domenica 2 aprile 2023

Pasqua esplosiva: le usanze 'belle' di una volta.


I 'botti' non erano un'esclusiva di Capodanno.

Per scacciare i dèmoni si faceva molto rumore nella settimana Santa!
Beccaria ci spiega dove e perché...

« A Roma, come ricorda il Belli (sonetto 931, La Quaresima), i fanciulli con le mazzole (i bastoni di legno) andavano il giovedì e il venerdì santo percuotendo le porte delle case e delle botteghe, mentre per la città si sparavano colpi di fuochi d'artificio e di armi ("Io fo ar zu' tempo li portoni rotti / colla mazzola: io, ssciorte le campane, / sparo la divozzione de li bbotti"). »

« [...] in Romagna i fedeli battevano fragorosamente con bastoni pavimenti muri banchi confessionali sagrato delle chiese
[...] toccava al sacerdote dare il via agli strepiti percuotendo lo schienale di un banco di chiesa con un martello di legno, e da quel momento i ragazzi si scatenavano, uscivano per le strade a fare i giudei. » [1]

« Pur di far rumore, si trascinavano anche cassette di legno piene di pezzi di ferro (a Castelluccio Superiore, Potenza, chiamate tròccola).

Un informatore dell'Atlante Linguistico Italiano testimonia che a Manfredonia (Foggia) si legavano tutte insieme delle scatole di latta vuote allo scopo di fare gran fracasso per "cacciare il diavolo". » [1]

Che senso avevano queste usanze?

Il rumore, fin dalle culture primitive, serviva a purificare il luogo dai dèmoni...

« Questa funzione apotropaica del rumore affonda le radici nelle nebbie della preistoria.
Sin dalle età più lontane si pensò che il rumore, che allontanava anche le fiere, dovesse servire contro le forze del male
. »

Gli animali fuggivano terrorizzati?
Ciò era buon segno!
Raffaele Pettazzoni dedicò perfino un saggio al rumore magico...

« È noto che i giochi dei fanciulli in genere sono delle sopravvivenze.

[...] Nello stesso modo un oggetto che serve oggi da giocattolo ai fanciulli fu una volta -per esempio- un'arma vera e propria, oppure uno strumento sacrosanto di importantissimi riti religiosi.

Una testimonianza esplicita ci è data da uno scolio ad Apollonio Rodio [...] la rotella mossa dalle fattucchiere si chiama rhymbiòn (diminutivo di rhymbos = rhombos, 'piccolo rombo').

Qui è anche accennata la formazione di questo rombo magico, che non era quella elementare della tavoletta di legno, bensì una più complicata: una specie di rotella metallica traversata da un filo che si teneva pei due capi -uno per mano-, e facendola girare si produceva un suono
. » [2]

La guerra è "bella"? ---

L'etimologia della parola 'bella', con cui ho giocato nel titolo del post, deriva del latino 'bellum':
gli antichi romani così chiamavano la "guerra" perché era ordinata, frutto del calcolo militare...

« I Germani chiamavano "warra" la mischia, il combattimento disordinato, in contrasto con il latino bellum che indicava invece la battaglia ordinata e ben predisposta.
[...] Warra prese il sopravvento su bellum, termine dolce e piano che comunque linguisticamente non rende l'idea dello scontro, contenuta invece nel più duro vocabolo guerra. »

Cfr. Giuseppe Pittàno e Rossanna Bonafede, Storie di parole, Gallucci Editore, Roma, 2015, p. 55.


Nota alle immagini ---

_Le miniature nel post sono tratte dal manoscritto B.11.22 del Trinity College di Cambridge, visibile integralmente scansionato nel sito della biblioteca inglese:
folii 6 recto, 20 recto, 30 recto, 91 verso.


Note al testo ---

[1] Cfr. Gian Luigi Beccaria, Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell'italiano e nei dialetti, Garzanti, Milano, 1999, pp. 191-197.

[2] Cfr. Raffaele Pettazzoni, Il rombo in I Misteri: saggio di una teoria storico-religiosa, Bologna, Nicola Zanichelli Editore, 1924,
p. 17.

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