venerdì 23 maggio 2025

Serpe-strega: guai a chi la uccide.

Novella Cantarutti, in Narrativa popolare nella valle padana, scriveva dei poteri numinosi attribuiti, in Friuli, alla serpe:
guai a chi si accaniva contro di lei...

« L'attributo fondamentale per cui la magne si distingue [...] è costituito dalla credenza che la serpe sia una strega. » [1]

« "Lascia andare la magne per la sua campagna!
Non ucciderla, porta disgrazie!"
Ammonisce un informatore di Venzone
». [1]

Questa serpe si chiamava "magne":
nutrirla era un comandamento...

« È una concezione antichissima che ancora le tradizioni popolari più recenti permettono di intravedere.
Si pensi ai serpenti considerati protettori della casa.
In Friuli quelle serpi di casa nutrite col latte sono appunto traccia del serpente nume tutelare:
il loro nome popolare è magne
». [2]

Era la serpe stessa a raccontare l'incanto subìto:
mettendo in guardia chi voleva ucciderla...

« Anche a San Vito di Fagagna (medio Friuli) una serpe sorpresa in una stalla, trattiene la mano dell'uomo che vuole colpirla, parlando con voce femminile:

Non uccidermi!
Sono così per stregamento; ho ancora un po' di tempo per fare penitenza, poi tornerò come te ». [1]



➔ da Nutrice del Drago a Sua vittima:

La Dèa nel drago: rovesciamento del Femminino.


➔ Sulla strega-Drago, vedi:

Fata o strega? Non guardare nella stanza della MammaDraga...


Post sui serpenti pagani associati alle Sante ---

Serpenti Sacri: la Nutrice. Dalla dea Minoica a santa Verdiana.

Il serpente paredro della Dea Madre: i capitelli della chiesa di San Filippo Neri a Perugia.

Il drago a difesa della Madre: la falsificazione di un mito pagano.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura con un serpentello tratta da un Bestiario della British Library.
Per segnatura: Royal 12 C XIX, folio 70v.


Note al testo ---

[1] Cfr. Novella Cantarutti, Un animale mitico nella narrativa popolare friulana in La letteratura popolare nella valla padana, Leo Olschki, Modena, 1972, pp. 201-203.

[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 99.

venerdì 16 maggio 2025

Nicandra: la profetessa "vittoriosa sugli uomini". Quercia e potere oracolare Matriarcale.

A Dodona, in Grecia, esisteva un Oracolo che dice (molto) sui poteri predittivi attribuiti alle donne.

Alla base del culto, c'era una quercia: sacra a Zeus, fin dalle origini?
Non proprio. Spettava alle Sacerdotesse trarre i responsi in base al movimento delle Sue fronde...

« "In quella quercia" scriveva Pausania "c'era un oracolo le cui profetesse erano donne.
Chi veniva a consultarlo si avvicinava alla quercia e l'albero si agitava un poco, poi le donne prendevano la parola dicendo: 'Zeus annuncia la tal cosa o la talaltra
'." » [1]

Chi erano queste veggenti?
I loro nomi sono eloquenti.

Nella Mitologia degli alberi, Jacques Brosse scrive...

« Queste sacerdotesse si chiamavano le Peleiadi o le Peristere, cioè le colombe. » [2]

« Erano tre, ci dice Erodoto: la maggiore si chiamava Promenia, l'"anima di prima", la seconda Timarete, "la virtù onorata", la più giovane Nicandra, "vittoriosa sugli uomini". » [2]

Il mitologo inglese Robert Graves spiegava che la quercia, sede dell'Oracolo, era consacrata a Dione, madre di Afrodite:
una Grande Madre (pre-olimpica) a cui i Micenei (patriarcali) sovrapposero il culto di Zeus.

« Fu così che Zeus a Dodona e Ammone nell'Oasi di Siwa soppressero il culto della quercia oracolare sacra a Dia o a Dione. » [3]

La chiave per comprendere il potere femminile associato alle sacerdotesse della Quercia è nelle "colombe".

Le donne-uccello così chiamate, detenevano lo stesso potere Matriarcale associato alla Dea di cui erano emanazione.
Erodoto, nelle Storie, racconta...

« Colombe, poi, furono chiamate queste donne dagli abitanti di Dodona [...].
Dicendo poi che la colomba era nera, vogliono indicare che la donna proveniva dall'Egitto.

L'arte della divinazione come viene praticata in Tebe d'Egitto ha molti rapporti di somiglianza con quella di Dodona; anche la divinazione dall'esame delle vittime ci è venuta dall'Egitto. » [4]


Indovine antiche che praticano divinazioni sui cadaveri:

Diana Infernale: il rito funerario della Donna.


➔ Sulla pratica divinatoria che unisce le donne agli uccelli.

Uccelli stregati: divinare con le poppe...

Madre-uccello: donne che diventano streghe.


Potere matriarcale sopravvissuto nel culto Mariano ---

Madre Luna: il simbolo della Dea nella chiesa di un cimitero.

La Madonna come antidoto agli dèi pagani.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura dal Bestiario Abbey dalla Morgan Library di New York.
Per segnatura, Ms 890: folio 10 verso.

→ Una folaga, fulica atra, morde le foglie di una quercia:
pianta a cui l'uccello, talvolta, era associato per la sua resistenza all'acqua: come la folaga, tende a vivere in ambienti acquatici.


Note al testo ---

[1] Cfr. Alfredo Cattabiani, Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti, creature fantastiche, Mondadori, Milano, 2000, pp. 316-317.

[2] Cfr. Jacques Brosse, Mitologia degli alberi, traduzione di Gioia Angiolillo Zannino, Rizzoli, Milano, 1991, pp. 59-60.

→ Sulle fonti dell'Oracolo, Brosse scrive:
"come funzionasse lo sappiamo solo grazie alla citazione che fa Pausania (II sec. a.C.), di un testo, oggi scomparso, di Polemone il Periegeta (II sec. a.C.)."

[3] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 1 a p. 162.

[4] Cfr. Erodoto, Storie, Libro II [57]
→ Traduzione di Luigi Annibaletto, Mondadori, 1956, Volume I, p. 195.

giovedì 8 maggio 2025

Il dio Verde: da Osiride a Cristo. Il mito (agricolo) della Rinascita.

Un capitello medievale alla Concattedrale dell'Annunziata di Todi (Pg) ci mostra un vero uomo-albero: il Cristo 'dendromorfo'.

Il dio composto da foglie indicava la Rinascita vegetale ed era legato alle acque che favorivano i raccolti: derivava dal dio egizio Osiride che aveva il volto dipinto di verde....

« Il turchese simboleggiava invece Osiride "il Grande Verde" e la sua risurrezione annuale sotto forma di messi
[...] "Grande Verde" era anche l'appellativo del mare.
È significativo il fatto che, negli antichi portolani, l'acqua era colorata di verde, non di azzurro
. » [1]

L'immagine fu assimilata, e spesso demonizzata, dai predicatori cristiani: l'egittologo Boris de Rachewiltz scriveva...

« Per questo motivo la sua iconografia pervenutaci in gran copia nelle vignette del Libro dei Morti lo riproduce di sovente col il volto dipinto in verde.

➔ Nota. Per il colore 'verde' è interessante ricordare che in varie parti del Tirolo si usa ancor oggi dipingere in verde le raffigurazioni lignee del Cristo (l'Uomo-Dio risorto) sparse nelle campagne attribuendo a ciò l'antica idea di "rinascita vegetale".
Sovente delle pannocchie di granoturco sono appese ai lati del Crocefisso
. » [2]
Il dio Morto, fin dall'Antico Egitto, assicurava una nuova vita alle piante che germogliavano nelle sue casse...

« A questo si lega la pratica di produrre i cosiddetti "Osiridi vegetanti", casse di legno a forma di Osiride in cui porre terra con piante germoglianti da posizionare in un giardino sacro in occasione della festa osiriaca di Choiakh. » [3]

L'uomo-vegetale, da Dio della fioritura, finì a popolare l'immaginario infantile:
bonario prima -così ce lo mostra il disegnatore inglese Arthur Rackham in un Frontespizio (1917) dove due alberi umanizzati sorreggono dei bambini- e, poi, in una creatura selvaggia temibile:
così è per Biancaneve che viene assalita da uomini-albero nella foresta stregata...

« [...] in molti casi si trovano vere e proprie personificazioni di 'uomini-albero', che vengono chiamati con l'appellativo di Jack-in-the-green in Inghilterra. » [4]

« [...] in particolare, la feste di Maggio ruotano intorno al tema della vegetazione e dei fiori e in molti luoghi la festa del Primo Maggio era occasione della comparsa del feuillu, della creatura completamente ricoperta di foglie e dei rami, che altri non è se non una variante dell'Uomo Selvaggio, di quel personaggio che si pone nella zona di confinte tra l'umano e il non-umano. » [4]

➔ Sulla semina e mietitura del dio nei raccolti, vedi:

Cristo 'infornato': mangiare gli Dèi.


Mistero del grano e vino pagano alla base del rito Cristiano:

Orge Sacre: il vino di Bacco e il sangue di Osiride.


Mito di Osiride e riproposizione nell'agiografia di un Santo ---

Osiride e San Giusto: i due Annegati che regnavano sui Morti.


➔ Sui temi della Natura sfruttati dai predicatori:

Natura mutante: trucchi per inculcare la parola del Signore.


➔ Potere inebriante delle entità Infere che abitano il Bosco:

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.


Note alle immagini ---

_Sopra, frontespizio alla traduzione inglese di racconti dei Fratelli Grimm, illustrazione opera di Arthur Rackham, e disegno da uno Storyboard per il cartoon Biancaneve (1937):
→ la sequenza si può vedere su YouTube.

_Ho tratto la foto del capitello, in apertura, dal sito istituzionale di Umbria Cultura.

_La seconda immagine, con l'Osiride verde detto anche 'vegetante', proviene dal Libro dei Morti dalle collezioni del British Museum: papiro del sacerdote Pinedjem II.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giovanni D'Aloe, I colori simbolici. Origini di un linguaggio universale, Gabrielli Editori, S. Pietro in Cariano (Vr), 2004, p. 80.

[2] Cfr. Boris de Rachewiltz, Egitto magico-religioso, Boringhieri, Torino, 1961, p. 120.

[3] Cfr. Alessio Leo, Da Osiride a Cristo. Il paganesimo dei cristiani dell'Antico Egitto, Edizioni Albo Versorio, Milano, 2015, p. 97.

[4] Cfr. Enrico Comba e Margherita Amateis, Le porte dell'anno: cerimonie stagionali e mascherate animali, Accademia University Press, Torino, 2019, pp. 24 e 213.

venerdì 2 maggio 2025

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Il dio possiede gli uomini attraverso l'ingestione di funghi che provoca una danza selvaggia.
È il caso del fungo allucinatorio per eccellenza:
l'Amanita Muscaria...

« In diverse regioni dell'Italia settentrionale, questo fungo viene denominato ovol matt, bolé matt, coco mato, con chiaro riferimento alle sue proprietà inebrianti

[...] L'ingestione dell'Amanita muscaria produce uno stato di ebbrezza che, sviluppandosi in diverse fasi, passa dall'euforia e dalla voglia di ballare e di cantare, all'esperire dimensioni psichiche visionarie. » [1]

Là dove cadeva un fulmine si credeva crescesse il fungo:
la divinità aveva manifestato la Sua volontà.
Ingerire il fungo era come essere posseduti dal dio...

« [...] fulmine e fungo vengono tra loro simpaticamente associati, poiché entrambi manifestazioni del sacro, ierofanie, e di forza, cratofanie. » [2]

Nel cartoon Fantasia (1940) dei funghetti si animano sulle note della Sinfonia dello Schiaccianoci del compositore russo Tchaikovsky:
nella sequenza è sottesa la ➔danza allucinatoria che il fungo disegnato produce...

« Indubbiamente il più iconico di tutti i funghi del mondo, l'ovolo malefico figura sui biglietti di auguri natalizi e [...] nel film di Walt Disney Fantasia del 1940. » [3]
Nella foresta abitano i Numi. Il poeta latino Stazio, nelle Selve, si rivolge ai Mani:
che mostrino all'anima del padre l'accesso allo spazio sacro,
il Bosco...
« Andate o Mani dei beati
[...] mostratele il sacro bosco dove mai nessuna Erinni irruppe. » [4]

Risvegliare i Morti che abitano la foresta è pericoloso:
l'indovino Tiresia lo fa nell'Edipo di Seneca, con esiti catastrofici...

« Tutta la foresta si chinò e poi drizzò le chiome, le querce si fendettero e il bosco fu scosso dall'orrore, la terra si affossò e gemette profondamente ». [5]


➔ Consumo dei funghi in un prodigio cristiano ---

I funghi e le stimmate: una visione serafica o allucinogena?


Sacralizzazione del bosco e predicazione paganeggiante ---

Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.


➔ Sulla danza di quei Morti che sono Larve/streghe ---

Streghe al ballo: danza macabra di risveglio.


Antenati che risiedono nel Bosco ---

Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.


Note alle immagini ---

_In apertura, illustrazione del disegnatore inglese Arthur Rackham per il racconto The Old Woman in the Wood:
la storia è inclusa in Little Brother & Little Sister and Other Tales (1917) dei Fratelli Grimm.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giorgio Samorini, Mitologia delle piante inebrianti, Studio Tesi, Roma, 2016, p. 167.

[2] Cfr. Mario Giannitrapani, Il sacro arcaico: forme della sacertà neolitica: civiltà preclassiche d'Italia e d'Europa tra sciamanesimo paleolitico e ritualità etrusco-romana, Simmet, Roma, 2004, p. 50.

[3] Cfr. Lawrence Millman, Funghipedia. Miti, leggende e segreti dei funghi, Il Saggiatore, Milano, 2020, p. 166.

[4] Cfr. Stazio, Le selve, a cura di Luca Canali e Maria Pellegrini, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 291.

[5] Cfr. Seneca, Edipo, traduzione di Guido Paduano, Fabbri Editori, Milano, 1994, p. 83