C'è un legame (stretto) tra le streghe e i Morti.
Nelle credenze popolari, le prime erano Morti in pena che non avevano avuto chi le piangesse...
« [...] la paura dei morti ha stimolato la credenza popolare che le larve fossero anime erranti dei morti ». [1]
« Così in Corsica la strega, come essere demoniaco proveniente dal regno dei morti, era destinata ad esservi ricacciata. » [1]
Le donne che comunicavano con i Morti erano considerate delle (presunte) streghe.
Nataša Cvijanović, in Le streghe e i benandanti di confine, evidenzia come tra le due categorie, agli occhi del Clero, poche differenze ci fossero: 
la repressione si abbatteva, senza distinguo, su chi parlava ai Morti...
« Florida Basili dichiarò a fra Girolamo Asteo, inquisitore pordenonese dell'epoca (1598-1608) di [...] riportare ai vivi le richieste dei morti affinché i primi esaudissero le richieste dei secondi in modo da farli riposare in pace. » [2]
« [...] a denunciarla fu pre' Sebastiano Bertolotto, che la definì una benandante che parlava coi morti e in questo modo "va seminando tali e tali zizanie, dicendo a queste donne vicine che ha parlato con li morti. » [2]
I giudici ecclesiastici riportavano una credenza popolare radicata: 
morti (viventi) erano le streghe, simili a Morti si pensavano i Benandanti...
« Durante il dialogo, Maddalena riportò ciò che Narda le aveva detto a proposito della natura del benandante:
"Che andavano invisibili con lo spirito, et che restava il corpo come morto. » [2]
Come i Morti, le streghe si smaterializzavano con la luce diurna...
« [...] le streghe, se vengono colte dalla luce novella dell'aurora, perdono il sembiante assunto nella metamorfosi magica e restano nude e indifese; i fantasmi notturni dei morti svaniscono prima dell'alba. » [3]
La Chiesa era (assai) combattiva contro chi comunicava con i Morti: 
per avere l'esclusiva (!) su questa facoltà.
L'uso antico di cultuare i defunti è, largamente, sopravvissuto nella devozione cristiana: 
se ne trova un esempio nella Cattedrale di Otranto ↑ dove i teschi accatastati dei 'Martiri' della città incombono sull'altare.
L'uso di accatastare i teschi, che rinvia alla magia antica, è attestato fin dal culto celtico...
« Usavano anche accatastare teschi perché si pensava che il morto appartenesse, per un certo tempo, a entambi i regni. » [4]
◉ Sull'uso protettivo delle reliquie, Pierre Saintyves scriveva:
« Domandate ai devoti di Parigi o di Lione, di Genova o di Mosca: tutti avranno da raccontarvi la storia di qualche nemico messo in fuga da un miracolo. Vi credevano già i primi cristiani d’Africa, un’iscrizione riguardante non so quale città afferma che "la protezione dei martiri protegge la sua porta." »
Cfr. Pierre Saintyves, L'Origine del culto dei Santi, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2015, p. 48.
➔ Donne e pratiche di necromanzia antica ----
Diana Infernale: il rito funerario della Donna.
➔ Uccelli (Inferi) e donne da cui si traggono predizioni ---
Uccelli stregati: divinare con le poppe...
➔ Proteggere la chiese dall'assalto delle streghe:
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
➔ Piangere i Morti per prevenirne il ritorno come streghe:
Salice di Ecate: il pianto che purifica.
Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.
➔ Devozione e Magia: confini labili:
Incantare è pregare? Quando il prete diventa uno Stregone.
Preti maghi: lezioni di Superstizione...
➔ Comunicazione con i Morti attraverso lo Specchio:
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Animali incarnazione dei defunti nella Magia popolare:
Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Note al testo ---
[1] Cfr. La maschera, il doppio e il ritratto, a cura di Maurizio Bettini, Laterza, Roma, 1991, pp. 64 e 72.
[2] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 44 e 47.
[3] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 227.
[4] Cfr. Alfredo Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, Rusconi, Milano, 1988, p. 319.
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