martedì 16 novembre 2021

Vivo o morto? Cristo e gli dèi mutanti dell'antichità.


Un dio può morire?

Per gli Antichi, due entità compongono il dio.
Una finiva nell'Oltretomba, Regno di Ade; l'altra tornava in Cielo.

Nel mito c'era un dio Vivo; e la sua 'controfigura' morta!


Luciano di Samosata, nei Dialoghi con i morti, fa incontrare nel sottosuolo due fantasmi: Eracle e il filosofo Diogene Laerzio. [1]

Eracle spiega a Diogene cosa ci faccia laggiù...

« Eracle, in realtà, è in cielo con gli dei e "possiede Ebe dalla belle caviglie", mentre io sono il suo fantasma. »

Diogene è sconcertato:

« Ma che dici?
Un fantasma del dio?
È possibile essere per metà un dio, e con l'altrà metà...
essere morti
? »

Eracle gli risponde, spiegando la Sua duplice natura...

« Appunto: non ti sembra forse che siamo composti di due sostanze, l'anima e il corpo?
E allora, che cosa t'impedisce di pensare che l'anima -la parte che proviene da Zeus- è in cielo, mentre io, che sono la parte mortale, sto coi morti
? » [1]

Essere divino vuol dire rompere la barriera tra i due mondi.

Il dialogo coi Morti non era solo possibile, ma anzi indispensabile per iniziarsi ad una conoscenza superiore.

Mircea Eliade spiega come la comunicazione coi Morti sia la base dell'iniziazione Sciamanica...

« "Veder gli spiriti" in sogno o allo stato di veglia è il segno d'istintivo della vocazione sciamanica, spontanea o volontaria che sia: giacché aver dei contatti con le anime dei morti significa, in una certa misura, esser morti.

È così che in tutta l'America del Sud lo sciamano deve morire per poter incontrare le anime degli sciamani e per esser istruito da essi:
perché i morti sanno tutto
. » [2]


Negli Apocrifi, Vangelo di Nicodemo, si trova la sopravvivenza di un mito funebre pagano:
il Dio scende negli Inferi per convocare i Morti.

Dopo la Crocifissione, Cristo va nel sottosuolo:
uno ad uno, i Morti lo seguono.
Non si dirigono in cielo!, ma tornano sulla terra...

« Giuseppe disse:
"E perché vi meravigliate che Gesù sia risorto?
Non questo è meraviglioso, ma è meraviglioso che non sia risorto egli solo, ma abbia fatto risorgere anche parecchi altri morti, che sono apparsi a molti in Gerusalemme
.

[...] Quando essi ebbero così parlato, il Salvatore benedisse Adamo con il segno della croce sulla fronte.
Poi fece lo stesso anche con i patriarchi e i profeti e i martiri e gli antenati, e prendendoli con sé, uscì dall'inferno.

E mentre Egli usciva, i santi padri lo seguivano cantando lodi e dicendo:
-Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Alleluia! A lui la gloria da tutti i santi!
» [3]

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Note alle immagini ---

Le miniature, con la sola eccezione della seconda, sono tratte dallo Yates Thompson ms 13, visibile nel sito della British Library.
I folii sono: 109r, 161v, 180r.

La seconda miniatura è tratta, invece, dal manoscritto Stowe
ms 17, visibile sempre nel sito della British Library: folio 200r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Luciano, Dialoghi dei Morti, a cura di Massimo Vilardo, Mondadori, Milano, 1991, pp. 131, 135.

[2] Cfr. Mircea Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Edizioni Mediterranee, Roma, 1974, p. 106.

[3] Cfr. Vangeli apocrifi, a cura di Marcello Craveri, Einaudi, Torino, 1990, pp. 351, 357.

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