Leccare è un atto demoniaco.
Chi lo fa, rivela affinità con il diavolo e con la Sua principale manifestazione: il gatto.
Il medievista francese Jean-Claude Schmitt ricorda...
« A metà del XIII secolo, Alberto Magno, intervenendo nel dibattito allora scottante sulla generazione dei demoni, riporta l'avventura di un omosesssuale che, trovandosi 'sotto' (dum molliciei vitio subiaceret), vide una schiera di gatti gettarsi su di lui per leccare e portar via 'il seme che l'aveva contaminato'. » [1]
Secondo il predicatore Stefano di Bourbon, i gatti 'leccatori' erano dotati di una lingua enorme...
« [...] il beato Domenico obbligò nove donne convertite dall'errore a guardare il demonio che le possedeva: questo apparve sotto la forma di un gatto
[...] la sua lingua, che pendeva mezzo piede, sembrava di fuoco ». [1]
Il gatto poteva predire la mala sorte:
tenerlo d'occhio era d'obbligo.
Giuseppe Pitrè raccontava, in proposito, una torbida superstizione del popolo siciliano...
« Cattivi segni il miagolìo di un gatto (segno interpretato come fatale se si hanno parenti in viaggio) ». [2]
◉ Post sulle streghe che si celano nelle gatte ---
Teschio di cane: un'arma contro i malefici delle 'gatte'.
Le streghe che si trasformano in gatte.
Nota all'immagine ---
_In apertura, gatto-Vescovo (o si tratta di un diavolo travestito?) dalla Morgan Library di New York, scansione tratta dal sito della Biblioteca americana: ms M. 79, folio 146 r.
Note al testo ---
[1] Cfr. Schmitt, La parola addomesticata. San Domenico, il gatto e le donne di Fanjeaux in Religioni delle classi popolari, Il Mulino, Quaderni Storici [41], Bologna, 1979, pp. 417-418.
➔ Schmitt cita l'errore degli eretici catari, e il prodigio operato da san Domenico, dal Trattato (1250 circa) del predicatore domenicano Stefano di Bourbon.
[2] Cfr. Pitrè, Usi e costumi, credenze e pregiudizi, 1889
in Giancarlo Baronti, La morte in piazza..., Argo, Lecce, 2000,
p. 349.
➔ Vedi la stessa citazione in Google Libri.
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