martedì 29 ottobre 2013
Il maleficio degli arcolai:
le antiche superstizioni sul filare nel racconto della Bella Addormentata.
Spesso le immagini legate ad una forma di conoscenza primitiva traducono i concetti meglio delle parole.
È il caso di questa splendida miniatura tratta dal Livre des échecs amoreux, prezioso manoscritto della metà del '400.
Le tre temibili Parche della mitologia romana filano la vita dei comuni mortali; la terza, a destra, dipinta come uno scheletro (che coincide con la tremenda Atropo greca) recide il filo con la sua lancia affilatissima.
La pittura, che a noi sembra solo decorativa, è un prodotto colto dell'umanesimo francese, ma a ben guardare ci tramanda una paura atavica dei popoli europei. La paura che una lancia (o un fuso) potesse recidere il filo della vita e porre fine con un tocco solo al fiore degli anni.
Questa paura ancestrale fu esorcizzata per secoli tanto che fino al MedioEvo serpeggiarono in tutta Europa le scaramanzie e gli scongiuri.
Pierre Saintyves ce ne racconta qualcuno a proposito degli arcolai che cito volentieri dall'ultimo libro sulla Bella Addormentata...
« In Scozia la rocca del fuso non deve essere portata per nessun motivo da un lato all’altro della casa durante il Natale. A Natale non si deve filare neanche a Corgorff; il divieto si stende da Natale al primo dell’anno a Cawdor e a Portknockie. Ad Aberchirder la filatura è proibita da Natale alla Candelora. Durante la settimana di Natale non deve lavorare nessuna conocchia in Danimarca; se si osserva questa proibizione, le oche non avranno problemi alla testa e saranno preservate dal capostorno. Se si fila il giorno di Natale, l’attacco dell’aratro va in pezzi. [...]
Gli abitanti di Poitiers sono convinti che ci si filerà il proprio sudario, se si fila la sera della messa di mezzanotte, mentre sulla Montagna Nera si crede che ci si attiri la mala sorte filando canapa o cotone durante la settimana di Natale.
Tutti questi divieti non sono evidentemente che sopravvivenze di un rituale magico o magico religioso nel quale la Bella addormentata nel bosco interpretava il ruolo principale. »
Il filare e il pungersi sono strettamente legati nella storia della Bella Addormentata, e probabilmente lo erano anche nella scaramanzia popolare.
Nei periodi sacri dell'Anno le donne dovevano stare lontane dalle conocchie, a pena anche della loro vita; la Bella Addormentata è, forse, un residuo di questa superstizione.
Nota al testo ---
La miniatura citata si trova nel folio 14v.
Per i bibliofili irrudicibili, Le Livre des échecs amoreux è scaricabile interamente dal sito della Bibliothèque Nationale de France (Bnf) direttamente qui.
Sui riti di Rinascita della Natura in Primavera, vedi anche:
La vecchia da segare a tutti i costi: riti di Morte e di Rinascita nella Bella Addormentata.
I devoti di San Valentino e il corteo di Cenerentola
Quando si adoravano le Fate: all'origine dei culti mariani...
Il culto Solare nel vestito di Cenerentola...
martedì 22 ottobre 2013
La Bella Addormentata e i divieti della Stregoneria contadina.
La Bella che cade morta puntasi con un fuso e il cavaliere che attraversa l'intrico di una foresta per risvegliarla, sono solo il frutto del calamaio del segretario del Re Sole Charles Perrault ?
Agli inizi del '900 Pierre Saintyves, pseudonimo misterioso del libraio massone parigino Emile Nourry, pubblicò una serie di articoli che rovesciavano tutte le teorie letterarie sulle fiabe.
L'analisi comparata di miti e racconti, dall'Edda germanica ai canti trobadorici, dimostrava che la storia della Bella era ben più antica di Perrault o dei Grimm.
La Bella, Cenerentola e Cappuccetto Rosso appartenevano a tradizioni popolari ancestrali.
La Bella Addormentata anticamente era un personaggio liturgico che apriva e chiudeva i Misteri di precise cerimonie stagionali.
Cerimonie che si festeggiavano in tutto il mondo pagano per scacciare le tenebre dell'Inverno e propiziarsi la rinascita della Primavera.
Secondo Saintyves, la Bella Addormentata nel Bosco faceva parte di commentari sacri, che servivano ad istruire i devoti pagani al culto delle Fate e a proteggerli dal potere infausto che la superstizione contadina attribuiva agli arcolai.
Gli arcolai potevano, a Natale, spezzare con le loro ruote il flusso dell'anno, imponendo un inverno perenne: potere che, nelle credenze della stregoneria, si trascinò dal mondo romano fino al nostro MedioEvo.
Sono convinto che, per i lettori di questo (piccolo) libro, la Bella Addormentata diverrà un racconto meno innocuo di ciò che, comunemente, si pensa.
Se vuoi consultare l'Indice e le prime pagine del libro, clicca qui.
giovedì 3 ottobre 2013
Assisi, 4 ottobre: il volantinaggio negato
Non so come voi la pensiate. E confesso, a bassa voce, che non me ne frega nemmeno più di tanto.
Premetto che sono un pessimista irriducibile. Uno di quelli che ha smesso di credere da tempo immemore nella redenzione degli uomini.
Un riprovevole post-ideologico, insomma.
Esistono però delle persone più illuminate di me [o forse solo più deliranti di me] che credono ancora a qualcosa.
Al fatto che certi ideali non si vendono per un piatto di minestra; che anzi vale la pena lottare per affermarli, anche a costo d'ingaggiare una lotta grottesca contro i mulini a vento.
Ebbene, a quelle persone è stato negato di farlo.
Nientemeno che dalla democratica Questura di Perugia, la quale ha negato all'Associazione Civiltà Laica di Terni e all'Associazione degli Atei e degli Agnostici lo spazio per tenere un innocuo volantinaggio in difesa della laicità dello Stato, oggi, in occasione della visita di Papa Francesco ad Assisi.
La motivazione ufficiale non potrebbe essere più nobile: garantire l'incolumità fisica dei manifestanti. Così nobile che fa anche un po' ridere.
L'incolumità di 4 gatti e un topolino è a rischio. I 4 gatti sono pregati di restarsene a casa, e magari anche di avvisare il topolino.
Ripeto: non credo che un volantinaggio avrebbe mosso qualcosa. Sono un nichilista troppo radicale -ahimé- per confidare nella salvezza del Genere umano.
Tutt'al più gli autori del volantinaggio suddetto sarebbero stati presi a pomodori. E buonanotte.
Ma un diritto è stato leso.
Fatevi convincere da uno che non crede più a niente.
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