martedì 9 maggio 2023

Animali Totem: il culto apotropaico di san Lupo.

Nei santi, specie in quelli dell'Alto MedioEvo, si conservano i poteri totemici delle religioni primitive.

Il santo eredita i poteri dell'animale a cui è associato.
Il linguista Mario Alinei, nel libro "Dal totemismo al cristianesimo popolare", spiegava...

« cristianizzazione ingenua nella figura del San Lupo adorato dai pastori francesi, che all'alba si inginocchiano per rivolgere una preghiera al santo che li protegga dall'omonimo nemico. » [1]

Ecco un esempio magico:
come il lupo toglieva la voce così san Lupo la restituiva...

« Il santo protegge da questa o da quella malattia a seconda del nome che porta.
[...] Penso a san Lupo, cui è affidata la cura della gola.

Il lupo è un animale-demone, di conseguenza anche un demone delle malattie.
[...] ancora oggi quando s'incontra qualcuno privo di voce gli si chiede se "ha visto il lupo"; e anche in francese avoir vu le loup significa 'aver perso la parola'.

Il lupo era ritenuto causa di crampi e paralisi alle corde vocali, una vera malattia, che in Francia ha preso il nome di le mal de saint-Loup, "furore lupesco"
. » [2]

Il lupo, per il suo carattere selvaggio, era associato ai guerrieri.

« Il lupo era connesso, nel mondo greco antico, con un particolare stato mentale prodotto dall'intervento di una figura chiamata Lyssa.

Cadere in preda di Lyssa significava quindi essere trasformati temporaneamente in un essere selvaggio, dominato dalla forza distruttiva del guerriero. » [3]

Franco Cardini spiega il potere 'totemico' del Lupo...

« La saga nordica ci presenta, appunto, dei guerrieri-belva.

I guerrieri così 'mutati' acquistavano tra l'altro, nella loro belva tutelare, il potere fascinatorio sull'uomo, la facoltà di terrorizzarlo. » [4]

Post sul mito del Lupo nella devozione francescana ---

Da san Francesco a Cappuccetto Rosso: il culto apotropaico del Lupo.


Note alle immagini ---

_Sopra, miniatura con un vescovo-Lupo che 'predica' a delle papere.
È tratta dal manoscritto ms 49622, visibile nel sito della British Library: folio 128 recto.

_In apertura, miniatura con un Lupo che stringe tra gli artigli una papera.
È tratta dal manoscritto Stowe ms 17: 84 recto.

_La seconda miniatura del post, con un lupo che addenta la spada di un guerriero, è tratta dal manoscritto Add 49622: folio 190v.


Note al testo ---

[1] Cfr. Mario Alinei, Dal totemismo al cristianesimo popolare : sviluppi semantici nei dialetti italiani ed europei, Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1984, p. 79.

Alinei si riferiva all'etnografo francese Paul Sébillot che raccontava come i bambini venissero condotti alla cappella di
San Lupo a Boutigny per vincere la paura nella belva.

⮩ Cfr. Sébillot, La Faune et la flore in Le folk-lore de France, Tome troisème, Librairie Orientale & Américaine, Guilmoto Éditeur, Paris, 1906, p 37.
Testo in lingua originale su Gallica.

[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 46.

[3] Cfr. Enrico Comba e Margherita Amateis, Le porte dell'anno: cerimonie stagionali e mascherate animali, Accademia University Press, Torino, 2019, p. 71.

[4] Cfr. Franco Cardini, Il lupo di Gubbio. Dimensione storica e dimensione antropologica di una 'leggenda', in Studi Francescani, Firenze, 1977, pp. 326-327.

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