domenica 20 febbraio 2022

Pipistrelli inchiodati: le anime dei Morti a protezione della casa.


Gian Luigi Beccaria ci racconta come i nostri antenati inchiodassero dei pipistrelli sull'uscio di casa, a scopo apotropaico.

« [...] barbaro costume di ancora non molti decenni or sono, inchiodare gli strigidi, e anche i pipistrelli, alle porte dei granai, crocifiggendoli per allontanare il malaugurio che porta lo spirito cattivo che essi incarnano ». [1]

Da cosa derivava questa macabra usanza?

Un indizio lo troviamo nella lingua latina:
pipistrello si dice vespertilio-onis:
parola così simile al becchino dei morti, che in latino si dice: vespillo-onis.

Niente di strano: sia il becchino sia il pipistrello sono associati al tramonto: uno agisce al tramonto dei vivi, l'altro si alza in volo al calar del sole.
In latino, il tramonto è vesper:
come i Vespri, che nella liturgia si recitano al tramonto.

Gli antichi credevano che i pipistrelli fossero anime di morti reincarnate:

« Le anime perse, quelle che non hanno trovato la strada dell'aldilà perché sono morte di morte violenta, si aggirano senza mèta, entrano talora nei corpi di animali, preferibilmente pipistrelli ». [1]

L'Odissea narra di anime che svolazzano nell'Oltretomba proprio come dei pipistrelli...

« Come al fondo d'un antro pauroso svolazzano stridendo i pipistrelli [...] così andavano quelle insieme stridendo » [2]

Dante descrive le ali di Lucifero che svolazza nell'Inferno come fosse un enorme pipistrello...

« vele di mar non vid'io mai cotali.
Non avean penne, ma di vispistrello
era a lor modo; e quelle svolazzava
». [2]

Gli antenati avrebbero assicurato una buona progenie con il sangue dei pipistrelli, da mettere sotto il giaciglio delle donne:
così la stirpe si sarebbe perpetuata...

« Si pensava inoltre che, mettendo gocce di sangue sotto il guanciale di una donna, si potesse aiutarla ad avere figli. » [3]

Note alle immagini ---

Tutte le immagini del post sotto tratte da manoscritti presenti ne sito della British Library, e disponibili in versione digitale.

_Le segnature, con i relativi folii citati, sono:

Add ms 49622, folio 44v;
Add ms 42130, folio 164r;
Add ms 1283, folio 21v;
Harley ms 4751, folio 50r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo: santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 97 e 214.

[2] Ho tratto le citazioni sull'Odissea e sull'Inferno di Dante dall'articolo di Marco Chiariglione: “Svolazza” Lucifero come le anime dei morti?
nella rivista Parole Rubate, Purloined Letters, fascicolo n. 9, 2014: pp. 111-112.
Il documento è scaricabile integralmente nel sito
dell'Università di Parma.

[3] « Nell'antichità il pipistrello simboleggiava la vigilanza [...].
Non a caso fin da allora -ma è usanza ancora oggi presente in alcune zone rurali- si inchiodavano dei pipistrelli sulle porte di casa in segno di protezione dai demoni della notte e dal maleficio
. »

Cfr. Hans Biedermann, Enciclopedia dei simboli, Garzanti, Milano, 1991, p. 408.

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