domenica 18 settembre 2016

Il bello dei cadaveri:
l'Obbedienza secondo San Francesco
.




Disobbedire al Capo non era una grande idea.

A correggere i compagni più negligenti ci pensava un fraticello picchiatore: il pugile di Firenze.

Ma erano casi estremi : il più delle volte, bastavano quattro parole sibilline per ricondurre i frati nel recinto dell'Obbedienza.

Quando una volta gli domandarono: « Chi deve essere ritenuto un vero frate minore? », egli portò l'esempio del cadavere.

« Prendi un corpo morto - disse - e mettilo dove ti pare e piace.
E vedrai che, se lo muovi, non si oppone; se lo metti in un posto, non mormora; se lo metti da parte, non protesta. Se lo metti in cattedra, non guarderà in alto, ma in basso. Se gli metti un vestito di porpora, sembrerà doppiamente pallido. Questo è il vero obbediente: chi non giudica il perché lo spostano; non si cura del luogo a cui viene destinato; non insiste per essere trasferito; eletto a un ufficio, mantiene la solita umiltà; quanto più viene onorato, tanto più si ritiene indegno
» . [1]

Francesco amava indulgere nelle allegorie, ma talvolta il nostro stregone doveva ricorrere a mezzi più persuasivi per mettere a tacere i dissensi interni.

Bonaventura ci racconta uno di questi ultimatum, confezionato su misura per un fratino che non capiva bene le figure retoriche, e abbisognava di esempi più tangibili...

« Una volta gli fu presentato un frate, che aveva trasgredito i comandi dell'obbedienza, perché lo correggesse con il magistero del castigo.

[...] comandò di togliere al frate il cappuccio e di gettarlo tra le fiamme, perché tutti potessero osservare quanta e quale vendetta esige la trasgressione contro l'obbedienza.
E dopo che il cappuccio era rimasto un bel pezzo nel fuoco, ordinò di levarlo dalle fiamme e di ridarlo al frate,
umile e pentito
» . [2]


Sull'uso della violenza per imporre la disciplina tra i frati:

San Francesco e il pugile di Firenze: a scuola di pugni prima di papa Bergoglio.

San Francesco e l'epurazione dei dissidenti: l'impiccagione di frate Giovanni.

La spada sì, ma con garbo!
Lezioni di bon ton francescano...


◉ Lo stesso aneddoto del cappuccio dato alle fiamme è riportato in Tommaso da Celano, Vita Seconda, Capitolo CXIV -ff 738.
Vedi il post:
La paura fa 90: lo 'stile' francescano...

◉ Sulla punizione dei frati inadempienti, vedi anche:

Vietato entrare: la lotta contro i monaci.


Note al testo ---

[1] Cfr. San Bonaventura, Legenda Maior, Cap. 6 – ff 1107 .

Queste parole Bonaventura le riprese probabilmente dallo Speculum Perfectionis (ff 1736), la Leggenda antichissima che Paul Sabatier sosteneva fosse stata scritta addirittura da frate Leone!

L'elogio del cadavere assume contorni inquietanti pensando all'impiccagione del frate Giovanni da Campello .

[2] Cfr. ancora Bonaventura - ff 1116 .
⮩ La traduzione seguita è sempre quella delle Editrici Francescane, Padova 2004.


Nota all'immagine ---

_In apertura del post: Francesco mostra Sorella Morte, pittore giottesco, Basilica Inferiore di Assisi.