Per essere efficace, uno scongiuro deve essere ripetuto tre volte.
Ernesto De Martino ricordava varie tipologie di scongiuri, e spiegava come il numero TRE rendesse potente l'incanto...
« Lo scongiuro deve essere ripetuto tre volte e ogni volta sarà accompagnato con un Credo, un Salve Regina e un Pater.
[...] In questo tipo di scongiuro a tre forze negative (sguardo, pensiero maligno e intenzione invidiosa) vengono contrapposte altre forze (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo) che si presume siano più potenti ». [1]
Si tratta di una pratica della stregoneria che ha lasciato diverse tracce nella Letteratura, per niente auliche!
Giovanni Crocioni, citando il Decamerone di Boccaccio, scriveva...
« Il buon Gianni [...] appena la moglie ebbe pronunziato lo scongiuro, sputò tre volte -gesto ritenuto, superstiziosamente, difensivo contro danni e pericoli, rituale in simili occasioni. » [2]
Era pericoloso associare lo scongiuro al nome di Dio.
Tanto è vero che nella lingua parlata sono sopravvissute imprecazioni modificate, in cui si evita di menzionare la divinità.
Il linguista Gian Luigi Beccaria spiega...
« Il nome di Dio è sostituito negli scongiuri con altre parole vagamente omofone.
La forma fonetica è leggermente modificata per evitare il termine tabù.
Per dinci in italiano sostituisce 'per Dio', Cribbio, Cristoforo sostituiscono Cristo.
[...] Numerose imprecazioni in francese finiscono per bleu (parbleu) e non hanno nulla a che vedere col colore, ma sono una modifica di Dieu;
c'è morbleau invece di mort (de) Dieu, corbleu invece di corps (de) Dieu. » [3]
◉ Il numero TRE in una cantilena magica:
« An-ghin-gò / Tre galline e tre capò ».
I poteri del numero TRE in una filastrocca.
◉ Sulle 'maledizioni' nell'uso popolare per augurare fortuna, vedi:
Magia al rovescio. Maledizioni che portano fortuna.
◉ Sulle sopravvivenze di rituali magici nel mondo infantile:
M'ama / non m'ama: una divinazione d'amore fatta con i fiori.
Sul'uso della magia nel Clero, vedi:
Preti maghi: lezioni di Superstizione...
Nota alle immagini ---
_Le miniature del post sono tratte dal Roman de Renart, per segnatura ms 12584, visibile nel sito della Bnf di Parigi:
folio 61 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Ernesto De Martino, Sud e Magia, Feltrinelli, Milano, 1989,
p. 19.
[2] Cfr. Giovanni Crocioni, Le tradizioni popolari nella letteratura italiana, a cura di Giuseppe Anceschi, Leo Olschki Editore, 1970,
p. 83.
[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo: santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 119.
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