venerdì 17 ottobre 2025

Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.

Il film Fantasia (1940) di Walt Disney ci mostra una sequenza in cui delle Fate, sulle note della Sinfonia dello Schiaccianoci di Tchaikovsky, risvegliano i fiori con il ticchettio delle loro bacchette.

L'uso della bacchetta per fecondare i fiori era il retaggio di una pratica magica violenta: la bastonatura delle piante per scacciare i demoni che si annidavano negli alberi...

« [...] la bastonatura delle piante altro non era che un atto antichissimo, perpetuato ormai inconsapevolmente, per scacciare gli spiriti maligni dalla pianta al fine di avere un buon raccolto.

L'azione della bastonatura era accompagnata da tiritere somiglianti a formule magiche, varie tra loro col medesimo significato ». [1]

Il bastone, di cui la Bacchetta è una versione mitizzata, serviva a direzionare i poteri magici:
gli dèi -prima dei Santi- la usavano per infondere la loro forza come per indicare la via da seguire...

« In tre occasioni Atena usa una bacchetta magica per trasformare l'aspetto di Odisseo:
quando l'eroe sbarca a Itaca, la dea lo tocca con una bacchetta, e allora per incanto l'aspetto di Odisseo muta


[...] Per ciò alla fine dell'Odissea Ermes guida le anime dei pretendenti sterminati
[...] lo fa con il gesto magico della sua verga d'oro [...] la sua bacchetta fatata diventa efficace quando viene scossa; » [2]
Il linguista Gian Luigi Beccaria spiegava come la percussione degli alberi si fosse conservata nelle leggende popolari sui folletti...

« Mazaròl, mazzari(u)òl nelle Tre Venezie è un folletto che [...] si aggira nei boschi percuotendo gli alberi con un mazzuolo.
Folletti picchiettanti, come in Alta Val Tanaro (Carnino) i martlitti 'martelletti'
». [3]

La cristianizzazione trasformò la bacchetta magica in un rametto devozionale
➔ è il caso, ad esempio, di san Fortunato che regge il virgulto fiorito [sopra] e dei suoi devoti, che lo celebravano agitando dei rametti...

« La sua verga, con la quale quando viveva era solito stimolare i buoi durante il lavoro, (come affermano gli abitanti del luogo lì intorno) fu da lui piantata e subito, mettendo radici, crebbe così maestosa, che per amore del padre beatissimo ne è da tutti venerata la straordinaria bellezza.

Perciò fino al nostro tempo il luogo viene chiamato dagli abitanti "all'albero santo".
A gara il popolo cristiano non cessa di conservare nelle proprie case, quasi a gara e con viva devozione, pezzetti di quest'albero, staccati e portati via a protezione e difesa contro le arti demoniache ». [4]

I cartoon Disney dei primi decenni pullulano di citazioni e riferimenti al mondo magico popolare:
dedico a questo tema un libricino, denso di citazioni...


Tracce magiche sopravvissute nei Cartoon ---

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.


Bosco delle divinità ctònie nella devozione cristiana ---

Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.

Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.


Nota all'immagine ---

_Sopra: Benozzo Gozzoli, San Fortunato in trono che regge il virgulto.
Chiesa di san Francesco, Montefalco, 1450 circa.


Note al testo ---

[1] Cfr. Isabella Dignatici e Luciana Nora, La condizione contadina e l'esperienza del sacro. Forme e aspetti della religiosità popolare, Comune di Carpi, 1982, p. 10.

[2] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo. La magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2022, p. 124 e p. 209.

→ Nell'Odissea si legge:
« Atena, dicendo così, lo toccò con una sua verga.
Gli fece vizza la bella pelle sulle agili membra. »

Cfr. Odissea, Libro XIII, vv. 429-430, traduzione di Aurelio Privitera, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 405.

[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 182.

[4] Cfr. Silvestro Nessi - Emore Paoli, San Fortunato di Montefalco. Un evangelizzatore umbro del IV secolo, Edizioni Porziuncola, Santa Maria degli Angeli - Assisi (Pg), pp. 47-48.

venerdì 10 ottobre 2025

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.

L'immaginario infantile, a cui i cartoonist attinsero, conserva (molte) pratiche magiche popolari.
A partire dalla credenza negli animali parlanti che popolano la stalla e la casa, specie topi e gatti:
secondo la superstizione popolare, erano anime del Purgatorio.

Sui topi-anime, Alfonso Di Nola scrive...

« [...] si ricorda che in Friuli lo spirito può uscire dalla bocca in forma di topo;
e che in Calabria si crede che, se di notte per le soffitte si sente un rumore di topi, si tratta di anime peccatrici condannate ad espiare la pena nei luoghi medesimi dove esse peccarono, e loro si destina una preghiera
. » [1]

Fumettisti e animatori svilupparono, ai primi del secolo scorso, i propri personaggi traendo ispirazione dalle favole europee che riproponevano i vecchi Mostri medievali.

Tra questi, il Liber Monstrorum che descriveva topi colossali dall'appetito vorace...

« Alessandro il Macedone scrisse ad Aristotele di aver visto in India topi dalle dimensioni di volpi che con morsi infetti laceravano uomini e bestie da soma." » [2]

Walt Disney [e dietro di lui, Ub Iwerks] costruì il personaggio di Topolino sulle credenze dei migranti... e su un altro personaggio dei cartoon, basato a sua volta sulle storie di animali parlanti:
il gatto Felix ideato da Otto Messmer.
Alfredo Cattabiani racconta, in Zoario, la vicenda di una contadina francese di Castéra-Loctourois che fu rimproverata (!) dal suo gatto per essersi dimenticata il pasto...

« La donna, sorpresa da quella voce inaspettatamente umana, corse dal parroco che la consigliò di riportare immediatamente l'inquietante bestiola dove l'aveva raccolta.

Quando la contadina l'ebbe finalmente deposta dietro il pilastro del mercato, l'animale riprese a parlare:
"Chi t'ha consigliato ti ha consigliato bene, perché se non mi avessi riportato qui prima del tramonto, questa notte ti avrei strangolata
." » [3]


Credenze popolari assorbite nelle leggende cristiane:

Incarnazioni animali: animismo magico o cristianesimo popolare?


Animali dotati di voce umana:

Animali parlanti: gli Antenati che tornano.


Connessioni tra cartoon e mondo magico/religioso:

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.


Animali stregati posseduti dal dèmone ---

Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.

Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.


Nota all'immagine ---

_In apertura, particolare dalla locandina del cartoon Wild Waves (1932): da notare, a sinistra, il logo della società distributrice, la Columbia.


Note al testo ---

[1] Cfr. Alfonso Di Nola, La nera signora. Antropologia della morte, Newton Compton Editori, Roma, 1973, p. 258.

[2] Cfr. Liber Monstrorum, Introduzione, edizione, versione e commento di Franco Porsia, Dedalo Libri, Bari, 1976, p. 253.

[3] Cfr. Alfredo Cattabiani, Zoario: storie di gatti, aironi, cicale e altri animali misteriosi, Mondadori, Milano, 2001, p. 208.

venerdì 3 ottobre 2025

San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.

I maghi, nella cultura contadina, avevano il potere sul mondo sensibile che ripresero i Santi.

Francesco d'Assisi sapeva, come i 'tempestari', scatenare la Natura -lupi e grandine- contro i peccatori...

« [...] così ritornò il flagello della grandine e dei lupi, come aveva predetto il padre santo, e molte altre tribolazioni più dure delle antecedenti li colpirono.
Infatti, tutto il borgo fu divorato dall'incendio e gli abitanti perdettero ogni loro avere, salvando soltanto la vita
. » [1]

→ Si riferisce agli abitanti di Greccio, colpevoli di aver disatteso alle promesse fatte al Santo.

Dietro la violenza delle tempeste, ci sono i maghi.
Lo storico Jean Delumeau, nel saggio sulla paura, racconta...

« [...] il Malleus indica un altro tipo di azione diabolica contro i propri vicini.
Due stregoni nei dintorni di Berna "quando piaceva loro, erano capaci [...] di suscitare violentissime grandinate e venti disastrosi con fulmini" ». [2]

« In un'opera riedita a Venezia nel 1779 compaiono un centinaio di "assoluzioni, benedizioni, scongiuri ed esorcismi" che hanno unicamente rapporto con la vita materiale [...] scongiuri della "tempesta imminente" e del fulmine ». [2]
La studiosa goriziana Nataša Cvijanović riporta, perfino, tra le deposizioni di una "presunta strega", Donna Aquilina di Borgo Grazzano (Udine), il caso di un sacerdote che suscitava le tempeste...

« Aquilina [...] parlava delle sue guarigioni con diversi sacerdoti, che a loro volta "operavano", come "fra Basilio delli Carmini" e un prete di Buda, forse pre' Bartolomeo Portulano che, a loro volta interrogato si vantò anche di comandare le tempeste. » [3]

Lo storico francese Jean-Claude Schmitt cita Agobardo per ricordarci i 'tempestari': stregoni che hanno il potere di scatenare e spegnere le tempeste.
Essi provengono dal Regno di Magonia:

« A un altro prete carolingio, Agobardo, arcivescovo di Lione dall'816 alla sua morte avvenuta nell'840, dobbiamo un trattatello abbastanza originale:
Sulla folle opinione popolare sulla grandine e il tuono
.

[...] "c'è una regione, da loro chiamata Magonia, di dove vengono attraverso le nubi dei vascelli; questi vascelli portano in quel paese i frutti che la grandine fa cadere e andare a male, e i nocchieri aerei fanno dei doni ai tempestari in cambio di tali frutti". » [4]

Il detto popolare « avere il 'magone' » vuol dire essere posseduti dal Mago, cioè avere una tempesta dentro.
Nella lingua parlata, c'è una connessione (stretta) tra il mago e le tempeste:

« [...] in Puglia lo sdrago è un uomo che si trasforma in nuvole durante i temporali, qualcosa di simile ad uno stregone o ad uno sciamano. »

« [...] avere il magone significa letteralmente 'avere il mago dentro', e mago, magone ed altri nomi affini non si riferiscono solo a chi esercita la magia, come in italiano, ma anche al 'drago' (nelle fiabe toscane mago e drago sono due termini spesso confusi e scambiati). » [5]

In francese antico, addirittura, le due figure [mago e tempesta] coincidevano...

« In francese dialettale vieille (o grand-mère) può significare 'mulinello, uragano, tromba di polvere d'aria, di neve', e sorcière [stregone] è uno dei nomi del turbine. » [6]
Le streghe erano sospettate di provocare le peggiori tempeste...

« [...] una strega interrogata dal giudice se in qualche modo le tempeste suscitate dalle streghe possano essere sedate, risponde:
"Possono essere sedate in questa maniera:
'Vi scongiuro, grandini e venti, per le cinque piaghe del Cristo, per i tre chiodi che hanno perforato le sue mani e i suoi piedi
...' ". » [6]

Solo la divina Provvidenza poteva spezzare l'incantesimo...

« [...] per cacciare quelle nubi tempestose si recitavano preghiere particolari ("Vi segno, o nubi, con il segno della Santa croce... ecc." :
così iniziava l'Oratio ad debellandum tempestatem, orazione medievale
». [1]

Cvijanović cita un trattato sui poteri delle megere...

« [...] il Compendio dell'arte essorcistica di Girolamo Menghi (1576) nel quale possiamo leggere: "Possono adunque queste malefiche, con l'aiuto diabolico, procurare tempeste crudelissime et venti nocivi, insieme con folgori et altre cose simili ». [3]


Uso magico del lupo:
sopravvivenze sciamaniche nelle agiografie cristiane ---

Da san Francesco a Cappuccetto Rosso: il culto apotropaico del Lupo.

Animali Totem: il culto apotropaico di san Lupo.


Culto della Natura e predicazione francescana ---

Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.


Sacro e paura: l'uso dei Mostri a guardia del Tempio ---

Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.


Fascinazione e potere della paura nelle Fonti ---

Lo stregone e l'angoscia: san Francesco e la "paura" dei Suoi devoti.

San Francesco a Perugia: una storia violenta.


➔ Usanze magiche e divinazioni nelle Fonti:

L'Oracolo del cerchio:
una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco
.

Lo stregone che fece paura al Papa: la predica agli Uccelli secondo il monaco Ruggero.


Paura tra i frati: come suscitare l'Obbedienza ---

Il bello dei cadaveri: l'Obbedienza secondo San Francesco.

La paura fa 90: lo 'stile' francescano...


Note alle immagini ---

_La miniatura sopra mostra due monaci placare una tempesta con le preghiere.
Il manoscritto è Yates Thompson 26: folio 11r.

_Le due illustrazioni che mostrano barche in tempesta sono tratte dal manoscritto Royal MS 20 D I: folii 176v e 177r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Compilazione di Assisi in Fonti Francescane, Editrici francescane, Padova, 2004 - ff 1605.
→ Riporto il racconto in (altre) versioni ne Le stimmate dello sciamano, Eleusi Edizioni, Perugia, 2010, p. 90 e pp. 156-157
e nell'Introduzione de Animali Incantati. Dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi, Eleusi, Perugia, 2022, p. 17.

[2] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 72 e 87.

[3] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 23 e 31.

[4] Cfr. Jean-Claude Schmidt, Medioevo "superstizioso", Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 53.

[5] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI. Dizionario etimologico-semantico della lingua italiana. Come nascono e parole, Pendragon, Bologna, 2015, p. 75.

[6] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, nota 94 a p. 198, pp. 199 e 201.

« [...] a Savignano di Puglia sdrago [è] un uomo che "si trasforma tra le nuvole, durante i temporali"
[...] In Sicilia è conosciuta la stria, in Abruzzo lo scijone, un demone (o mago, o anima perduta, anima di un qualche pescatore anche, vittima dello stesso turbine)
» .

[7] Cfr. Heinrich Institor e Jakob Sprenger, Il martello delle streghe. La sessualità femminile nel 'transfert' degli inquisitori, Spirali, Milano, 2006, p. 326.

sabato 27 settembre 2025

Orco, il Signore degli Inferi. Il mito (Matriarcale) della Morte.

La mitologia classica conserva una traccia di Matriarcato:
nel regno degli Inferi.
L'Indagine sull'Orco di Braccini, ci svela l'identità del loro Signore...

« Cos'era Orcus?
La consultazione di un qualsiasi dizionario di latino rivelerebbe immediatamente che con questa parola si potevano indicare sia gli Inferi, sia il loro Signore
. » [1]

« [...] Il senso rilevante, per noi, è quello di Orcus come divinità, che peraltro è attestato molto precocemente, fin da Plauto, nelle cui commedie compaiono espressioni come "Orco non mi volle accogliere nell'Acheronte" (Monst. 499) o "nel giorno in cui Orco libererà i morti dell'Acheronte" (Poen. 344). » [1]

Alla base del mito di Orco, c'erano le dèe (arcaiche) della Morte:
le Moire che decretavano il destino umano.
Il dio maschile si affermò, e con Lui la Morte come regno Oscuro degli Inferi, quando gli Elleni si sovrapposero alla civiltà Matriarcale precedente.
Graves scriveva...

« Persefone ed Ecate rappresentavano la speranza pre-ellenica della rigenerazione; ma Ade, che è una concezione ellenica, rappresenta l'ineluttabilità della morte. » [2]

Cosa rimase nel culto Cristiano?
Entrambe le forme: la Madonna come dèa della Morte (vedi post) e il Signore degli Inferi come san Cristoforo che faceva guadare il fiume al Bambino divino, e che eredita la funzione degli antichi dèi psicopompi...

« [...] Ma chi non vede quanto questa funzione di protettore dell'ultimo passaggio avvicini san Cristoforo agli dèi psicopompi incaricati di condurre il morto nella sua ultima dimora e di proteggerlo durante il suo viaggio nell'adilà?

E chi non sa che consisteva precisamente in questo uno dei ruoli essenziali di Ermes e di Anubi? » [3]


➔ Sulla Madre-Infera e la Sua evoluzione nel culto mariano:

Madre Luna: il simbolo della Dea nella chiesa di un cimitero.


➔ Sul culto del dio-cane Anubi confluito nel mito di san Cristoforo:

San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura con decori zoomorfi che incorniciano la testa di un dèmone dal manoscritto Add ms 42130 della British Library: folio 266 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Tommaso Braccini, Indagine sull'orco. Miti e storia del divoratore di bambini, Il Mulino, Bologna, 2025, p. 23.

[2] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 109 e nota 2 a p. 431.

[3] Cfr. Pierre Saintyves, Dal Santo agli Dei. San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2012, pp. 80-81.

lunedì 22 settembre 2025

L'equinozio d'Autunno e le Stimmate: la morte (rituale) dell'Anno.

Quando san Francesco acquisì le stimmate?

I cattolici più ortodossi vi risponderanno: in occasione della ricorrenza della Vera Croce o Invenzione della Croce:
il 14 settembre 1224.

E se Francesco avesse giocato -invece- con un'altra data, immediatamente a ridosso: più sentita dal mondo contadino?

L'equinozio d'Autunno cade (con oscillazioni!) tra il 20 e il 21 settembre:
passano tre giorni e l'Anno comincia a morire fino al 24 dicembre -notte di Natale- in cui il ciclo s'inverte.

Le ore di luce diminuiscono e il tema della Morte, caro ai religiosi, diventa stringente (anche) per il mondo agricolo.

➔ Solo nel XIV secolo le stimmate di san Francesco sono associate alla festa della Vera Croce.
La sovrapposizione tra i due eventi è tardiva:
la notte, di cui aveva scritto Ugolino da Montegiorgio negli Actus beati Francisci et sociorum eius, si trasforma in una mattina nei Fioretti:

« [...] apparve in quel monte della Verna, intorno alla festa dell'Esaltazione della santa Croce, Cristo in forma di serafino alato [...]. E apparve di notte con tanto splendore che illuminò le valli e i monti che stavano tutt'intorno, più che se ci fosse la chiarezza del sole ». [1]

« Viene il dì seguente, cioè il della santissima Croce
[...] in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali splendenti e affocate
».[2]

Notte o giorno?
Non è un dettaglio marginale.
La notte del 24 dicembre, per tradizione, celebra la rinascita di quel Sole (dies Natalis Soli invicti) che il 24 settembre moriva.

Gli agiografi, a partire da Tommaso da Celano, tradussero nell'immaginario cristiano una storia che apparteneva al mondo (pagano) dei contadini:
i quali poco sapevano di liturgia, ma (ben) conoscevano i ritmi della terra.

Un periodo (molto) caro a chi lavora la terra si trasformò in una festa del calendario Liturgico in cui si celebrava una Morte divina.


➔ Sulla sovrapposizione delle stimmate francescane al mito pagano di Laverna, e al culto dei →Morti:

Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.

Laverna, l'oscura dèa senza corpo.


➔ Culto dei Morti al santuario di Laverna e potere degli Uccelli ---

Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.


Magia e uso della paura nella devozione francescana:

San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura a margine di un manoscritto della British Library con san Francesco che mostra le piaghe tra gli uccelli.
Per segnatura, ms 42130: folio 60 verso.


Note al testo ---

[1] Cfr. Atti del beato Francesco in Fonti agiografiche dell'Ordine Francescano, Editrici Francescane, Padova, 2014 ➔ versetto 1480.

[2] Cfr. Della terza considerazione delle sacre sante istimate in Fonti Francescane, Editrici Francescane, Padova, 2004 -ff 1919.

◉ Al 24 settembre come (possibile) data delle stimmate mi riferivo nel retrocopertina de Le stimmate dello sciamano.

venerdì 12 settembre 2025

Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.

La studiosa ed editrice londinese Frank Hamel parlava del 'famulo':
l'Animale-doppio della Strega. Ferendo l'uno, la violenza si trasmetteva all'altra.

Per ciò le stragi degli animali 'diabolici' erano (così) frequenti:
nell'immaginario popolare, uccidere gli animali 'posseduti' era il modo più efficace per arrestare le Streghe...

« La morte del famulo comporta automaticamente anche la morte della strega, e per liberarsi da un sortilegio non vi è nulla di meglio che uccidere il doppio dell’incantatore ». [1]

Roberto Ferraguti fa un esempio di 'famulo' dai racconti popolari dell'Appenino emiliano:
il ferimento di un gatto 'diabolico' aveva causato una ferita corrispondente sul corpo della 'strega'...

« All’improvviso lei è uscita e gli ha tirato un coltello che l’ha colpito alla zampa, gli ha fatto un taglio profondo, il gatto è scappato con un urlo tremendo da donna. Il giorno dopo la vecchia, che tutti sospettavano fosse una strega, non è uscita di casa e quello dopo ancora, quando si è fatta vedere in giro, aveva un braccio fasciato al collo e sanguinava per una ferita profonda da taglio ». [2]

Lo specchio è legato alla (stessa) magia del 'doppio':
per evitare che il maleficio si trasmettesse o, peggio, che il Morto finisse catturato nello specchio come la sua Immagine riflessa, coprire gli specchi era d'obbligo.

Alfonso di Nola citava uno studio in tedesco di Karl Haberland, visibile on-line, sui poteri dello specchio:
si credeva che lo specchio rapisse gli spettri, e per ciò era a loro associato...

« Importante è la lunga trattazione di K. Haberland del 1882 il quale, nella interpretazione insiste sul motivo dello specchio che rapisce l'anima del defunto e così diviene portatore di sfortuna per i superstiti. » [3]

Dietro questa credenza, c'è il potere 'attrattivo' di due parole con la stessa radice (spectrum-speculum): capace di creare associazioni non solo concettuali, ma perfino 'fisiche'...

« Si sostiene, per esempio, che vi sia un rapporto almeno formalmente etimologico fra spettro e specchio, spectrum e speculum in latino, ambedue derivati da specio ». [3]


Signora degli animali e mito cristiano della strega ---

La dèa-Belva mutante: da Signora a strega.


Specchi (d'acqua) che imprigionano i dèmoni ---

Se è bagnato, porta fortuna: l'acqua che protegge dagli Spiriti.


Divinazione con lo Specchio e comunicazione col Morto ---

"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.

Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.


Piuma porta pena: il Rogo delle piume affatturate ---

In nome di Ecate: i roghi alle porte e le penne degli uccelli.


Potere dei maghi sugli animali e mito francescano ---

Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura con uomo che uccide un draghetto, tratta dal manoscritto Add Ms 62925: folio 102 verso.


Note al testo ---

[1] Cfr. Frank Hamel, Animali umani: storia occulta di mutaforma, trasformazioni e licantropi, traduzione di Roberta Rambelli, Edizioni Mediterrane, Roma, 2024, p. 133.

[2] Cfr. Mario Ferraguti, La lepre e la luna: sulle tracce delle guaritrici d’Appennino, Edizioni Exorma, Roma, 2023, p. 41.

[3] Cfr. Alfonso di Nola, La morte trionfata: antropologia del lutto, Newton & Compton, Roma, 1995, p. 144 e nota 44 a p. 307.

venerdì 5 settembre 2025

Sirene a forma di uccello. Epifanie della Dea.

Un salterio inglese, il Queen Mary Psalter, ci mostra dei marinai che si avventurano in mare: nel regno delle Sirene.

Vengono storditi e sbranati. ➔ Notare il corpo dei 'mostri':
hanno coda di pesce e artigli da uccello.

Qual è la Sirena, tra i due mostri?
La donna-uccello, fin dall'antichità, era sinonimo di strega.

Il legame tra streghe, che rubano la sessualità, e uccelli si era conservato fino all'Età Moderna.
Marina Montesano cita il Malleus maleficarum...

« che cosa bisogna pensare di quelle streghe che raccolgono membri virili, talora anche in numero considerevole, anche venti o trenta, e li mettono nei nidi degli uccelli...? » [1]

La demonizzazione della Sirena dipendeva da una dea-pesce a cui erano sacri i due regni, acquario e celeste: Atargatis.

Alfredo Cattabiani, in Volario, spiega...

« [...] la dea siriana Atargatis (Atar'ateh in aramaico) i cui templi contenevano vasche di pesci.

La si rappresentava come una donna dal corpo pisciforme: era la Donna del mare, l'Afrodite Anadiomene dei Greci, simboleggiata anche dalla colomba. » [2]

Atargatis, detta in latino dea Syria per la Sua origine, riuniva nel mito pesci e colombe che ne componevano il corpo...

« Così per i Greci Atargatis/Syria è per antonomasia la dea straniera: l'orientale.
E a Roma il suo mito doveva essere molto noto, grazie anche alla teologia di Nigidio Figulo che la immaginava nata da un uovo di grandi dimensioni caduto nell'Eufrate, fatto rotolare fino alla riva dai pesci e covato da alcune colombe
. » [3]

➔ Sul regno acquatico di una Santa:

Le acque uterine della Dèa: all'Eremo di Santa Maria Giacobbe.


➔ Sulla femminilità Infera e gli uccelli in cui si manifesta:

Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.


➔ Sulle streghe che prendono la forma di uccelli ---

Madre-uccello: donne che diventano streghe.

Al tempo in cui Mamma Oca era una strega, ovvero la Signora che possiede gli uccelli...


Note alle immagini ---

_Sopra, miniatura dal manoscritto Add Ms 42130 della British Library: folio 175 recto.

_In apertura, due miniature dal manoscritto Royal Ms 2B, anche detto Queen Mary Psalter: folii 96 verso e 97 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Marina Montesano, Andare per i luoghi della stregoneria, Il Mulino, Bologna, 2024, p. 72.

[2] Cfr. Alfredo Cattabiani, Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti, creature fantastiche, Mondadori, Milano, 2000, p. 316.

[3] Cfr. Elisabetta Moro, L'enigma delle sirene. Due corpi, un nome, L'àncora, Napoli-Roma, 2008, p. 83.