Giovanni Crocioni, in un libro sulle Superstizioni marchigiane nel Seicento, cita l'inquisitore domenicano Padre Maroni da Cagli che condanna il ballo delle streghe intorno al Noce di Benevento...
« Tutti li stregoni e le streghe che vanno al ballo, o, come si dice alla paesana, alla noce di Benevento. » [1]
Perché si credeva che le streghe danzassero intorno al noce?
L'albero, per le sue radici 'velenose', era simbolo della morte che le streghe erano accusate di provocare.
« Le radici del noce contengono una sostanza tossica, la juglandina, che ha l'effetto di far morire gli alberi che si trovano nei pressi, per cui il noce è sempre isolato; questo forse giustifica la convinzione contadina che se le radici del noce penetrano nelle stalle fanno deperire le bestie. » [2]
La maga Carradora invitava la madre di una bambina a tenere chiusa la porta di casa per evitare che le streghe entrassero a succhiarne il sangue.
Andrea Romanazzi, ne La stregoneria in Italia, scrive...
« [...] le consigliarono di andare da Carradora... la strega disse:
"Va a casa e metti a letto la bambina, metti un coltello alla finestra e ritorna da me".
E la signora fece così e ritornò da Carradora che disse:
"Le streghe vengono di notte a succhiare il sangue della tua bambina e bisogna impedirlo. » [3]
La paura nelle streghe era connessa alla pratica degli aborti:
molte donne facevano, clandestinamente, ricorso a loro suscitando il terrore nei prelati...
« Nel Malleus un intero capitolo illustra "il modo in cui le streghe ostetriche arrecano i danni peggiori:
o quando uccidono i bambini o quando, esecrandoli, li offrono ai diavoli".
[...] Considerate procuratrici d'aborti e streghe allo stato potenziale, le levatrici furono strettamente sorvegliate dalla Chiesa tridentina, che richiese ai curati delle parrocchie di condurre inchieste sul loro conto e di verificare se sapevano amministrare il battesimo. » [4]
◉ Sui bambini vittime delle streghe, vedi anche:
Lo darò al diavoletto / Che lo tiene un mesetto: cantilene stregate.
◉ Sul dominio della sessualità, attribuito alle streghe, vedi:
Al tempo in cui Mamma Oca era una strega, ovvero la Signora che possiede gli uccelli...
Nota alle immagini ---
_Le miniature nel post, con donne che colgono dall'albero e stringono dei falli, provengono da Le Roman de la Rose, manoscritto Français 25526 della BnF di Parigi, integralmente visibile su Gallica:
folio 160 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Crocioni, Superstizioni e pregiudizi nelle Marche durante il Seicento, Cappelli, Bologna, 1947, p. 65.
→ L'autore riporta il testo delle Decisiones Prudentiales tra cui si legge una Decisio De Superstitione: anno di pubblicazione, 1702.
[2] Cfr. Jacques Brosse, Storie e leggende degli alberi, Studio Tesi, Pordenone, 1989, p. 76.
[3] Cfr. Romanazzi, La Stregoneria in Italia: scongiuri, amuleti e riti della tradizione, Venexia, Roma, 2007, p. 135.
[4] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 75-76.
⮩ Mi soffermavo sulla pratica degli aborti, addebitata alle streghe, nel libricino Ambarabbaciccìcoccò: tre civette sul comò. Storia di un maleficio, Eleusi, Perugia, 2014, p. 43 e ss.
« In uno studio apparso nel 1883 dal titolo "Streghe, sortiere e maliardi nel secolo XVI in Roma", Antonio Bertolotti riportava il caso curioso di una strega del contado perugino, una certa Porzia moglie di Nicolò, abitante nella frazione di San Marco [...] »
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