martedì 20 maggio 2014

Il maleficio delle Tre Civette.


« Ambarabaciccìcoccò
Tre civette sul comò
Che facevano l'amore
Con la figlia del dottore
Il dottore si ammalò
Ambarabaciccìcoccò
»

Chi di voi non ha mai cantilenato questa simpatica filastrocca popolare?

Peccato che il suo contenuto sia ben più truce della sua parvenza giocosa!

Capirne il senso non è semplice perché il pubblico a cui un tempo essa era rivolta non esiste più, così come non esiste più quell'intrico di superstizioni contadine che spingeva il popolo a credere nei malefici delle streghe, e ad insegnarli ai più piccoli attraverso delle canzoncine.


Fino all'avvento della rivoluzione industriale, che spinse milioni di persone ad abbandonare il contado, nelle campagne pullulavano i cacciatori di streghe: uomini convinti che le streghe possedessero animali come le civette o i gufi per causare malattie mortali o per far perdere la verginità alle ragazze più coscenziose del villaggio.

Matthew Hopkins, il più sanguinario cacciatore di streghe dell'Inghilterra puritana, in un libro descrisse le pratiche delle streghe e il modo per estorcere loro confessioni scabrose negli interrogatori.
Nell'illustrazione che campeggiava sul frontespizio del suo Trattato, 'The Discovery of witches', edito nel 1647, Hopkins è ritratto al centro della stanza nel momento in cui due donne, le presunte 'streghe', confessano i nomi diabolici degli animali posseduti!


La cantilena delle Tre civette insegnava per filo e per segno ai bambini non solo i delitti di cui un tempo si macchiavano le streghe, ma anche l'identità dei loro agenti segreti, e perfino la formula magica che attivava i loro incanti: Ambarabaciccìcoccò.


Le bestie possedute venivano trasformate dalle streghe in aitanti giovani, ed entravano a contatto con le pulzelle da corrompere, soprattutto nelle feste comandate, quando era facile anche per le ragazze più devote del villaggio cadere nel peccato di fornicazione.

Nei verbali dei processi alle streghe, dal XIV al XVII secolo, si trovano molti di questi casi che ho raccolto, per dare un volto ai protagonisti della filastrocca...


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