La mitologia classica conserva una traccia di Matriarcato:
nel regno degli Inferi.
L'Indagine sull'Orco di Braccini, ci svela l'identità del loro Signore...
« Cos'era Orcus?
La consultazione di un qualsiasi dizionario di latino rivelerebbe immediatamente che con questa parola si potevano indicare sia gli Inferi, sia il loro Signore. » [1]
« [...] Il senso rilevante, per noi, è quello di Orcus come divinità, che peraltro è attestato molto precocemente, fin da Plauto, nelle cui commedie compaiono espressioni come "Orco non mi volle accogliere nell'Acheronte" (Monst. 499) o "nel giorno in cui Orco libererà i morti dell'Acheronte" (Poen. 344). » [1]
Alla base del mito di Orco, c'erano le dèe (arcaiche) della Morte:
le Moire che decretavano il destino umano.
Il dio maschile si affermò, e con Lui la Morte come regno Oscuro degli Inferi, quando gli Elleni si sovrapposero alla civiltà Matriarcale precedente.
Graves scriveva...
« Persefone ed Ecate rappresentavano la speranza pre-ellenica della rigenerazione; ma Ade, che è una concezione ellenica, rappresenta l'ineluttabilità della morte. » [2]
Cosa rimase nel culto Cristiano?
Entrambe le forme: la Madonna come dèa della Morte (vedi post) e il Signore degli Inferi come san Cristoforo che faceva guadare il fiume al Bambino divino, e che eredita la funzione degli antichi dèi psicopompi...
« [...] Ma chi non vede quanto questa funzione di protettore dell'ultimo passaggio avvicini san Cristoforo agli dèi psicopompi incaricati di condurre il morto nella sua ultima dimora e di proteggerlo durante il suo viaggio nell'adilà?
E chi non sa che consisteva precisamente in questo uno dei ruoli essenziali di Ermes e di Anubi? » [3]
➔ Sulla Madre-Infera e la Sua evoluzione nel culto mariano:
Madre Luna: il simbolo della Dea nella chiesa di un cimitero.
➔ Sul culto del dio-cane Anubi confluito nel mito di san Cristoforo:
San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura con decori zoomorfi che incorniciano la testa di un dèmone dal manoscritto Add ms 42130 della British Library: folio 266 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Tommaso Braccini, Indagine sull'orco. Miti e storia del divoratore di bambini, Il Mulino, Bologna, 2025, p. 23.
[2] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 109 e nota 2 a p. 431.
[3] Cfr. Pierre Saintyves, Dal Santo agli Dei. San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2012, pp. 80-81.
sabato 27 settembre 2025
lunedì 22 settembre 2025
L'equinozio d'Autunno e le Stimmate: la morte (rituale) dell'Anno.
Quando san Francesco acquisì le stimmate?
I cattolici più ortodossi vi risponderanno: in occasione della ricorrenza della Vera Croce o Invenzione della Croce:
il 14 settembre 1224.
E se Francesco avesse giocato -invece- con un'altra data, immediatamente a ridosso: più sentita dal mondo contadino?
L'equinozio d'Autunno cade (con oscillazioni!) tra il 20 e il 21 settembre:
passano tre giorni e l'Anno comincia a morire fino al 24 dicembre -notte di Natale- in cui il ciclo s'inverte.
Le ore di luce diminuiscono e il tema della Morte, caro ai religiosi, diventa stringente (anche) per il mondo agricolo.
➔ Solo nel XIV secolo le stimmate di san Francesco sono associate alla festa della Vera Croce.
La sovrapposizione tra i due eventi è tardiva:
la notte, di cui aveva scritto Ugolino da Montegiorgio negli Actus beati Francisci et sociorum eius, si trasforma in una mattina nei Fioretti:
« [...] apparve in quel monte della Verna, intorno alla festa dell'Esaltazione della santa Croce, Cristo in forma di serafino alato [...]. E apparve di notte con tanto splendore che illuminò le valli e i monti che stavano tutt'intorno, più che se ci fosse la chiarezza del sole ». [1]
« Viene il dì seguente, cioè il dì della santissima Croce
[...] in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali splendenti e affocate ».[2]
Notte o giorno?
Non è un dettaglio marginale.
La notte del 24 dicembre, per tradizione, celebra la rinascita di quel Sole (dies Natalis Soli invicti) che il 24 settembre moriva.
Gli agiografi, a partire da Tommaso da Celano, tradussero nell'immaginario cristiano una storia che apparteneva al mondo (pagano) dei contadini:
i quali poco sapevano di liturgia, ma (ben) conoscevano i ritmi della terra.
Un periodo (molto) caro a chi lavora la terra si trasformò in una festa del calendario Liturgico in cui si celebrava una Morte divina.
➔ Sulla sovrapposizione delle stimmate francescane al mito pagano di Laverna, e al culto dei →Morti:
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
Laverna, l'oscura dèa senza corpo.
➔ Culto dei Morti al santuario di Laverna e potere degli Uccelli ---
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Magia e uso della paura nella devozione francescana:
San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura a margine di un manoscritto della British Library con san Francesco che mostra le piaghe tra gli uccelli.
Per segnatura, ms 42130: folio 60 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Atti del beato Francesco in Fonti agiografiche dell'Ordine Francescano, Editrici Francescane, Padova, 2014 ➔ versetto 1480.
[2] Cfr. Della terza considerazione delle sacre sante istimate in Fonti Francescane, Editrici Francescane, Padova, 2004 -ff 1919.
◉ Al 24 settembre come (possibile) data delle stimmate mi riferivo nel retrocopertina de Le stimmate dello sciamano.
I cattolici più ortodossi vi risponderanno: in occasione della ricorrenza della Vera Croce o Invenzione della Croce:
il 14 settembre 1224.
E se Francesco avesse giocato -invece- con un'altra data, immediatamente a ridosso: più sentita dal mondo contadino?
L'equinozio d'Autunno cade (con oscillazioni!) tra il 20 e il 21 settembre:
passano tre giorni e l'Anno comincia a morire fino al 24 dicembre -notte di Natale- in cui il ciclo s'inverte.
Le ore di luce diminuiscono e il tema della Morte, caro ai religiosi, diventa stringente (anche) per il mondo agricolo.
➔ Solo nel XIV secolo le stimmate di san Francesco sono associate alla festa della Vera Croce.
La sovrapposizione tra i due eventi è tardiva:
la notte, di cui aveva scritto Ugolino da Montegiorgio negli Actus beati Francisci et sociorum eius, si trasforma in una mattina nei Fioretti:
« [...] apparve in quel monte della Verna, intorno alla festa dell'Esaltazione della santa Croce, Cristo in forma di serafino alato [...]. E apparve di notte con tanto splendore che illuminò le valli e i monti che stavano tutt'intorno, più che se ci fosse la chiarezza del sole ». [1]
« Viene il dì seguente, cioè il dì della santissima Croce
[...] in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali splendenti e affocate ».[2]
Notte o giorno?
Non è un dettaglio marginale.
La notte del 24 dicembre, per tradizione, celebra la rinascita di quel Sole (dies Natalis Soli invicti) che il 24 settembre moriva.
Gli agiografi, a partire da Tommaso da Celano, tradussero nell'immaginario cristiano una storia che apparteneva al mondo (pagano) dei contadini:
i quali poco sapevano di liturgia, ma (ben) conoscevano i ritmi della terra.
Un periodo (molto) caro a chi lavora la terra si trasformò in una festa del calendario Liturgico in cui si celebrava una Morte divina.
➔ Sulla sovrapposizione delle stimmate francescane al mito pagano di Laverna, e al culto dei →Morti:
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
Laverna, l'oscura dèa senza corpo.
➔ Culto dei Morti al santuario di Laverna e potere degli Uccelli ---
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Magia e uso della paura nella devozione francescana:
San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura a margine di un manoscritto della British Library con san Francesco che mostra le piaghe tra gli uccelli.
Per segnatura, ms 42130: folio 60 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Atti del beato Francesco in Fonti agiografiche dell'Ordine Francescano, Editrici Francescane, Padova, 2014 ➔ versetto 1480.
[2] Cfr. Della terza considerazione delle sacre sante istimate in Fonti Francescane, Editrici Francescane, Padova, 2004 -ff 1919.
◉ Al 24 settembre come (possibile) data delle stimmate mi riferivo nel retrocopertina de Le stimmate dello sciamano.
venerdì 12 settembre 2025
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
La studiosa ed editrice londinese Frank Hamel parlava del 'famulo':
l'Animale-doppio della Strega. Ferendo l'uno, la violenza si trasmetteva all'altra.
Per ciò le stragi degli animali 'diabolici' erano (così) frequenti:
nell'immaginario popolare, uccidere gli animali 'posseduti' era il modo più efficace per arrestare le Streghe...
« La morte del famulo comporta automaticamente anche la morte della strega, e per liberarsi da un sortilegio non vi è nulla di meglio che uccidere il doppio dell’incantatore ». [1]
Roberto Ferraguti fa un esempio di 'famulo' dai racconti popolari dell'Appenino emiliano:
il ferimento di un gatto 'diabolico' aveva causato una ferita corrispondente sul corpo della 'strega'...
« All’improvviso lei è uscita e gli ha tirato un coltello che l’ha colpito alla zampa, gli ha fatto un taglio profondo, il gatto è scappato con un urlo tremendo da donna. Il giorno dopo la vecchia, che tutti sospettavano fosse una strega, non è uscita di casa e quello dopo ancora, quando si è fatta vedere in giro, aveva un braccio fasciato al collo e sanguinava per una ferita profonda da taglio ». [2]
Lo specchio è legato alla (stessa) magia del 'doppio':
per evitare che il maleficio si trasmettesse o, peggio, che il Morto finisse catturato nello specchio come la sua Immagine riflessa, coprire gli specchi era d'obbligo.
Alfonso di Nola citava uno studio in tedesco di Karl Haberland, visibile on-line, sui poteri dello specchio:
si credeva che lo specchio rapisse gli spettri, e per ciò era a loro associato...
« Importante è la lunga trattazione di K. Haberland del 1882 il quale, nella interpretazione insiste sul motivo dello specchio che rapisce l'anima del defunto e così diviene portatore di sfortuna per i superstiti. » [3]
Dietro questa credenza, c'è il potere 'attrattivo' di due parole con la stessa radice (spectrum-speculum): capace di creare associazioni non solo concettuali, ma perfino 'fisiche'...
« Si sostiene, per esempio, che vi sia un rapporto almeno formalmente etimologico fra spettro e specchio, spectrum e speculum in latino, ambedue derivati da specio ». [3]
➔ Signora degli animali e mito cristiano della strega ---
La dèa-Belva mutante: da Signora a strega.
➔ Specchi (d'acqua) che imprigionano i dèmoni ---
Se è bagnato, porta fortuna: l'acqua che protegge dagli Spiriti.
➔ Divinazione con lo Specchio e comunicazione col Morto ---
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
➔ Piuma porta pena: il Rogo delle piume affatturate ---
In nome di Ecate: i roghi alle porte e le penne degli uccelli.
➔ Potere dei maghi sugli animali e mito francescano ---
Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura con uomo che uccide un draghetto, tratta dal manoscritto Add Ms 62925: folio 102 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Frank Hamel, Animali umani: storia occulta di mutaforma, trasformazioni e licantropi, traduzione di Roberta Rambelli, Edizioni Mediterrane, Roma, 2024, p. 133.
[2] Cfr. Mario Ferraguti, La lepre e la luna: sulle tracce delle guaritrici d’Appennino, Edizioni Exorma, Roma, 2023, p. 41.
[3] Cfr. Alfonso di Nola, La morte trionfata: antropologia del lutto, Newton & Compton, Roma, 1995, p. 144 e nota 44 a p. 307.
l'Animale-doppio della Strega. Ferendo l'uno, la violenza si trasmetteva all'altra.
Per ciò le stragi degli animali 'diabolici' erano (così) frequenti:
nell'immaginario popolare, uccidere gli animali 'posseduti' era il modo più efficace per arrestare le Streghe...
« La morte del famulo comporta automaticamente anche la morte della strega, e per liberarsi da un sortilegio non vi è nulla di meglio che uccidere il doppio dell’incantatore ». [1]
Roberto Ferraguti fa un esempio di 'famulo' dai racconti popolari dell'Appenino emiliano:
il ferimento di un gatto 'diabolico' aveva causato una ferita corrispondente sul corpo della 'strega'...
« All’improvviso lei è uscita e gli ha tirato un coltello che l’ha colpito alla zampa, gli ha fatto un taglio profondo, il gatto è scappato con un urlo tremendo da donna. Il giorno dopo la vecchia, che tutti sospettavano fosse una strega, non è uscita di casa e quello dopo ancora, quando si è fatta vedere in giro, aveva un braccio fasciato al collo e sanguinava per una ferita profonda da taglio ». [2]
Lo specchio è legato alla (stessa) magia del 'doppio':
per evitare che il maleficio si trasmettesse o, peggio, che il Morto finisse catturato nello specchio come la sua Immagine riflessa, coprire gli specchi era d'obbligo.
Alfonso di Nola citava uno studio in tedesco di Karl Haberland, visibile on-line, sui poteri dello specchio:
si credeva che lo specchio rapisse gli spettri, e per ciò era a loro associato...
« Importante è la lunga trattazione di K. Haberland del 1882 il quale, nella interpretazione insiste sul motivo dello specchio che rapisce l'anima del defunto e così diviene portatore di sfortuna per i superstiti. » [3]
Dietro questa credenza, c'è il potere 'attrattivo' di due parole con la stessa radice (spectrum-speculum): capace di creare associazioni non solo concettuali, ma perfino 'fisiche'...
« Si sostiene, per esempio, che vi sia un rapporto almeno formalmente etimologico fra spettro e specchio, spectrum e speculum in latino, ambedue derivati da specio ». [3]
➔ Signora degli animali e mito cristiano della strega ---
La dèa-Belva mutante: da Signora a strega.
➔ Specchi (d'acqua) che imprigionano i dèmoni ---
Se è bagnato, porta fortuna: l'acqua che protegge dagli Spiriti.
➔ Divinazione con lo Specchio e comunicazione col Morto ---
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
➔ Piuma porta pena: il Rogo delle piume affatturate ---
In nome di Ecate: i roghi alle porte e le penne degli uccelli.
➔ Potere dei maghi sugli animali e mito francescano ---
Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura con uomo che uccide un draghetto, tratta dal manoscritto Add Ms 62925: folio 102 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Frank Hamel, Animali umani: storia occulta di mutaforma, trasformazioni e licantropi, traduzione di Roberta Rambelli, Edizioni Mediterrane, Roma, 2024, p. 133.
[2] Cfr. Mario Ferraguti, La lepre e la luna: sulle tracce delle guaritrici d’Appennino, Edizioni Exorma, Roma, 2023, p. 41.
[3] Cfr. Alfonso di Nola, La morte trionfata: antropologia del lutto, Newton & Compton, Roma, 1995, p. 144 e nota 44 a p. 307.
venerdì 5 settembre 2025
Sirene a forma di uccello. Epifanie della Dea.
Un salterio inglese, il Queen Mary Psalter, ci mostra dei marinai che si avventurano in mare: nel regno delle Sirene.
Vengono storditi e sbranati. ➔ Notare il corpo dei 'mostri':
hanno coda di pesce e artigli da uccello.
Qual è la Sirena, tra i due mostri?
La donna-uccello, fin dall'antichità, era sinonimo di strega.
Il legame tra streghe, che rubano la sessualità, e uccelli si era conservato fino all'Età Moderna.
Marina Montesano cita il Malleus maleficarum...
« che cosa bisogna pensare di quelle streghe che raccolgono membri virili, talora anche in numero considerevole, anche venti o trenta, e li mettono nei nidi degli uccelli...? » [1]
La demonizzazione della Sirena dipendeva da una dea-pesce a cui erano sacri i due regni, acquario e celeste: Atargatis.
Alfredo Cattabiani, in Volario, spiega...
« [...] la dea siriana Atargatis (Atar'ateh in aramaico) i cui templi contenevano vasche di pesci.
La si rappresentava come una donna dal corpo pisciforme: era la Donna del mare, l'Afrodite Anadiomene dei Greci, simboleggiata anche dalla colomba. » [2]
Atargatis, detta in latino dea Syria per la Sua origine, riuniva nel mito pesci e colombe che ne componevano il corpo...
« Così per i Greci Atargatis/Syria è per antonomasia la dea straniera: l'orientale.
E a Roma il suo mito doveva essere molto noto, grazie anche alla teologia di Nigidio Figulo che la immaginava nata da un uovo di grandi dimensioni caduto nell'Eufrate, fatto rotolare fino alla riva dai pesci e covato da alcune colombe. » [3]
➔ Sul regno acquatico di una Santa:
Le acque uterine della Dèa: all'Eremo di Santa Maria Giacobbe.
➔ Sulla femminilità Infera e gli uccelli in cui si manifesta:
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Sulle streghe che prendono la forma di uccelli ---
Madre-uccello: donne che diventano streghe.
Al tempo in cui Mamma Oca era una strega, ovvero la Signora che possiede gli uccelli...
Note alle immagini ---
_Sopra, miniatura dal manoscritto Add Ms 42130 della British Library: folio 175 recto.
_In apertura, due miniature dal manoscritto Royal Ms 2B, anche detto Queen Mary Psalter: folii 96 verso e 97 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Marina Montesano, Andare per i luoghi della stregoneria, Il Mulino, Bologna, 2024, p. 72.
[2] Cfr. Alfredo Cattabiani, Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti, creature fantastiche, Mondadori, Milano, 2000, p. 316.
[3] Cfr. Elisabetta Moro, L'enigma delle sirene. Due corpi, un nome, L'àncora, Napoli-Roma, 2008, p. 83.
Vengono storditi e sbranati. ➔ Notare il corpo dei 'mostri':
hanno coda di pesce e artigli da uccello.
Qual è la Sirena, tra i due mostri?
La donna-uccello, fin dall'antichità, era sinonimo di strega.
Il legame tra streghe, che rubano la sessualità, e uccelli si era conservato fino all'Età Moderna.
Marina Montesano cita il Malleus maleficarum...
« che cosa bisogna pensare di quelle streghe che raccolgono membri virili, talora anche in numero considerevole, anche venti o trenta, e li mettono nei nidi degli uccelli...? » [1]
La demonizzazione della Sirena dipendeva da una dea-pesce a cui erano sacri i due regni, acquario e celeste: Atargatis.
Alfredo Cattabiani, in Volario, spiega...
« [...] la dea siriana Atargatis (Atar'ateh in aramaico) i cui templi contenevano vasche di pesci.
La si rappresentava come una donna dal corpo pisciforme: era la Donna del mare, l'Afrodite Anadiomene dei Greci, simboleggiata anche dalla colomba. » [2]
Atargatis, detta in latino dea Syria per la Sua origine, riuniva nel mito pesci e colombe che ne componevano il corpo...
« Così per i Greci Atargatis/Syria è per antonomasia la dea straniera: l'orientale.
E a Roma il suo mito doveva essere molto noto, grazie anche alla teologia di Nigidio Figulo che la immaginava nata da un uovo di grandi dimensioni caduto nell'Eufrate, fatto rotolare fino alla riva dai pesci e covato da alcune colombe. » [3]
➔ Sul regno acquatico di una Santa:
Le acque uterine della Dèa: all'Eremo di Santa Maria Giacobbe.
➔ Sulla femminilità Infera e gli uccelli in cui si manifesta:
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Sulle streghe che prendono la forma di uccelli ---
Madre-uccello: donne che diventano streghe.
Al tempo in cui Mamma Oca era una strega, ovvero la Signora che possiede gli uccelli...
Note alle immagini ---
_Sopra, miniatura dal manoscritto Add Ms 42130 della British Library: folio 175 recto.
_In apertura, due miniature dal manoscritto Royal Ms 2B, anche detto Queen Mary Psalter: folii 96 verso e 97 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Marina Montesano, Andare per i luoghi della stregoneria, Il Mulino, Bologna, 2024, p. 72.
[2] Cfr. Alfredo Cattabiani, Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti, creature fantastiche, Mondadori, Milano, 2000, p. 316.
[3] Cfr. Elisabetta Moro, L'enigma delle sirene. Due corpi, un nome, L'àncora, Napoli-Roma, 2008, p. 83.
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