sabato 3 settembre 2022

Il dèmone dell'Arcobaleno: una Balena nel cielo.


Quando il dèmone del cielo ha sete, appare per bere.

Come spiega Mario Alinei, gli antichi credevano che l'arcobaleno fosse un grande pesce assetato...

« la parola italiana arcobaleno, da intendersi, appunto, come 'arco della balena' (lat. ba(l)lena, a sua volta dal greco, dove aveva il sigificato generico di 'cetaceo'), cioè come rappresentazione celeste di un grande animale che beve l'acqua e la fa piovere dal cielo. » [1]

Guai a rimanere in giro quando la Balena percorreva l'arco del cielo.

Il dèmone-baleno non avrebbe perdonato i suoi profanatori!

Gian Luigi Beccaria aveva ricordi indelebili di questo mostro infantile...

« Anche i miei ricordi d'infanzia mi trasmettono un arcobaleno essere maligno, animato e pericoloso:
al suo apparire mi si diceva che là dove quell'arco cade, l'erba resta bruciata
.

Questo fondo animistico si ricava anche da certi tabù di enorme diffusione.
[...] Carlo Levi, in Cristo si è fermato a Eboli (cap. XXII), scriveva:
"Come si prende il male dell'arco?
L'arcobaleno cammina per il cielo, e appoggia sulla terra i suoi piedi, muovendoli qua e là per la campagna
.

Se avviene che i piedi dell'arco calpestino dei panni lasciati ad asciugare, chi indosserà quei panni prenderà, attraverso la virtù che vi è stata infusa, i colori dell'arco e si ammalerà. » [2]


Note alle immagini ---

_La miniatura in apertura, con una Lezione sull'Arcobaleno, è tratta dal De proprietatibus rerum, composto dal frate inglese Bartolomeo Anglico e tradotto in francese da Jean Corbechon come Livre des propriétés des choses:
l'Opera proviene dal FitzWilliam Museum, Cambridge, folio 340v.

_La miniatura in chiusura, in cui un uomo guarda l'arcobaleno apparire alle sue spalle, è tratta dal manoscritto Harley 2278, contenente le Vite dei Santi Edmund e Fremund, opera del poeta John Lydgate: la miniatura è al folio 72v


Note al testo ---

[1] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI: Dizionario Etimologico Semantico della Lingua Italiana. Come nascono le parole, Pendragon, Bologna, 2015, p. 67.

[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 86.

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