lunedì 20 maggio 2024
Ecate: la dèa (censurata) dell'Abbondanza.
Ecate era una dèa (molto) potente nell'antichità.
Il Suo declassamento ci fa intuire come la cultura Patriarcale prese il sopravvento:
Robert Graves scriveva...
« Dal racconto di Esiodo risulta che Ecate fu in origine la triplice dea, dal potere supremo sul Cielo, sulla Terra e sul Tartaro.
Ma gli Elleni diedero la preminenza alla sua forza distruttrice a scapito della sua forza creatrice e infine essa fu invocata soltanto nei riti clandestini di magia nera, specialmente nei luoghi dove si incrociano tre strade. » [1]
Come le donne assicuravano la procreazione così Ecate donava la Vita:
onorarla era un atto necessario.
« Essa, unica tra tutte le divinità della Teogonia -con l'ovvia eccezione di Zeus- gode del particolare privilegio rappresentato dal fatto che la sua giurisdizione, la sua timé, si estende sulla terra, sul mare, nel cielo ». [2]
« Agli albori del V secolo Ecate è tutto tranne che una dea della magia, e ancora meno una dea nefasta come lo diverrà nei secoli successivi.
Nel corso del V secolo s'inscrive invece la netta mutazione delle sue prerogative ». [3]
Ecate era la dea della prosperità.
Tanto che Aristofane, nella commedia Pluto, faceva una battuta (molto) precisa...
« Puoi chiedere alla dea Ecate se è meglio essere ricchi o poveri.
E lei ti dirà che i benestanti e i ricchi ogni mese le offrono un pranzo e che i poveri se lo prendono, prima ancora che sia depositato ». [4]
Perché una dèa così importante, in origine -addirittura- la più importante, fu relegata agli oscuri riti delle streghe?
Il poeta Esiodo, nella Teogonia, ci fornisce un indizio prezioso:
la Madre universale aveva il potere di dare e togliere...
« i branchi di lanose pecore, se così vuole il suo cuore,
da piccoli li fa grandi e da molti riduce a pochi.
Così, per quanto sia nata unigenita da sua madre,
fra tutti gli immortali è onorata di doni ». [2]
Il potere materno sulla Vita faceva paura.
Le streghe, devote ad Ecate, sopravvissute nella Magia medievale, rendevano 'sterili' gli uomini e andavano condannate...
« Consideriamo il De planctu ecclesiae redatto verso il 1330 su richiesta di Giovanni XXII dal francescano Alvaro Pelayo, allora grande penitenziere alla corte di Avignone.
Certe donne sono "empie indovine" e gettano il malocchio.
Talune, "molto criminali", "adoperando incantesimi, malefizi e l'arte di Zabulon", impediscono la procreazione.
Esse provocano la sterilità con erbe e composizioni magiche. »
[5]
◉ Sulla sostituzione ad Ecate del culto Mariano ---
Donne protettrici: la Madonna vs. Ecate.
◉ Sulle streghe che tolgono la vita, vedi:
Le streghe e gli aborti: il Noce che rende libere.
◉ Sul dominio della sessualità imputato alle streghe:
Madre-uccello: donne che diventano streghe.
Al tempo in cui Mamma Oca era una strega, ovvero la Signora che possiede gli uccelli...
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura che presenta la dea Flora: è opera di Robinet Testard, tratta dal De mulieribus claris.
Manoscritto conservato presso la Bnf: Français 599, folio 56v.
→ La dea romana personificava l'Abbondanza:
come Ecate, in origine.
Note al testo ---
[1] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 7 a p. 110.
[2] Cfr. Esiodo, Teogonia, Rizzoli - Bur, Milano, 1994, p. 91.
→ Note al testo di Graziano Arrighetti, p. 145.
[3] Cfr. Nicola Serafini, La dea Ecate nell'antica Grecia. Una protettrice dalla quale proteggersi, Aracne, Ariccia (Roma), 2015, p. 325.
[4] "Alle sue immagini collocate nei crocicchi (da cui l'appellativo di Trivia), l'ultimo giorno di ogni mese i Greci usavano offire cibi cucinati che, a quanto pare, finivano per sfamare i poveracci".
→ Cfr. Aristofane, Pluto, Fabbri Centauria, Trebaseleghe (Pd), 2017, p. 47 e ➔ Note al testo di Fulvio Barberis, vv. 594-597, p. 95.
[5] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 415-416.
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