Sant'Antonio Abate è ciò che resta di un antico dèmone del Fuoco,
i cui poteri non erano (sempre) benefici.
Alfonso Di Nola, storico delle Religioni, scriveva...
« [...] la mitologia subalterna ha cumulato nell'immagine del fuoco materiale attribuito al santo molti motivi di diversa origine e natura, trasformandolo in un signore del fuoco, che ha dominio sul potere ambiguo in esso presente. » [1]
« [...] sant'Antonio è il signore dell'ignis sacer, curato per sua intercessione, ma anche da lui mandato all'uomo per punizione.
Il male stesso prende il nome dal santo.
[...] il santo fa la parte di un cattivo demone del fuoco. » [1]
La 'signoria' sul fuoco conservò, nell'immaginario cristiano, quel regno ctònio che accomunava sant'Antonio alle entità Infere.
Cosa c'era prima del diavolo?
Un fabbro che forgiava tesori, e abitava le cavità della terra sacre alla Madre Terra...
« artefici-stregoni che vivono isolati nei boschi, signori del ferro e del fuoco, più a contatto di altri con le viscere della madre terra, esseri neri che incutono paura per la fuliggine che ricopre il loro volto, e rispetto per la loro grande maestria. » [2]
Il diavolo, in origine, era un fabbro zoppo che lavorava alla fornace con il fuoco purificatore.
Perché era zoppo?
Il dio Padre lo aveva precipitato agli Inferi, come Zeus aveva già fatto con Efesto:
guai a ribellarsi al potere del Padre!
« Il mito narra che Efesto divenne zoppo dopo uno "scontro" con Zeus.
Anche il diavolo è diventato zoppo in seguito a uno scontro con Dio, come conseguenza di un castigo.
Zoppo è il diavolo, zoppo è Efesto, entrambi di cielo in terra caduti:
il diavolo zoppo ha alle spalle, come Efesto, una famosa brutta caduta, la caduta dal cielo di angelo ribelle, ed Efesto neonato è scaraventato da Zeus giù dall'Olimpo. » [2]
Il dominio sul fuoco rimase in dote a sant'Antonio Abate che ne conservò il potere purificatore...
« Il fuoco di sant'Antonio era difatti ritenuto la conseguenza di un contatto con un'anima volante del purgatorio che intendeva lasciare un segno della sua presenza per portare a ravvedimento la persona colpita:
la malattia, chiamata popolarmente fuoco sacro, nel Logudoro e in Gallura è foggu di lu purgadoriu:
scompariva se si celebrava una messa pagata con il ricavato di una questua fra i vicini. » [2]
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra, che raffigura un vecchio zoppo, è tratta da un manoscritto visibile nel sito della British Library:
Add Ms 42130, folio 55r.
_La miniatura in apertura mostra il Santo tra le fiamme con il segno degli Ospitalieri Antoniani: la Tau.
È tratta dal manoscritto Harley 1251: folio 39 verso.
_La seconda miniatura, con un diavolo zoppo, è tratta dal manoscritto Yates Thompson ms 13 : folio 140v.
Note al testo ---
[1] Cfr. Alfonso Di Nola, Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana, Bollati Boringhieri, Torino, 2001, p. 247.
[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 146, 151, 197.
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