Per conoscere il futuro si ascolta ciò che dicono gli animali.
Gli animali, infatti, parlano:
la loro voce è profetica...
« Oltre che capire il linguaggio degli uomini, gli animali parlano, ed è questa nelle nostre tradizioni popolari diffusissima credenza: in particolare c'è un giorno dell'anno in cui gli animali parlano, predicono il futuro
[...] ed è la notte della festa di Sant'Antonio (in alcune zone la credenza è riservata alla notte di Natale, per esempio in Friuli, in Carinzia, nei paesi del Nord Europa ». [1]
Dietro la voce degli animali ci sono gli antenati:
i Morti comunicano con gli uomini incarnandosi negli animali...
« Ci si inoltra per questa via nelle nebbie della preistoria, quando l'animale era posto al centro della realtà, progenitore, parente, creatore del mondo, protettore dell'individuo e del clan, oggetto di venerazione per il vincolo di parentela esistente tra i membri del clan e l'animale antenato. » [1]
Gli stregoni e i Santi interpretavano la voce profetica degli animali-Antenati.
Andreina Ciceri, nelle Tradizioni Popolari Friulane, spiegava come il mondo bucolico si basasse su questa voce antica...
« A mezzanotte parlano le fonti e gli animali
[...] A Cormons dicevano: "Gli animali hanno scaldato il Bambino, bisogna rispettarli!
Perciò ogni volta che le campane suonavano a Madìns (lis tre danzis) bisogna portare loro una bracciata di foraggio.
Guai però andarci a mezzanotte: uno li sentì parlare e, siccome annunciavano la sua morte, lanciò loro la mannaia che di rimbalzo, lo uccise. » [2]
La Chiesa assorbì la credenza popolare negli animali parlanti il 17 gennaio, festa di sant'Antonio Abate:
nel Suo giorno, specie in Romagna, gli animali acquistavano prodigiosamente la voce...
« [...] il bovaro o l'arzdora fanno in modo di ascoltare le rivelazioni delle bestie della stalla nella notte magica; ma al solito, la prima profezia riguarda proprio la morte dell'ascoltatore, il quale in effetti, prima dell'alba, muore per la paura. »
« Così, il malgoverno delle bestie viene lamentato e punito in quanto mancanza di rispetto agli Antenati che in loro temporaneamente si incarnano
[...] Inoltre le bestie parlano con la voce dei defunti, ed essi conoscono il futuro e possono svelarlo, così come possono portare l'abbondanza e la prosperità o, se non sono fatti oggetto di rispetto, anche la sfortuna e la morte. » [3]
Gli Animali parlavano con la voce dei defunti, tanto che a loro si dava da mangiare il pasto dei Morti...
« Ma non è solo attraverso l'attribuzione della parola, che la tradizione dimostra di riservare agli animali domestici il ruolo di temporanea incarnazione delle anime dei defunti.
[...] altre usanze sembrano infatti confermare questo insieme di credenze, come ad esempio quella di nutrire, in quei giorni, certi animali domestici con le fave, il classico "cibo dei morti". » [3]
➔ Morti non graditi: come allontanarli...
Spettro: vai via! Il rogo del paglione.
➔ Post sulle 'stregonerie' Animali e riscontri agiografici...
Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.
Stregoneria Animale: il gufo succhiatore che si trasforma in capro.
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra, con un leone dalla testa umana, è tratta dal Bestiario Add MS 11283, scansionato integralmente nel sito della British Library: folio 8r.
_Le altre miniature del post sono tratte dal manoscritto B.11.22 del Trinity College di Cambridge, visibile integralmente nel sito della Biblioteca inglese: folii 32 recto, 56 verso, 216 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 98-99 e
nota 11 a p. 108.
[2] Cfr. Andreina Ciceri, Tradizioni popolari in Friuli, Chiandetti Editore, Reana del Rojale (Udine), 1982, p. 585.
[3] Cfr. Eraldo Baldini, Alle radici del folklore romagnolo: origine e significato delle tradizioni e superstizioni, Longo, Ravenna, 1986, pp. 57-58.
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