venerdì 18 agosto 2023
Signora della Luce? Apollo: il Sorcio distruttore.
Il nome di Apollo cela il suo antico ruolo di sterminatore.
Così il vocabolario Rocci traduce:
ὁ Ἀπολλύων = "distruttore"
→ ἀπόλλυμι = "rovino, distruggo" [1]
Il mitologo Robert Graves scrive...
« Apollo ("distruttore", ovvero "colui che allontana")
[...] lui stesso adottò titoli ed emblemi di un "allontanatore" o "distruttore" pelasgo, un demone-topo cretese (come dimostra il suo appellativo di Sminteo). » [2]
Apollo, in origine, non era affatto una divinità solare, ma un dio-Sorcio che viveva nell'oscurità...
« Apollo Sminteo, cioè Apollo Sorcio, è uno dei più antichi appellativi del dio
[...] il che forse spiega perché Apollo si dicesse nato dove il sole non brillava mai, cioé sotto terra. » [3]
Apollo era un Topo Oracolare:
niente da spartire con la Luce, che poi divenne il Suo principale attributo.
« [...] egli si trova così strettamente associato, in qualità di Sminteo, al topo, l'animale dell'oscurità tellurica e sepolcrale ».
« Per questo Apollo, nonostante la sua natura luminosa, invia oracoli notturni, per mezzo di sogni, tanto a Patare che a Telmesso. »
« Per questo, infine, gli viene attribuita una stretta affinità con l'oscurità e le tenebre. » [4]
Il ruolo di Apollo cambiò, drasticamente, quando gli Elleni, devoti al dio Topo Sminteo, conquistarono l'Oracolo della Dèa a Delfi.
La Luce, dominio della Madre per il suo potere generativo, divenne l'attributo del dio Apollo: la Dèa fu relegata alla sfera lunare.
È la donna che da alla luce: non l'uomo!
La società patriarcale ellenica stravolse questa evidenza.
Graves scrive ancora...
« Apollo, dopo aver ucciso Pitone [...] si impadronisce dell'oracolo della Madre Terra a Delfi.
A Delfi [gli Elleni] uccisero il serpente sacro (un serpente analogo veniva custodito nell'Eretteo ad Atene) e si assunsero la tutela dell'oracolo in nome del loro dio Apollo Sminteo. » [2]
◉ Vedi sull'argomento i seguenti post:
Il serpente paredro della Dea Madre: i capitelli della chiesa di San Filippo Neri a Perugia.
La Santa con il Terzo Occhio. Il culto della Luce in una pittura medievale.
Note alle immagini ---
_Sopra, miniatura con un topo che ruba le ostie dal Bestiario Royal MS 12 C XIX: folio 37 recto.
_In apertura, miniatura con il Sole che splende su una città.
È tratta dal manoscritto Harley 3469, visibile integralmente nel sito della British Library: folio 33v.
Note al testo ---
[1] Cfr. Lorenzo Rocci, Vocabolario greco-italiano,
Società Dante Alighieri, Citta di Castello, 1991, pp. 222-223.
[2] Cfr. Robert Graves, La dea bianca: grammatica storica del mito poetico, Adelphi, Milano, 1992, pp. 447-448.
[3] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 47 e nota 3 a pp. 69-70.
[4] Cfr. Johan Jacob Bachofen, Il potere femminile: storia e teoria, a cura di Eva Cantarella, Il Saggiatore, Milano, 1977, pp. 169-170.
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