Giovanni Francesco II, nipote dell'umanista Pico della Mirandola, compose ai primi del '500 il libro Strega o delle illusioni del demonio.
In esso si descrivevano i (dissoluti!) raduni delle streghe:
il "giuoco di Diana".
L'Opera sarà, nel modenese, alla base della 'caccia'.
Un miscredente, Apistio, chiede alla Strega...
« Apistio: Sei tu mai andata al gioco di Diana, overo alle Erodiadi?
Strega: Certo sì che sono andata a questo gioco, il quale sia di Diana o delle Erodiadi questo non so. » [1]
Nelle campagne, i riti di fertilità erano diffusi.
Gli inquisitori credevano che le donne accusate di stregoneria partecipassero al gioco di Diana.
Pinuccia di Gesaro cita il Processo alla strega Sibilla Zanni, svoltosi il 26 maggio 1390...
« La recidiva confessa di essere andata fin dalla sua fanciullezza al gioco di Diana, detta anche Erodiade, di averle sempre reso omaggio inclinando il capo e dicendo: "State bene, Madonna Oriente".
La Oriente rispondeva al saluto con le parole:
"Ben venute, figlie mie". » [2]
All'occhio dei religiosi, i riti a cui partecipavano le donne erano pericolosi:
specie nelle profondità telluriche.
I predicatori, soprattutto francescani, cercarono di 'cristianizzare' il più possibile: al punto da celebrare nelle grotte stesse (!) e da portare, nelle caverne, icone e statue (Mariane).
Ne sono un esempio le "grotte di san Fortunato" ▲ :
a Montefalco, sotto il convento di san Francesco.
Per limitare il culto della fertilità, la Cronaca della Provincia Serafica di San Francesco ci informa che fu rimossa una 'pietra sacrata" sull'altare -pietra all'origine delle Processioni...
« [...] hanno risoluto di proibire, sì come in vigore del presente decreto gravemente proibiscono al p. Guardiano pro tempore, e da tutti i sacerdoti del predetto convento il celebrare, o permettere che si celebri in avvenire in detto luogo, o grotta sotto pene arbitrarie, e l'introdurvi donne sotto pena di violata clausura;
ordinando ancora al p. Guradiano che levi da quell'altare la pietra sagrata, qual potrà porre in uno di quegl'altari della chiesa, che ne son privi. In fede etc.
Dato nel Sagro Convento degl'Angioli il dì 10 maggio 1725. » [3]
Marina Montesano, in Supra acqua et supra ad vento, racconta l'ostinazione di san Bernardino contro le acque della Fonte Tecta ad Arezzo.
Il predicatore francescano, nel 1425, aveva già tentato di sopprimerne il culto, senza successo.
Tre anni dopo, riuscirà a far demolire la costruzione con un trucco: facendovi erigere sopra la chiesa di Santa Maria delle Grazie...
« Su espressa richiesta di Bernardino, infatti, si cerca la sorgente per ostruirla e eliminare ogni traccia delle acque taumaturgiche.
Il culto della Vergine cui la chiesa è dedicata soppianta quindi in modo radicale e definitivo l'antica venerazione per la Fonte Tecta. » [4]
➔ Processioni ad una Pietra murata in chiesa, a Trevi:
Il tempio di Diana e le processioni al Sacro Buco: indizi alla chiesa di Santa Maria di Pietra Rossa...
➔ Sulle grotte di Montefalco:
Le sacerdotesse di San Fortunato: i misteri delle grotte di Montefalco.
➔ Sulla Madonna in sostituzione dei culti pagani:
Donne protettrici: la Madonna vs. Ecate.
La Madonna come antidoto agli dèi pagani.
Note alle immagini ---
_Sopra, è il cunicolo centrale delle 'grotte di san Fortunato':
scavate nell'argilla, nel fondo, ospitano una statua della Vergine.
_In apertura, Timarete -leggendaria pittrice antica- dipinge la dèa Diana.
Miniatura dal De claris mulieribus di Francesco Petrarca, metà del XV secolo.
Manoscritto della British Library, Royal MS 16 G V: folio 68v.
Note al testo ---
[1] Cfr. Giovanfrancesco Pico della Mirandola, Strega o delle illusioni del demonio, a cura di Albano Biondi, Marsilio, Venezia, 1989, p. 59.
➔ Il testo è riportato, anche, in Pinuccia di Gesaro, Streghe...,
p. 199.
[2] Cfr. Pinuccia di Gesaro, Streghe. L'ossessione del diavolo, il repertorio dei malefizî, la repressione, Praxis 3, Bolzano, 1988,
p. 378.
[3] Cfr. Silvestro Nessi - Emore Paoli, San Fortunato di Montefalco. Un evangelizzatore umbro del IV secolo, Edizioni Porziuncola, Santa Maria degli Angeli - Assisi (Pg), pp. 47-48.
➔ Si riferisce al Registro dei capitoli e congregazioni provinciali dei Frati Minori Osservanti, 1708-1760, in Archivio della Porziuncola, p. 230.
➔ Lo citavo ne Le sacerdotesse di san Fortunato. Il mistero delle grotte di Montefalco in Il culto proibito della dèa, Eleusi Edizioni, Perugia, 2011, pp. 58-59.
[4] Cfr. Marina Montesano, "Supra acqua et supra ad vento". Superstizioni, maleficia e incantamenta nei predicatori francescani Osservanti, Istituto storico italiano per il Medio Evo, Nuovi studi storici - 46, Roma, Palazzo Borromini, 1999, p. 177.
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