mercoledì 17 maggio 2023

Magia al rovescio. Maledizioni che portano fortuna.

Molti incanti sono sopravvissuti nella lingua parlata:
li usiamo senza accorgercene.
Modi di dire scaramantici, a cui non prestiamo più attenzione, hanno un preciso significato magico.

Per augurare del bene, per esempio, si evoca tutto il male possibile.

È il senso di antiche espressioni augurali che, per la loro durezza, farebbero pensare a tutto meno che ad un augurio!

Cacciatori e marinai facevano uso di queste espressioni, in cui si ritrovano i loro nemici più acerrimi:
il lupo e la balena da scongiurare.

Basta pensare a formule come:

« Tanta merda! »
« In culo alla balena! »
« In bocca al lupo! »

Nel pensiero arcaico non ci si doveva far capire dagli Spiriti perché questi erano, sempre, in agguato.
Il linguista Beccaria fa alcuni esempi tratti da cerimoniali, in giro per il mondo...

« C'erano vari raggiri per confondere lo spirito errabondo e impedirgli di molestare i vivi.

I Karen, una tribù della Birmania, adottavano un modo di parlare e di agire che fosse esattamente l'inverso di quello che volevano esprimere:
dopo aver bruciato sul rogo il defunto, il sacerdote rivolgendosi allo spirito usava un modo di esprimersi all'inverso:
il nord diventa sud e viceversa,
l'ovest diventa l'est e viceversa
.

Nomina il cielo quando vuole designare la terra, la terra quando vuole designare il cielo.
Così gli alberi hanno le radici piantate nel cielo e i rami in terra
. » [1]

Per scongiurare il male e i dèmoni che lo causano una delle pratiche più usate, a livello popolare, era attribuirgli un nome benevolo.

« Il sigificato letterale delle terribili Eumenidi è infatti 'le ben disposte'.

[...] I marinai hanno chiamato bonaccia il mare piatto e immobile (francese bonasse, spagnolo bonanza) perché è una situazione temuta dai marinai e attribuita a spiriti maligni, a un demone meridiano. » [1]

Evocare un mondo al rovescio era alla base dei riti scaramantici...

« [...] alcune frasi o gesti attirerebbero o allontanerebbero la fortuna o la sfortuna.
Un tipico esempio di tale credenza è l'idea che, dicendo qualcosa, questa non accadrà o potrebbe accadere il contrario di ciò che si desidera accada
.

[...] Per esempio, a un cacciatore non si dirà "Buona caccia", ma "In bocca al lupo", espressione entrata anche nel linguaggio comune e utilizzata per augurare "buona fortuna". » [2]


◉ Sui residui d'incanti nell'uso popolare quotidiano, vedi anche il seguente post ---

M'ama / non m'ama: una divinazione d'amore fatta con i fiori.

◉ Sul nome tabù di Dio, vedi:

Ripeti TRE volte: poteri dello Scongiuro.


Nota alle immagini ---

_Le miniature con cui ho illustrato il post, provengono dal manoscritto Add ms 62925, visibile nel sito della British Library:
folii 57 recto, 59 recto, 77 verso.


Note al testo ---

[1] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo: santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 109-110.

[2] Cfr. Paolo Iacci, Il fattore C: fortuna e determinazione nella vita e nel lavoro, Guerini Next, Milano, 2017, p. 74.

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