Signore che governa i cieli.
Alla sua destra, il dio Sole Malakbel; alla sua sinistra è, invece, il dio lunare Aglibol.
Le tre persone divine governano il cielo con attributi diversi, ma sono poste sullo stesso piano perché dotate di poteri equipollenti.
Ne L'Origine du culte des saints, Saintyves spiegava che il rincorrersi degli dèi per secoli da una sponda all'altra del Mediterraneo diede origine a delle vere e proprie 'mascherate', di cui i nostri leggendari santi cristiani erano solo l'ultima versione.
Come negare per esempio che San Pietro, il custode delle Chiavi della Chiesa, sia una parodia cristiana del dio Giano bifronte, il custode delle porte antiche, raffigurato con le chiavi in mano?
----- Nota alle immagini
[1] L'immagine di Giano riportata qui sopra è una xilografia tratta da Vincenzo Cartari, Le imagini delli dei degl'antichi, 1608.
[2] Il bassorilievo da Palmira presente al Louvre si può vedere indicizzato anche su Wikipedia.
Contro il tempio del dio Baalshamin a Palmira recentemente si sono accaniti i guerriglieri islamici, con una ferocia che ricorda vagamente quella dei cavalieri Visigoti che demolirono il tempio di Demetra ad Eleusi.
Corsi e ricorsi storici...
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