venerdì 31 ottobre 2025

Le Streghe comunicano con i Morti? A caccia di Larve...

C'è un legame (stretto) tra le streghe e i Morti.
Nelle credenze popolari, le prime erano Morti in pena che non avevano avuto chi le piangesse...

« [...] la paura dei morti ha stimolato la credenza popolare che le larve fossero anime erranti dei morti ». [1]

« Così in Corsica la strega, come essere demoniaco proveniente dal regno dei morti, era destinata ad esservi ricacciata. » [1]

Le donne che comunicavano con i Morti erano considerate delle (presunte) streghe.

Nataša Cvijanović, in Le streghe e i benandanti di confine, evidenzia come tra le due categorie, agli occhi del Clero, poche differenze ci fossero:
la repressione si abbatteva, senza distinguo, su chi parlava ai Morti...

« Florida Basili dichiarò a fra Girolamo Asteo, inquisitore pordenonese dell'epoca (1598-1608) di [...] riportare ai vivi le richieste dei morti affinché i primi esaudissero le richieste dei secondi in modo da farli riposare in pace. » [2]

« [...] a denunciarla fu pre' Sebastiano Bertolotto, che la definì una benandante che parlava coi morti e in questo modo "va seminando tali e tali zizanie, dicendo a queste donne vicine che ha parlato con li morti. » [2]

I giudici ecclesiastici riportavano una credenza popolare radicata:
morti (viventi) erano le streghe, simili a Morti si pensavano i Benandanti...

« Durante il dialogo, Maddalena riportò ciò che Narda le aveva detto a proposito della natura del benandante:
"Che andavano invisibili con lo spirito, et che restava il corpo come morto
. » [2]
Come i Morti, le streghe si smaterializzavano con la luce diurna...

« [...] le streghe, se vengono colte dalla luce novella dell'aurora, perdono il sembiante assunto nella metamorfosi magica e restano nude e indifese; i fantasmi notturni dei morti svaniscono prima dell'alba. » [3]

La Chiesa era (assai) combattiva contro chi comunicava con i Morti:
per avere l'esclusiva (!) su questa facoltà.

L'uso antico di cultuare i defunti è, largamente, sopravvissuto nella devozione cristiana:
se ne trova un esempio nella Cattedrale di Otranto ↑ dove i teschi accatastati dei 'Martiri' della città incombono sull'altare.

L'uso di accatastare i teschi, che rinvia alla magia antica, è attestato fin dal culto celtico...

« Usavano anche accatastare teschi perché si pensava che il morto appartenesse, per un certo tempo, a entambi i regni. » [4]


◉ Sull'uso protettivo delle reliquie, Pierre Saintyves scriveva:

« Domandate ai devoti di Parigi o di Lione, di Genova o di Mosca: tutti avranno da raccontarvi la storia di qualche nemico messo in fuga da un miracolo. Vi credevano già i primi cristiani d’Africa, un’iscrizione riguardante non so quale città afferma che "la protezione dei martiri protegge la sua porta." »

Cfr. Pierre Saintyves, L'Origine del culto dei Santi, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2015, p. 48.


Donne e pratiche di necromanzia antica ----

Diana Infernale: il rito funerario della Donna.


Uccelli (Inferi) e donne da cui si traggono predizioni ---

Uccelli stregati: divinare con le poppe...


Proteggere la chiese dall'assalto delle streghe:

Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.


Piangere i Morti per prevenirne il ritorno come streghe:

Salice di Ecate: il pianto che purifica.

Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.


Devozione e Magia: confini labili:

Incantare è pregare? Quando il prete diventa uno Stregone.

Preti maghi: lezioni di Superstizione...


Comunicazione con i Morti attraverso lo Specchio:

"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.

Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.


Animali incarnazione dei defunti nella Magia popolare:

Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.


Note al testo ---

[1] Cfr. La maschera, il doppio e il ritratto, a cura di Maurizio Bettini, Laterza, Roma, 1991, pp. 64 e 72.

[2] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 44 e 47.

[3] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 227.

[4] Cfr. Alfredo Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, Rusconi, Milano, 1988, p. 319.

sabato 25 ottobre 2025

Non disturbare i Morti che ballano.

La Silly Symphony Skeleton Dance (1929) ci mostra un'immagine nota al mondo arcaico: il ballo dei Morti.

Scheletri risvegliati prendono a danzare in un cimitero dopo il rintocco delle campane che segna l'avvento degli spiriti notturni.
Mario Polia scrive:

« Suonata l'avemaria, era proibito persino andare ad attingere acqua, per cui si provvedeva per tempo a sbrigare questa necessaria incombenza. » [1]

Il linguista Beccaria aggiunge un detto...

« Di lunga tradizione l'adagio "quando è suonata l'avemaria niente più cristiani per la via". » [2]
Inscenare il 'ballo' del Morto era una pratica di Risveglio diffusa, come rappresentare le danze funebri.
Ernesto de Martino, in Morte e pianto rituale, descriveva un rito...

« [...] ritroviamo una danza molto simile nel folklore funerario.
Un tempo in Westfalia durante i funerali una persona si collocava al centro della stanza mortuaria, e mentre i presenti danzavano si lasciava cadere simulando la rigidità della morte.

A questo punto seguiva il lamento funebre e il bacio rituale al finto morto
.
[...] Esaurita la cerimonia dei baci veniva eseguito un ballo tondo [carola a tondo/in cerchio] finché il finto morto al centro del cerchio si rialzava, mescolandosi alle danze. » [2]

Il risveglio dei Morti era temuto e atteso:
in tutto il mondo contadino.
→Troppo importanti erano le Loro predizioni...

Quando i Morti si riuniscono alla tavola della casa, nella notte a loro sacra, bisogna fare (molta) attenzione a non infastidirli...

« Durante il banchetto i morti parlano fra loro, predicendo l'avvenire dei propri congiunti: ma guai all'incauto che osasse nascondersi per spiare i loro segreti, poiché il futuro deve rimanere oscuro ai mortali.

Lo spazio in cui si aggirano i morti nel tempo a loro dedicato è infatti spazio interdetto ai vivi e chi vi si avventurasse per errore rischierebbe il contagio di morte
. » [3]


➔ Potere evocativo delle Immagini:

Magia 'simpatica'. Animali evocati sulla carta.


Magia nei Cartoon e mondo stregato dei migranti ---

Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.


Morti che fanno predizioni attraverso lo Specchio ---

"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.

Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.


Morti reincarnati e Animali vaganti ---

Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?

Animali parlanti: gli Antenati che tornano.

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.


Tecniche difensive dai Morti:

Mostri Santi dell'Umbria. Luoghi del sacro Orrore.

Cristiani o pagani? Ricordati di nutrire il Morto.


Usi per convocare i Defunti
:

Il "pasto di Ecate" e le tombe segrete.

Abiti magici: potere degli Antenati.

Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.


➔ Sulle streghe (danzanti?) e il legame con gli Inferi:

Streghe al ballo: danza macabra di risveglio.


Note alle immagini ---

_La miniatura sopra, con scheletri danzanti tenendosi per mano, proviene dal Ms Douce 135 della Bodleian Library: folio 72 recto.

_In apertura, fotogramma dal cartoon Disney The Skeleton Dance (1929).


Note al testo ---

[1] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, vol. II, Edicit, Foligno, 2009, p. 436.

[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 209.

[3] Cfr. Ernesto de Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria, Boringhieri, Torino, 1975, p. 291.

[4] Cfr. Annamaria Rivera, Il mago, il santo, la morte, la festa. Forme religiose nella cultura popolare, Edizioni Dedalo, Bari, 1988, p. 116.

venerdì 17 ottobre 2025

Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.

Il film Fantasia (1940) di Walt Disney ci mostra una sequenza in cui delle Fate, sulle note della Sinfonia dello Schiaccianoci di Tchaikovsky, risvegliano i fiori con il ticchettio delle loro bacchette.

L'uso della bacchetta per fecondare i fiori era il retaggio di una pratica magica violenta: la bastonatura delle piante per scacciare i demoni che si annidavano negli alberi...

« [...] la bastonatura delle piante altro non era che un atto antichissimo, perpetuato ormai inconsapevolmente, per scacciare gli spiriti maligni dalla pianta al fine di avere un buon raccolto.

L'azione della bastonatura era accompagnata da tiritere somiglianti a formule magiche, varie tra loro col medesimo significato ». [1]

Il bastone, di cui la Bacchetta è una versione mitizzata, serviva a direzionare i poteri magici:
gli dèi -prima dei Santi- la usavano per infondere la loro forza come per indicare la via da seguire...

« In tre occasioni Atena usa una bacchetta magica per trasformare l'aspetto di Odisseo:
quando l'eroe sbarca a Itaca, la dea lo tocca con una bacchetta, e allora per incanto l'aspetto di Odisseo muta


[...] Per ciò alla fine dell'Odissea Ermes guida le anime dei pretendenti sterminati
[...] lo fa con il gesto magico della sua verga d'oro [...] la sua bacchetta fatata diventa efficace quando viene scossa; » [2]
Il linguista Gian Luigi Beccaria spiegava come la percussione degli alberi si fosse conservata nelle leggende popolari sui folletti...

« Mazaròl, mazzari(u)òl nelle Tre Venezie è un folletto che [...] si aggira nei boschi percuotendo gli alberi con un mazzuolo.
Folletti picchiettanti, come in Alta Val Tanaro (Carnino) i martlitti 'martelletti'
». [3]

La cristianizzazione trasformò la bacchetta magica in un rametto devozionale
➔ è il caso, ad esempio, di san Fortunato che regge il virgulto fiorito [sopra] e dei suoi devoti, che lo celebravano agitando dei rametti...

« La sua verga, con la quale quando viveva era solito stimolare i buoi durante il lavoro, (come affermano gli abitanti del luogo lì intorno) fu da lui piantata e subito, mettendo radici, crebbe così maestosa, che per amore del padre beatissimo ne è da tutti venerata la straordinaria bellezza.

Perciò fino al nostro tempo il luogo viene chiamato dagli abitanti "all'albero santo".
A gara il popolo cristiano non cessa di conservare nelle proprie case, quasi a gara e con viva devozione, pezzetti di quest'albero, staccati e portati via a protezione e difesa contro le arti demoniache ». [4]

I cartoon Disney dei primi decenni pullulano di citazioni e riferimenti al mondo magico popolare:
dedico a questo tema un libricino, denso di citazioni...


Tracce magiche sopravvissute nei Cartoon ---

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.


Bosco delle divinità ctònie nella devozione cristiana ---

Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.

Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.


Nota all'immagine ---

_Sopra: Benozzo Gozzoli, San Fortunato in trono che regge il virgulto.
Chiesa di san Francesco, Montefalco, 1450 circa.


Note al testo ---

[1] Cfr. Isabella Dignatici e Luciana Nora, La condizione contadina e l'esperienza del sacro. Forme e aspetti della religiosità popolare, Comune di Carpi, 1982, p. 10.

[2] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo. La magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2022, p. 124 e p. 209.

→ Nell'Odissea si legge:
« Atena, dicendo così, lo toccò con una sua verga.
Gli fece vizza la bella pelle sulle agili membra. »

Cfr. Odissea, Libro XIII, vv. 429-430, traduzione di Aurelio Privitera, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 405.

[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 182.

[4] Cfr. Silvestro Nessi - Emore Paoli, San Fortunato di Montefalco. Un evangelizzatore umbro del IV secolo, Edizioni Porziuncola, Santa Maria degli Angeli - Assisi (Pg), pp. 47-48.

venerdì 10 ottobre 2025

Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.

L'immaginario infantile, a cui i cartoonist attinsero, conserva (molte) pratiche magiche popolari.
A partire dalla credenza negli animali parlanti che popolano la stalla e la casa, specie topi e gatti:
secondo la superstizione popolare, erano anime del Purgatorio.

Sui topi-anime, Alfonso Di Nola scrive...

« [...] si ricorda che in Friuli lo spirito può uscire dalla bocca in forma di topo;
e che in Calabria si crede che, se di notte per le soffitte si sente un rumore di topi, si tratta di anime peccatrici condannate ad espiare la pena nei luoghi medesimi dove esse peccarono, e loro si destina una preghiera
. » [1]

Fumettisti e animatori svilupparono, ai primi del secolo scorso, i propri personaggi traendo ispirazione dalle favole europee che riproponevano i vecchi Mostri medievali.

Tra questi, il Liber Monstrorum che descriveva topi colossali dall'appetito vorace...

« Alessandro il Macedone scrisse ad Aristotele di aver visto in India topi dalle dimensioni di volpi che con morsi infetti laceravano uomini e bestie da soma." » [2]

Walt Disney [e dietro di lui, Ub Iwerks] costruì il personaggio di Topolino sulle credenze dei migranti... e su un altro personaggio dei cartoon, basato a sua volta sulle storie di animali parlanti:
il gatto Felix ideato da Otto Messmer.
Alfredo Cattabiani racconta, in Zoario, la vicenda di una contadina francese di Castéra-Loctourois che fu rimproverata (!) dal suo gatto per essersi dimenticata il pasto...

« La donna, sorpresa da quella voce inaspettatamente umana, corse dal parroco che la consigliò di riportare immediatamente l'inquietante bestiola dove l'aveva raccolta.

Quando la contadina l'ebbe finalmente deposta dietro il pilastro del mercato, l'animale riprese a parlare:
"Chi t'ha consigliato ti ha consigliato bene, perché se non mi avessi riportato qui prima del tramonto, questa notte ti avrei strangolata
." » [3]


Credenze popolari assorbite nelle leggende cristiane:

Incarnazioni animali: animismo magico o cristianesimo popolare?


Animali dotati di voce umana:

Animali parlanti: gli Antenati che tornano.


Connessioni tra cartoon e mondo magico/religioso:

Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.


Animali stregati posseduti dal dèmone ---

Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.

Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.


Nota all'immagine ---

_In apertura, particolare dalla locandina del cartoon Wild Waves (1932): da notare, a sinistra, il logo della società distributrice, la Columbia.


Note al testo ---

[1] Cfr. Alfonso Di Nola, La nera signora. Antropologia della morte, Newton Compton Editori, Roma, 1973, p. 258.

[2] Cfr. Liber Monstrorum, Introduzione, edizione, versione e commento di Franco Porsia, Dedalo Libri, Bari, 1976, p. 253.

[3] Cfr. Alfredo Cattabiani, Zoario: storie di gatti, aironi, cicale e altri animali misteriosi, Mondadori, Milano, 2001, p. 208.

venerdì 3 ottobre 2025

San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.

I maghi, nella cultura contadina, avevano il potere sul mondo sensibile che ripresero i Santi.

Francesco d'Assisi sapeva, come i 'tempestari', scatenare la Natura -lupi e grandine- contro i peccatori...

« [...] così ritornò il flagello della grandine e dei lupi, come aveva predetto il padre santo, e molte altre tribolazioni più dure delle antecedenti li colpirono.
Infatti, tutto il borgo fu divorato dall'incendio e gli abitanti perdettero ogni loro avere, salvando soltanto la vita
. » [1]

→ Si riferisce agli abitanti di Greccio, colpevoli di aver disatteso alle promesse fatte al Santo.

Dietro la violenza delle tempeste, ci sono i maghi.
Lo storico Jean Delumeau, nel saggio sulla paura, racconta...

« [...] il Malleus indica un altro tipo di azione diabolica contro i propri vicini.
Due stregoni nei dintorni di Berna "quando piaceva loro, erano capaci [...] di suscitare violentissime grandinate e venti disastrosi con fulmini" ». [2]

« In un'opera riedita a Venezia nel 1779 compaiono un centinaio di "assoluzioni, benedizioni, scongiuri ed esorcismi" che hanno unicamente rapporto con la vita materiale [...] scongiuri della "tempesta imminente" e del fulmine ». [2]
La studiosa goriziana Nataša Cvijanović riporta, perfino, tra le deposizioni di una "presunta strega", Donna Aquilina di Borgo Grazzano (Udine), il caso di un sacerdote che suscitava le tempeste...

« Aquilina [...] parlava delle sue guarigioni con diversi sacerdoti, che a loro volta "operavano", come "fra Basilio delli Carmini" e un prete di Buda, forse pre' Bartolomeo Portulano che, a loro volta interrogato si vantò anche di comandare le tempeste. » [3]

Lo storico francese Jean-Claude Schmitt cita Agobardo per ricordarci i 'tempestari': stregoni che hanno il potere di scatenare e spegnere le tempeste.
Essi provengono dal Regno di Magonia:

« A un altro prete carolingio, Agobardo, arcivescovo di Lione dall'816 alla sua morte avvenuta nell'840, dobbiamo un trattatello abbastanza originale:
Sulla folle opinione popolare sulla grandine e il tuono
.

[...] "c'è una regione, da loro chiamata Magonia, di dove vengono attraverso le nubi dei vascelli; questi vascelli portano in quel paese i frutti che la grandine fa cadere e andare a male, e i nocchieri aerei fanno dei doni ai tempestari in cambio di tali frutti". » [4]

Il detto popolare « avere il 'magone' » vuol dire essere posseduti dal Mago, cioè avere una tempesta dentro.
Nella lingua parlata, c'è una connessione (stretta) tra il mago e le tempeste:

« [...] in Puglia lo sdrago è un uomo che si trasforma in nuvole durante i temporali, qualcosa di simile ad uno stregone o ad uno sciamano. »

« [...] avere il magone significa letteralmente 'avere il mago dentro', e mago, magone ed altri nomi affini non si riferiscono solo a chi esercita la magia, come in italiano, ma anche al 'drago' (nelle fiabe toscane mago e drago sono due termini spesso confusi e scambiati). » [5]

In francese antico, addirittura, le due figure [mago e tempesta] coincidevano...

« In francese dialettale vieille (o grand-mère) può significare 'mulinello, uragano, tromba di polvere d'aria, di neve', e sorcière [stregone] è uno dei nomi del turbine. » [6]
Le streghe erano sospettate di provocare le peggiori tempeste...

« [...] una strega interrogata dal giudice se in qualche modo le tempeste suscitate dalle streghe possano essere sedate, risponde:
"Possono essere sedate in questa maniera:
'Vi scongiuro, grandini e venti, per le cinque piaghe del Cristo, per i tre chiodi che hanno perforato le sue mani e i suoi piedi
...' ". » [6]

Solo la divina Provvidenza poteva spezzare l'incantesimo...

« [...] per cacciare quelle nubi tempestose si recitavano preghiere particolari ("Vi segno, o nubi, con il segno della Santa croce... ecc." :
così iniziava l'Oratio ad debellandum tempestatem, orazione medievale
». [1]

Cvijanović cita un trattato sui poteri delle megere...

« [...] il Compendio dell'arte essorcistica di Girolamo Menghi (1576) nel quale possiamo leggere: "Possono adunque queste malefiche, con l'aiuto diabolico, procurare tempeste crudelissime et venti nocivi, insieme con folgori et altre cose simili ». [3]


Uso magico del lupo:
sopravvivenze sciamaniche nelle agiografie cristiane ---

Da san Francesco a Cappuccetto Rosso: il culto apotropaico del Lupo.

Animali Totem: il culto apotropaico di san Lupo.


Culto della Natura e predicazione francescana ---

Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.


Sacro e paura: l'uso dei Mostri a guardia del Tempio ---

Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.


Fascinazione e potere della paura nelle Fonti ---

Lo stregone e l'angoscia: san Francesco e la "paura" dei Suoi devoti.

San Francesco a Perugia: una storia violenta.


➔ Usanze magiche e divinazioni nelle Fonti:

L'Oracolo del cerchio:
una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco
.

Lo stregone che fece paura al Papa: la predica agli Uccelli secondo il monaco Ruggero.


Paura tra i frati: come suscitare l'Obbedienza ---

Il bello dei cadaveri: l'Obbedienza secondo San Francesco.

La paura fa 90: lo 'stile' francescano...


Punizioni esemplari per governare i frati ---

Vietato entrare: la lotta contro i monaci.


Note alle immagini ---

_La miniatura sopra mostra due monaci placare una tempesta con le preghiere.
Il manoscritto è Yates Thompson 26: folio 11r.

_Le due illustrazioni che mostrano barche in tempesta sono tratte dal manoscritto Royal MS 20 D I: folii 176v e 177r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Compilazione di Assisi in Fonti Francescane, Editrici francescane, Padova, 2004 - ff 1605.
→ Riporto il racconto in (altre) versioni ne Le stimmate dello sciamano, Eleusi Edizioni, Perugia, 2010, p. 90 e pp. 156-157
e nell'Introduzione de Animali Incantati. Dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi, Eleusi, Perugia, 2022, p. 17.

[2] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 72 e 87.

[3] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 23 e 31.

[4] Cfr. Jean-Claude Schmidt, Medioevo "superstizioso", Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 53.

[5] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI. Dizionario etimologico-semantico della lingua italiana. Come nascono e parole, Pendragon, Bologna, 2015, p. 75.

[6] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, nota 94 a p. 198, pp. 199 e 201.

« [...] a Savignano di Puglia sdrago [è] un uomo che "si trasforma tra le nuvole, durante i temporali"
[...] In Sicilia è conosciuta la stria, in Abruzzo lo scijone, un demone (o mago, o anima perduta, anima di un qualche pescatore anche, vittima dello stesso turbine)
» .

[7] Cfr. Heinrich Institor e Jakob Sprenger, Il martello delle streghe. La sessualità femminile nel 'transfert' degli inquisitori, Spirali, Milano, 2006, p. 326.