Fin dal mondo antico, era credenza che i bambini, specie se nelle culle, necessitassero di una (speciale) protezione...
« Sant'Agostino scrive che i padri romani, nel timore che i loro pargoli, specie nei primi giorni o mesi di vita, fossero vittima della perniciosa fascinazione, solevano porli sotto la protezione di una dea [...] che dalla culla (cuna) derivava il proprio nome: Cunina, quasi a dire "la custode della culla"
(De civitate Dei, 4 11). » [1]
La protezione di Cumina, sostituita dalla Madonna in Età Cristiana, era rafforzata da amuleti Apotropaici indosso al bambino...
« Quando un neonato piangeva molto, si credeva che era stato attaccato dalle streghe o dai 'folletti', in quel caso si usava tracciare sulla sua fronte segni di croce utilizzando acqua santa attinta da tre chiese diverse mescolata assieme. » [2]
« L''abitino' veniva appuntato con uno spillo sulla camicia del neonato con un duplice scopo, religioso e magico allo stesso tempo:
porre il bambino sotto la protezione divina ed allontanare da lui l'effetto letale del malocchio, dell'invidia e le streghe che s'aggiravano nottempo attorno alle culle. » [2]
La notte di Natale era un momento propizio alle sortite delle streghe:
si doveva tenere le culle sotto (stretto) controllo...
« Si temeva soprattutto che le streghe attaccassero in quella notte, i bambini restati soli nelle culle per succhiare loro il sangue, o per fare dispetti. » [2]
Il corallo, dal colore rosso apotropaico, era considerato un (ottimo) antidoto contro le streghe.
Il collezionista di amuleti Giuseppe Bellucci, riferendosi a dipinti in cui il Bambino figura con la collanina, scriveva...
« [...] i pittori restarono fedeli alla tradizione popolare, sia che copiassero modelli, a cui le madri amorose avevano di già collocato, per timore del malocchio, il corallo protettore
[...] con tanta maggior fiducia e fervore lo stesso mezzo di difesa doveva e deve esser applicato ed applicarsi alla generalità dei bambini, ritenuti dalle loro madri, come ancor oggi si verifica, continuamente insidiati dalla perfidia delle streghe e dagli influssi maligni del malocchio. » [3]
➔ Incanti paralleli: l'Animale-doppio della Strega:
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Culto Solare al femminile:
La Santa con il Terzo Occhio. Il culto della Luce in una pittura medievale.
➔ Donne (o Streghe) che vengono dagli Inferi ---
Le Streghe comunicano con i Morti? A caccia di Larve...
➔ Potere scaramantico del colore rosso ---
Non sciogliere il nodo. Un fiocco Rosso contro i dèmoni.
➔ Gallo anti-streghe: amuleti che proteggono dai dèmoni ---
Demoni meridiani: il Gallo che scaccia le streghe.
➔ Come scagliare un Maleficio:
Invidia degli Dèi: l'occhio magico che getta il 'Malocchio'.
➔ Amuleti protettivi contro le streghe ---
La magia della conta: come annullare le streghe.
Campane apotropaiche: amuleti per combattere i demoni.
Il pelo malefico: un esercito di Ricci per combattere le streghe.
Note alle immagini ---
_Sopra: Madonna di Senigallia di Piero della Francesca dalla Galleria Nazionale delle Marche (Urbino).
_In apertura: Francisco Goya, Streghe (Brujas, in spagnolo).
Olio su tela dal Museo Lázaro Galdiano di Madrid, fine '700.
Vedi la pagina relativa al dipinto su Wikipedia.
Note al testo ---
[1] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero magico e religioso in Tra cielo e terra. Religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, Volume Secondo, Edicit, Foligno, 2010, p. 541.
[2] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, pp. 143 e 284-285.
[3] Cfr. Giuseppe Bellucci, Un capitolo di psicologia popolare. Gli amuleti, Unione tipografica cooperativa, Perugia, 1908, pp. 30-31.
domenica 14 dicembre 2025
lunedì 8 dicembre 2025
Attenti alla strega: c'è una mosca nell'aria...
Guai a non battezzare i bimbi appena nati.
Le streghe non perdonavano, e potevano introdursi nella camera della culla trasformate in gatte o (peggio!) -senza destare sospetti- in mosche.
“[…] la sùrbile usa trasformarsi in una specie di mosca, oppure in gatto. Nel primo caso s’introduce nella stanza del bimbo dormiente attraverso il buco della serratura che, per precauzione, viene chiuso con cera d’api. Lo scopo della visita della sùrbile è quello di succhiare il sangue ai neonati non battezzati.” [1]
Domenico Mammoli, riassumendo il Processo alla strega Matteuccia di Todi [1428], riporta l'accusa principale mossa alla donna a cui si contestava (proprio) di aver assunto la forma di una mosca (!) per recarsi al sabba.
« musipula / mosca, animale nel quale si trasforma la Matteuccia di Francesco per effettuare i suoi viaggi al noce di Benevento in groppa al demonio trasformato in capro. » [2]
Il verbale del Processo era chiaro...
« [...] essa stessa, trasformatasi in mosca va alla detta noce cavalcando sopra lo stesso capro andando sempre per fossati sibilando come folgore » [3]
➔ Sulla trasformazione delle streghe in mosca:
Mosca o gatta? Le trasformazioni della strega Matteuccia.
➔ Sulla trasformazione 'felina' (più famosa) vedi:
Le streghe che si trasformano in gatte.
Nota all'immagine ---
_In apertura, inatura da un Libro d'Ore dalla Morgan Library di New York visibile nel sito dell'Istituto.
Per segnatura, Ms M. 1170: folio 22 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chàvez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 212.
[2] Cfr. Domenico Mammoli, Indici in Processo alla strega Matteuccia di Francesco, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto, 2013, p. 48.
[3] Cfr. Mammoli, Processo alla strega Matteuccia..., Res Tudertinae, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Todi, 1977.
➔ Il passo citato del Processo riporta e traduce il folio 23 recto e si trova alle pp. 32-33.
Le streghe non perdonavano, e potevano introdursi nella camera della culla trasformate in gatte o (peggio!) -senza destare sospetti- in mosche.
“[…] la sùrbile usa trasformarsi in una specie di mosca, oppure in gatto. Nel primo caso s’introduce nella stanza del bimbo dormiente attraverso il buco della serratura che, per precauzione, viene chiuso con cera d’api. Lo scopo della visita della sùrbile è quello di succhiare il sangue ai neonati non battezzati.” [1]
Domenico Mammoli, riassumendo il Processo alla strega Matteuccia di Todi [1428], riporta l'accusa principale mossa alla donna a cui si contestava (proprio) di aver assunto la forma di una mosca (!) per recarsi al sabba.
« musipula / mosca, animale nel quale si trasforma la Matteuccia di Francesco per effettuare i suoi viaggi al noce di Benevento in groppa al demonio trasformato in capro. » [2]
Il verbale del Processo era chiaro...
« [...] essa stessa, trasformatasi in mosca va alla detta noce cavalcando sopra lo stesso capro andando sempre per fossati sibilando come folgore » [3]
➔ Sulla trasformazione delle streghe in mosca:
Mosca o gatta? Le trasformazioni della strega Matteuccia.
➔ Sulla trasformazione 'felina' (più famosa) vedi:
Le streghe che si trasformano in gatte.
Nota all'immagine ---
_In apertura, inatura da un Libro d'Ore dalla Morgan Library di New York visibile nel sito dell'Istituto.
Per segnatura, Ms M. 1170: folio 22 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chàvez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 212.
[2] Cfr. Domenico Mammoli, Indici in Processo alla strega Matteuccia di Francesco, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto, 2013, p. 48.
[3] Cfr. Mammoli, Processo alla strega Matteuccia..., Res Tudertinae, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Todi, 1977.
➔ Il passo citato del Processo riporta e traduce il folio 23 recto e si trova alle pp. 32-33.
martedì 2 dicembre 2025
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Il lungometraggio Biancaneve (1937) ci mostra una scena conosciuta fin dal mondo antico:
la consultazione del Morto attraverso lo Specchio.
La strega Grimilde si rivolge al defunto che profeta:
➔ notarne il volto senza gli Occhi.
La cecità era, nella cultura classica, attributo di Onniveggenza:
il volto affiora da una vampa di fuoco.
Nelle fiamme risiedevano, fin dall'antichità, gli Antenati che conoscevano la Verità e potevano svelarla se convocati.
« Gli antenati vivono come Lari nel focolare.
Il focolare è dunque il simbolo del culto dei morti, che riposano presso il focolare stesso. » [1]
Il potere predittivo del fuoco era (ancora) riconosciuto, fino ai primi del secolo scorso: il Morto che predice attraverso le fiamme era una figura temuta...
« Esistono sparsi residui di un'antica arte divinatoria per mezzo del fuoco
[...]. Credenze simili furono documentate in Abruzzo da Gennaro Finamore nell'ultimo quarto del XIX secolo:
"Se la fiamma brontola, ovvero se i tizzi soffiano o cigolano, qualcuno sta parlando male di te." » [2]
Il fuoco era un (vero) medium a cui si rivolgevano offerte...
« [...] il ceppo, e il fuoco che l'avvolge, sono destinatari di offerte tradizionali o, meglio, ricevono le offerte e trasmettono i desiderata che le accompagnano ai veri destinatari che, un tempo, erano gli spiriti degli antenati del 'ceppo', o del lignaggio: i Lari e i Penati domestici. » [3]
Il crepitìo delle fiamme era indizio che gli Antenati stavano rivelando il futuro: l'interpretazione delle scintille era cruciale...
« Quando, d'inverno, il fuoco scoppietta (scrocchia) annuncia la neve.
Quando la fiamma s'alza all'improvviso, o si alzano dalla legna che arde nugoli di scintille, è segno che il tempo peggiora. » [3]
➔ Incanti paralleli: l'Animale-doppio della Strega:
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Comunicazione coi Morti attraverso lo Specchio:
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
◉ Fuoco Sacro e contatto degli Avi:
Offerte al Fuoco: la porta di contatto con gli Antenati.
◉ Sangue profetico versato per nutrire i defunti:
Sangue di Vergine: i Morti lo preferiscono per predire il futuro.
◉ Tracce di credenze Magiche nei Cartoon:
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Disney stregato: Magia popolare nei Cartoon.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Nota all'immagine ---
_In apertura, fotogramma dalle prime sequenze del cartoon Biancaneve:
La strega Grimilde si rivolge all'Oracolo nello specchio.
Note al testo ---
[1] Cfr. Arnaldo Momigliano, La città antica di Fustel de Colanges in Rivista Storica Italiana, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1970, p. 90.
[2] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il Cerchio, Rimini, 2002, p. 163.
[3] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra. Religione e mangia nel mndo rurale della Valnerina, Vol. II, Edicit, Foligno, 2009, pp. 491 e 496.
la consultazione del Morto attraverso lo Specchio.
La strega Grimilde si rivolge al defunto che profeta:
➔ notarne il volto senza gli Occhi.
La cecità era, nella cultura classica, attributo di Onniveggenza:
il volto affiora da una vampa di fuoco.
Nelle fiamme risiedevano, fin dall'antichità, gli Antenati che conoscevano la Verità e potevano svelarla se convocati.
« Gli antenati vivono come Lari nel focolare.
Il focolare è dunque il simbolo del culto dei morti, che riposano presso il focolare stesso. » [1]
Il potere predittivo del fuoco era (ancora) riconosciuto, fino ai primi del secolo scorso: il Morto che predice attraverso le fiamme era una figura temuta...
« Esistono sparsi residui di un'antica arte divinatoria per mezzo del fuoco
[...]. Credenze simili furono documentate in Abruzzo da Gennaro Finamore nell'ultimo quarto del XIX secolo:
"Se la fiamma brontola, ovvero se i tizzi soffiano o cigolano, qualcuno sta parlando male di te." » [2]
Il fuoco era un (vero) medium a cui si rivolgevano offerte...
« [...] il ceppo, e il fuoco che l'avvolge, sono destinatari di offerte tradizionali o, meglio, ricevono le offerte e trasmettono i desiderata che le accompagnano ai veri destinatari che, un tempo, erano gli spiriti degli antenati del 'ceppo', o del lignaggio: i Lari e i Penati domestici. » [3]
Il crepitìo delle fiamme era indizio che gli Antenati stavano rivelando il futuro: l'interpretazione delle scintille era cruciale...
« Quando, d'inverno, il fuoco scoppietta (scrocchia) annuncia la neve.
Quando la fiamma s'alza all'improvviso, o si alzano dalla legna che arde nugoli di scintille, è segno che il tempo peggiora. » [3]
➔ Incanti paralleli: l'Animale-doppio della Strega:
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Comunicazione coi Morti attraverso lo Specchio:
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
◉ Fuoco Sacro e contatto degli Avi:
Offerte al Fuoco: la porta di contatto con gli Antenati.
◉ Sangue profetico versato per nutrire i defunti:
Sangue di Vergine: i Morti lo preferiscono per predire il futuro.
◉ Tracce di credenze Magiche nei Cartoon:
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Disney stregato: Magia popolare nei Cartoon.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Nota all'immagine ---
_In apertura, fotogramma dalle prime sequenze del cartoon Biancaneve:
La strega Grimilde si rivolge all'Oracolo nello specchio.
Note al testo ---
[1] Cfr. Arnaldo Momigliano, La città antica di Fustel de Colanges in Rivista Storica Italiana, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1970, p. 90.
[2] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il Cerchio, Rimini, 2002, p. 163.
[3] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra. Religione e mangia nel mndo rurale della Valnerina, Vol. II, Edicit, Foligno, 2009, pp. 491 e 496.
martedì 25 novembre 2025
Donna-Albero e alberi stregati.
Una miniatura da un manoscritto del Decretum Gratiani, tratta dalla Causa XXVI sullla repressione della Magia nel Clero, ci mostra un sacerdote consacrare un albero.
La divinizzazione della Natura era una pratica che persisteva nel MedioEvo:
(combattuta e) associata nelle agiografie ad alcuni Santi, fino a 'sradicare' il vizio...
« La Vita di San Valerio (scritta all'inizio del VII secolo) racconta come gli abitanti della valle della Bresle, presso Eu, in Normandia, benché probabilmente già battezzati, venerassero un enorme tronco d'albero che il santo fece abbattere con pericolo della propria vita. » [1]
Nell'immaginario cristiano era sopravvissuta la venerazione antica per gli alberi: dimora degli Dèi.
Uberto Pestalozza, già negli anni '30 del '900, spiegava come al culto della Dèa arborea si fossero sovrapposte le divinità dei colonizzatori (ellenici) che ne presero il posto...
« Tutti i miti di metamorfosi femminili arboree, nelle redazioni contraffatte in cui li leggiamo, sono le deformazioni patriarcali di miti originariamente matriarcali, in cui la Potnia arborea regnava sovrana. » [2]
Robert Graves forniva un esempio classico:
il culto di Apollo che insegue Dafne, la quale -per sfuggirgli- si tramuta in una pianta di alloro:
indizio di un culto arboreo Matriarcale soppresso dagli Elleni devoti al dio Solare...
« La vicenda di Apollo che insegue Dafne, Ninfa dei monti, figlia del fiume Peneo e sacerdotessa della Madre Terra, si riferisce evidentemente alla conquista ellenica di Tempe dove la dea Dafene ("la sanguinaria") era venerata da un collegio di Menadi orgiastiche masticatrici di foglie di alloro. » [3]
« Dopo aver soppresso il collegio delle Menadi
[...], Apollo divenne il patrono dell'alloro e in seguito soltanto la Pizia poté masticarne le foglie. » [3]
◉ Sacerdotesse dell'Albero, poi consacrato a Zeus ---
Nicandra: la profetessa "vittoriosa sugli uomini". Quercia e potere oracolare Matriarcale.
➔ Culto della Natura: repressione e mito francescano ---
Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.
Uccelli maledetti: il culto clandestino della Natura nel Medioevo.
◉ Repressione della Magia: tra monaci e frati ---
Carcere nel monastero: che fine fanno i preti Maghi?
➔ Avi che risiedono nel Bosco e accesso agli Inferi ---
Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.
➔ Evocazione della Natura contro le streghe ---
Ghirlande appese: l'esorcismo di Natale.
➔ Cristo dendromorfo e Osiride 'vegetante' ---
Il dio Verde: da Osiride a Cristo. Il mito (agricolo) della Rinascita.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura da un manoscritto tedesco del Decretum.
Ho tratto l'immagine da Anthony Melnikas, The corpus of the miniatures in the manuscripts of Decretum Gratiani, Studia Gratiana, Rome, 1975
➔ vedi il riferimento in Opac Nazionale.
Note al testo ---
[1] Cfr. Jean-Claude Schmitt, Medioevo superstizioso, Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 31.
[2] Cfr. Uberto Pestalozza, Eterno femminino mediterraneo, Neri Pozza, Vicenza, 1996, p. 50.
◉ Alla donna che ha identità vegetale, Pestalozza dedicava uno studio a sè:
I miti della donna-giardino: da Iside alla Sulamita, Medusa, Milano, 2001 ➔ Vedi il riferimento in Opac Nazionale.
[3] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 6 a p. 70.
La divinizzazione della Natura era una pratica che persisteva nel MedioEvo:
(combattuta e) associata nelle agiografie ad alcuni Santi, fino a 'sradicare' il vizio...
« La Vita di San Valerio (scritta all'inizio del VII secolo) racconta come gli abitanti della valle della Bresle, presso Eu, in Normandia, benché probabilmente già battezzati, venerassero un enorme tronco d'albero che il santo fece abbattere con pericolo della propria vita. » [1]
Nell'immaginario cristiano era sopravvissuta la venerazione antica per gli alberi: dimora degli Dèi.
Uberto Pestalozza, già negli anni '30 del '900, spiegava come al culto della Dèa arborea si fossero sovrapposte le divinità dei colonizzatori (ellenici) che ne presero il posto...
« Tutti i miti di metamorfosi femminili arboree, nelle redazioni contraffatte in cui li leggiamo, sono le deformazioni patriarcali di miti originariamente matriarcali, in cui la Potnia arborea regnava sovrana. » [2]
Robert Graves forniva un esempio classico:
il culto di Apollo che insegue Dafne, la quale -per sfuggirgli- si tramuta in una pianta di alloro:
indizio di un culto arboreo Matriarcale soppresso dagli Elleni devoti al dio Solare...
« La vicenda di Apollo che insegue Dafne, Ninfa dei monti, figlia del fiume Peneo e sacerdotessa della Madre Terra, si riferisce evidentemente alla conquista ellenica di Tempe dove la dea Dafene ("la sanguinaria") era venerata da un collegio di Menadi orgiastiche masticatrici di foglie di alloro. » [3]
« Dopo aver soppresso il collegio delle Menadi
[...], Apollo divenne il patrono dell'alloro e in seguito soltanto la Pizia poté masticarne le foglie. » [3]
◉ Sacerdotesse dell'Albero, poi consacrato a Zeus ---
Nicandra: la profetessa "vittoriosa sugli uomini". Quercia e potere oracolare Matriarcale.
➔ Culto della Natura: repressione e mito francescano ---
Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.
Uccelli maledetti: il culto clandestino della Natura nel Medioevo.
◉ Repressione della Magia: tra monaci e frati ---
Carcere nel monastero: che fine fanno i preti Maghi?
➔ Avi che risiedono nel Bosco e accesso agli Inferi ---
Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.
➔ Evocazione della Natura contro le streghe ---
Ghirlande appese: l'esorcismo di Natale.
➔ Cristo dendromorfo e Osiride 'vegetante' ---
Il dio Verde: da Osiride a Cristo. Il mito (agricolo) della Rinascita.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura da un manoscritto tedesco del Decretum.
Ho tratto l'immagine da Anthony Melnikas, The corpus of the miniatures in the manuscripts of Decretum Gratiani, Studia Gratiana, Rome, 1975
➔ vedi il riferimento in Opac Nazionale.
Note al testo ---
[1] Cfr. Jean-Claude Schmitt, Medioevo superstizioso, Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 31.
[2] Cfr. Uberto Pestalozza, Eterno femminino mediterraneo, Neri Pozza, Vicenza, 1996, p. 50.
◉ Alla donna che ha identità vegetale, Pestalozza dedicava uno studio a sè:
I miti della donna-giardino: da Iside alla Sulamita, Medusa, Milano, 2001 ➔ Vedi il riferimento in Opac Nazionale.
[3] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 6 a p. 70.
giovedì 20 novembre 2025
Sangue di Vergine: i Morti lo preferiscono per predire il Futuro.
Il sangue mestruale si credeva avesse poteri portentosi.
Fin dall'antichità, lo si usava nei riti magici...
« Un antichissimo sortilegio praticato dalle streghe che volevano maledire una casa o un campo consisteva nel corrervi attorno nude nella direzione opposta a quella del sole, per nove volte, mentre erano mestruate.
Questa maledizione veniva considerata [...] catastrofica e non scongiurabile se la strega era una vergine mestruata per la prima volta. » [1]
Perché le donne mestruate facevano (tanta) paura?
La risposta è nel potere vitale associato alla donna:
in Autunno della stregoneria, si legge...
« nel sistema della stregoneria [la donna] possiede la facoltà di togliere la vita proprio perché ha anche il potere di darla.
La mestruazione e la menopausa inducono ad accostare la donna al mutamento, al disordine, al pericolo, alla natura. » [2]
Il poeta tragico Euripide, nell'Ecuba, riporta l'invocazione che fa Neottolemo, figlio di Achille, per placare l'ira dell'eroe defunto:
il sangue versato, quello della vergine Polissena, figlia di Ecuba, servirà agli Achei per salpare dalle coste troiane...
« Figlio di Peleo, padre mio, accogli da me queste offerte propiziatorie, richiamo per i defunti:
vieni a bere il puro, bruno sangue di una vergine, è il dono che ti facciamo l'esercito e io. » [3]
Sempre prezioso il sangue delle vergini.
Ancora nel tardo Medio Evo, l'ebollizione del sangue della (casta!) santa Chiara da Montefalco avrebbe predetto la guerra tra Bevagna e Montefalco.
Lorenzo Tardy, nelle Vite di santa Chiara e santa Rita, scrive:
« L'anno 1508 essendovi guerra tra i Bevanati ed i Monfalchesi, quelli contro questi aveano tramate tali insidie da sorprenderli, e farne un macello.
Il sangue della Beata allor si commosse, e col suo bollire pose in guardia i suoi cittadini. » [4]
L'uso del sangue delle Vergini sopravviveva, nell'immaginario popolare, ancora fino ai primi dell'800:
perfino i Grimm parlavano del Suo potere taumaturgico...
« Nel 1815 i fratelli Grimm documentarono la credenza popolare per cui lebbra e cecità potevano essere curate con bagni e unzioni di sangue di una vergine. » [5]
➔ Sul potere predittivo attribuito al sangue dei defunti:
Sangue divinatorio: cosa cerca chi vaga nei cimiteri?
Sangue profetico: i Morti che succhiano.
➔ Il dio che soffre: magia del richiamo:
Dio è colpevole: punire la divinità.
Il feticcio inchiodato --- indagine sul mito di Santa Rita.
➔ Sulle offerte propiziatorie, per avere grano e vino:
Sangue nel latte: riscrittura cristiana di un'offerta alla dèa Cerere.
Nota all'immagine ---
_In apertura, un collage dal Victorian Blood Book: ideato dallo scrittore britannico Evelyn Waugh.
➔ Notare, ai piedi della Vergine, il serpente da Lei soggiogato:
sopravvivenza della Madre nutrice dei Serpenti:
come si vede, ad esempio, sull'altare maggiore della chiesa perugina di San Filippo Neri.
➔ Vedi il post: Il serpente paredro della Dea Madre: i capitelli della chiesa di San Filippo Neri a Perugia.
Note al testo ---
[1] Cfr. Robert Graves, Miti Greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 1 a p. 398.
[2] Cfr. Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna, 2005, p. 120.
[3] Cfr. Euripide, Ecuba, Elettra, traduzione di Umberto Albini e Vico Fagi, Garzanti, Milano, 1999, p. 45.
[4] Cfr. Lorenzo Tardy, Vite della B. Chiara di Montefalco e della B. Rita da Cascia dell'ordine degli eremiti di S. Agostino..., Napoli, tipografia Manfredi, 1841, pp. 233-234.
[5] Cfr. Nick Groom, Vampiri. Una nuova storia, traduzione di Denis Pitter, Il Saggiatore, Milano, 219, p. 29.
Fin dall'antichità, lo si usava nei riti magici...
« Un antichissimo sortilegio praticato dalle streghe che volevano maledire una casa o un campo consisteva nel corrervi attorno nude nella direzione opposta a quella del sole, per nove volte, mentre erano mestruate.
Questa maledizione veniva considerata [...] catastrofica e non scongiurabile se la strega era una vergine mestruata per la prima volta. » [1]
Perché le donne mestruate facevano (tanta) paura?
La risposta è nel potere vitale associato alla donna:
in Autunno della stregoneria, si legge...
« nel sistema della stregoneria [la donna] possiede la facoltà di togliere la vita proprio perché ha anche il potere di darla.
La mestruazione e la menopausa inducono ad accostare la donna al mutamento, al disordine, al pericolo, alla natura. » [2]
Il poeta tragico Euripide, nell'Ecuba, riporta l'invocazione che fa Neottolemo, figlio di Achille, per placare l'ira dell'eroe defunto:
il sangue versato, quello della vergine Polissena, figlia di Ecuba, servirà agli Achei per salpare dalle coste troiane...
« Figlio di Peleo, padre mio, accogli da me queste offerte propiziatorie, richiamo per i defunti:
vieni a bere il puro, bruno sangue di una vergine, è il dono che ti facciamo l'esercito e io. » [3]
Sempre prezioso il sangue delle vergini.
Ancora nel tardo Medio Evo, l'ebollizione del sangue della (casta!) santa Chiara da Montefalco avrebbe predetto la guerra tra Bevagna e Montefalco.
Lorenzo Tardy, nelle Vite di santa Chiara e santa Rita, scrive:
« L'anno 1508 essendovi guerra tra i Bevanati ed i Monfalchesi, quelli contro questi aveano tramate tali insidie da sorprenderli, e farne un macello.
Il sangue della Beata allor si commosse, e col suo bollire pose in guardia i suoi cittadini. » [4]
L'uso del sangue delle Vergini sopravviveva, nell'immaginario popolare, ancora fino ai primi dell'800:
perfino i Grimm parlavano del Suo potere taumaturgico...
« Nel 1815 i fratelli Grimm documentarono la credenza popolare per cui lebbra e cecità potevano essere curate con bagni e unzioni di sangue di una vergine. » [5]
➔ Sul potere predittivo attribuito al sangue dei defunti:
Sangue divinatorio: cosa cerca chi vaga nei cimiteri?
Sangue profetico: i Morti che succhiano.
➔ Il dio che soffre: magia del richiamo:
Dio è colpevole: punire la divinità.
Il feticcio inchiodato --- indagine sul mito di Santa Rita.
➔ Sulle offerte propiziatorie, per avere grano e vino:
Sangue nel latte: riscrittura cristiana di un'offerta alla dèa Cerere.
Nota all'immagine ---
_In apertura, un collage dal Victorian Blood Book: ideato dallo scrittore britannico Evelyn Waugh.
➔ Notare, ai piedi della Vergine, il serpente da Lei soggiogato:
sopravvivenza della Madre nutrice dei Serpenti:
come si vede, ad esempio, sull'altare maggiore della chiesa perugina di San Filippo Neri.
➔ Vedi il post: Il serpente paredro della Dea Madre: i capitelli della chiesa di San Filippo Neri a Perugia.
Note al testo ---
[1] Cfr. Robert Graves, Miti Greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 1 a p. 398.
[2] Cfr. Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna, 2005, p. 120.
[3] Cfr. Euripide, Ecuba, Elettra, traduzione di Umberto Albini e Vico Fagi, Garzanti, Milano, 1999, p. 45.
[4] Cfr. Lorenzo Tardy, Vite della B. Chiara di Montefalco e della B. Rita da Cascia dell'ordine degli eremiti di S. Agostino..., Napoli, tipografia Manfredi, 1841, pp. 233-234.
[5] Cfr. Nick Groom, Vampiri. Una nuova storia, traduzione di Denis Pitter, Il Saggiatore, Milano, 219, p. 29.
venerdì 14 novembre 2025
Invidia degli Dèi: l'occhio magico che getta il 'Malocchio'.
Le maledizioni si scagliano con l'Occhio - detto, non a caso, ➔"affatturante".
Un'idea antica sopravvissuta nella superstizione contadina...
« [...] l'esempio più noto è certamente lo sguardo malvagio o malocchio, che è anche collegato alla "lingua malvagia", e al disprezzo degli dèi (nel periodo antico). » [1]
Tutto ciò che poteva essere colpito dall'Occhio malefico veniva ritirato nell'ora in cui sopraggiungeva la Notte: ora in cui si temeva l'avvento delle streghe.
L'archeologo Mario Polia racconta...
« Le mamme avevano la precauzione di ritirare dall'aia gli indumenti dei bambini, una volta asciutti, perché non fossero 'occhiati' e comunque prima che scendesse la notte in modo che le streghe non li usassero per far danno ai lattanti. » [2]
« Persino gli dèi, insegnano i miti greci, possono diventare invidiosi degli esseri umani: esempi illustri e sventurati sono il fauno Marsia, che si vantava di suonare il flauto come nessuno tra gli uomini e gli dèi, e Niobe, la quale si vantava delle bellezza delle proprie figlie, considerandola pari a quella delle dee.
Il primo finì scuoiato; la seconda cadde, assieme alla sua prole, sotto gli infallibili strali di Apollo. » [3]
Scatenare la gelosia degli dèi era (così) pericoloso che la scaramanzia, fino a tempi recenti, insegnava ad evitarla...
« [...] la persona stessa si mette da sola in condizione di essere vittima della fascinazione.
Ciò avviene quando si fa ostentazione della propria ricchezza, bellezza, salute, abilità o dei propri beni, qualsiasi essi siano. » [3]
In greco, per esprimere l'essere geloso, si usava il verbo ophtalmízein che, derivando da ophtalmòs, "occhio", significa "produrre danno con gli occhi", espressione che il contadino umbro tradurrebbe, con assoluta proprietà,"occhià".
« [...] Tra i contadini laziali e umbri, almeno fin quando esisteva una tradizione contadina, dire a un bimbo, specie se appena nato, "Quanto sei bello!" era considerato segno di poca educazione." » [3]
Guastare l'Occhio era una pratica affidata a (veri) guaritori...
« Versando dell'olio in un piatto con acqua, dalla disposizione delle gocce nell'acqua lo specialista (un uomo, o una donna chiamata "sfasciatrice d'occhiu) deduceva la presenza del malocchio recitando apposite formule e segnando la persona, o l'animale "per sfascià l'occhiu", ossia per disfare il malocchio. » [2] Il collezionista di Amuleti Giuseppe Bellucci descriveva dipinti in cui il Bambino ha il corallo (dal colore Rosso!) come collana...
« [...] i pittori restarono fedeli alla tradizione popolare, sia che copiassero modelli, a cui le madri amorose avevano di già collocato, per timore del malocchio, il corallo protettore
[...] con tanta maggior fiducia e fervore lo stesso mezzo di difesa doveva e deve esser applicato ed applicarsi alla generalità dei bambini, ritenuti dalle loro madri, come ancor oggi si verifica, continuamente insidiati dalla perfidia delle streghe e dagli influssi maligni del malocchio. » [4]
La Santa che proteggeva gli occhi aveva (anche) il potere di bloccare il maleficio scagliato con l'Occhio...
« Interpretazione del nome che ritroviamo a Siracusa, dove santa Lucia, patrona della città, è invocata non solo come guaritrice delle malattie degli occhi ma anche contro il "mal-occhio". » [5]
➔ Scacciare i dèmoni con un Colore ---
Non sciogliere il nodo. Un fiocco Rosso contro i dèmoni.
➔ Uso scongiuratorio del pelo ---
Il pelo malefico: un esercito di Ricci per combattere le streghe.
➔ Conchiglie esibite contro le Malefiche ---
Conchiglia anti-Streghe: poteri di un amuleto.
Note alle immagini ---
_Sopra, Madonna di Senigallia di Piero della Francesca:
dettaglio con il collare scaccia-streghe.
_In apertura, biglietto da visita ideato dall'artista veneto Alberto Martini:
il disegno (1914), in cui gli Occhi malevoli sono inibiti dal gesto scaramantico delle corna, è conservato presso la Pinacoteca Civica di Oderzo (Treviso), a lui intitolata.
Note al testo ---
[1] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, p. 130-131.
[2] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, pp. 284 e 166.
[3] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, volume II, Edicit, Foligno, 2009, p. 538-539.
[4] Cfr. Giuseppe Bellucci, Un captolo di psicologia popolare. Gli Amuleti, Unione tipografico-cooperativa, Perugia, 1908, pp. 30-31.
[5] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 44-45
Un'idea antica sopravvissuta nella superstizione contadina...
« [...] l'esempio più noto è certamente lo sguardo malvagio o malocchio, che è anche collegato alla "lingua malvagia", e al disprezzo degli dèi (nel periodo antico). » [1]
Tutto ciò che poteva essere colpito dall'Occhio malefico veniva ritirato nell'ora in cui sopraggiungeva la Notte: ora in cui si temeva l'avvento delle streghe.
L'archeologo Mario Polia racconta...
« Le mamme avevano la precauzione di ritirare dall'aia gli indumenti dei bambini, una volta asciutti, perché non fossero 'occhiati' e comunque prima che scendesse la notte in modo che le streghe non li usassero per far danno ai lattanti. » [2]
« Persino gli dèi, insegnano i miti greci, possono diventare invidiosi degli esseri umani: esempi illustri e sventurati sono il fauno Marsia, che si vantava di suonare il flauto come nessuno tra gli uomini e gli dèi, e Niobe, la quale si vantava delle bellezza delle proprie figlie, considerandola pari a quella delle dee.
Il primo finì scuoiato; la seconda cadde, assieme alla sua prole, sotto gli infallibili strali di Apollo. » [3]
Scatenare la gelosia degli dèi era (così) pericoloso che la scaramanzia, fino a tempi recenti, insegnava ad evitarla...
« [...] la persona stessa si mette da sola in condizione di essere vittima della fascinazione.
Ciò avviene quando si fa ostentazione della propria ricchezza, bellezza, salute, abilità o dei propri beni, qualsiasi essi siano. » [3]
In greco, per esprimere l'essere geloso, si usava il verbo ophtalmízein che, derivando da ophtalmòs, "occhio", significa "produrre danno con gli occhi", espressione che il contadino umbro tradurrebbe, con assoluta proprietà,"occhià".
« [...] Tra i contadini laziali e umbri, almeno fin quando esisteva una tradizione contadina, dire a un bimbo, specie se appena nato, "Quanto sei bello!" era considerato segno di poca educazione." » [3]
Guastare l'Occhio era una pratica affidata a (veri) guaritori...
« Versando dell'olio in un piatto con acqua, dalla disposizione delle gocce nell'acqua lo specialista (un uomo, o una donna chiamata "sfasciatrice d'occhiu) deduceva la presenza del malocchio recitando apposite formule e segnando la persona, o l'animale "per sfascià l'occhiu", ossia per disfare il malocchio. » [2] Il collezionista di Amuleti Giuseppe Bellucci descriveva dipinti in cui il Bambino ha il corallo (dal colore Rosso!) come collana...
« [...] i pittori restarono fedeli alla tradizione popolare, sia che copiassero modelli, a cui le madri amorose avevano di già collocato, per timore del malocchio, il corallo protettore
[...] con tanta maggior fiducia e fervore lo stesso mezzo di difesa doveva e deve esser applicato ed applicarsi alla generalità dei bambini, ritenuti dalle loro madri, come ancor oggi si verifica, continuamente insidiati dalla perfidia delle streghe e dagli influssi maligni del malocchio. » [4]
La Santa che proteggeva gli occhi aveva (anche) il potere di bloccare il maleficio scagliato con l'Occhio...
« Interpretazione del nome che ritroviamo a Siracusa, dove santa Lucia, patrona della città, è invocata non solo come guaritrice delle malattie degli occhi ma anche contro il "mal-occhio". » [5]
➔ Scacciare i dèmoni con un Colore ---
Non sciogliere il nodo. Un fiocco Rosso contro i dèmoni.
➔ Uso scongiuratorio del pelo ---
Il pelo malefico: un esercito di Ricci per combattere le streghe.
➔ Conchiglie esibite contro le Malefiche ---
Conchiglia anti-Streghe: poteri di un amuleto.
Note alle immagini ---
_Sopra, Madonna di Senigallia di Piero della Francesca:
dettaglio con il collare scaccia-streghe.
_In apertura, biglietto da visita ideato dall'artista veneto Alberto Martini:
il disegno (1914), in cui gli Occhi malevoli sono inibiti dal gesto scaramantico delle corna, è conservato presso la Pinacoteca Civica di Oderzo (Treviso), a lui intitolata.
Note al testo ---
[1] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, p. 130-131.
[2] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, pp. 284 e 166.
[3] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, volume II, Edicit, Foligno, 2009, p. 538-539.
[4] Cfr. Giuseppe Bellucci, Un captolo di psicologia popolare. Gli Amuleti, Unione tipografico-cooperativa, Perugia, 1908, pp. 30-31.
[5] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 44-45
giovedì 6 novembre 2025
Arte Sciamanica: disponi le Ossa per il sacrificio gradito agli Spiriti.
Disporre le ossa era (molto) importante per ingraziarsi gli Spiriti a cui era rivolto il sacrificio.
A proposito degli Spiriti volanti, Emanuela Chiavarelli scriveva...
« Nella metà del 1700, degli sciamani lapponi "spiegarono ai missionari danesi che le ossa andavano raccolte e ordinate con cura perché in questo modo, il dio a cui il sacrificio era rivolto, avrebbe ridato vita agli animali uccisi". » [1]
Disporre le ossa era (tanto) importante da richiedere un'abilità compositiva che finì per indicare i manufatti artistici: così chiamati, perché fatti assemblando gli Arti degli animali.
Nel Dizionario Semantico della Lingua Italiana, si legge...
« Riferendosi a questa fase cruciale dei nostri antenati cacciatori, si può comprendere perché tutte queste parole (...arto, articolazione, arte, artefice) appaiano linguisticamente imparentate non soltanto in latino. » [2]
Il potere magico-compositivo si trasmise, dai sacrifici primitivi, all'Arte degli aedi o rapsodi Omerici
➔ che divennero (veri) intrattenitori.
Sul tema un curioso studio di antropologia comparata, La renna di Ercole, ci viene incontro...
« Gli stupefacenti racconti nati nel contesto rituale non rimasero confinati alla sfera religiosa:
allo sciamano a un certo punto fu infatti richiesto di cantare per scopi ricreativi e artistici, tanto che alcuni sciamani, oltre che maghi, sono considerati veri e propri intrattenitori. » [3]
◉ Pratiche sciamaniche di finzione rituale nel rito cristiano:
Sciamani e sacrificio: sangue di foca, violenza rituale e corpo di Cristo.
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
◉ Fuoco Sacro e contatto degli Avi:
Offerte al Fuoco: la porta di contatto con gli Antenati.
Nota all'immagine ---
_In apertura, disegno tratto da Eskimo folk-tales dello studioso danese Knud Rasmussen che mostra uno sciamano mentre ricompone le ossa di un animale per dare vita ad un Tupilak.
Note al testo ---
[1] Cfr. Emanuela Chiavarelli, Diana, Arlecchino e gli spiriti volanti: dallo sciamanismo alla caccia selvaggia, Bulzoni, Roma, 2007, p. 180.
[2] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, Desli - Dizionario Etimologico-Semantico della Lingua Italiana, Pendragon, Bologna, 2015, p. 31.
[3] Cfr. Carlo Ferrari, La renna di Ercole: filologia e antropologia nell'opera di Karl Meuli, Officina Libraria, Roma, 2025, p. 73.
A proposito degli Spiriti volanti, Emanuela Chiavarelli scriveva...
« Nella metà del 1700, degli sciamani lapponi "spiegarono ai missionari danesi che le ossa andavano raccolte e ordinate con cura perché in questo modo, il dio a cui il sacrificio era rivolto, avrebbe ridato vita agli animali uccisi". » [1]
Disporre le ossa era (tanto) importante da richiedere un'abilità compositiva che finì per indicare i manufatti artistici: così chiamati, perché fatti assemblando gli Arti degli animali.
Nel Dizionario Semantico della Lingua Italiana, si legge...
« Riferendosi a questa fase cruciale dei nostri antenati cacciatori, si può comprendere perché tutte queste parole (...arto, articolazione, arte, artefice) appaiano linguisticamente imparentate non soltanto in latino. » [2]
Il potere magico-compositivo si trasmise, dai sacrifici primitivi, all'Arte degli aedi o rapsodi Omerici
➔ che divennero (veri) intrattenitori.
Sul tema un curioso studio di antropologia comparata, La renna di Ercole, ci viene incontro...
« Gli stupefacenti racconti nati nel contesto rituale non rimasero confinati alla sfera religiosa:
allo sciamano a un certo punto fu infatti richiesto di cantare per scopi ricreativi e artistici, tanto che alcuni sciamani, oltre che maghi, sono considerati veri e propri intrattenitori. » [3]
◉ Pratiche sciamaniche di finzione rituale nel rito cristiano:
Sciamani e sacrificio: sangue di foca, violenza rituale e corpo di Cristo.
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
◉ Fuoco Sacro e contatto degli Avi:
Offerte al Fuoco: la porta di contatto con gli Antenati.
Nota all'immagine ---
_In apertura, disegno tratto da Eskimo folk-tales dello studioso danese Knud Rasmussen che mostra uno sciamano mentre ricompone le ossa di un animale per dare vita ad un Tupilak.
Note al testo ---
[1] Cfr. Emanuela Chiavarelli, Diana, Arlecchino e gli spiriti volanti: dallo sciamanismo alla caccia selvaggia, Bulzoni, Roma, 2007, p. 180.
[2] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, Desli - Dizionario Etimologico-Semantico della Lingua Italiana, Pendragon, Bologna, 2015, p. 31.
[3] Cfr. Carlo Ferrari, La renna di Ercole: filologia e antropologia nell'opera di Karl Meuli, Officina Libraria, Roma, 2025, p. 73.
venerdì 31 ottobre 2025
Le Streghe comunicano con i Morti? A caccia di Larve...
C'è un legame (stretto) tra le streghe e i Morti.
Nelle credenze popolari, le prime erano Morti in pena che non avevano avuto chi le piangesse...
« [...] la paura dei morti ha stimolato la credenza popolare che le larve fossero anime erranti dei morti ». [1]
« Così in Corsica la strega, come essere demoniaco proveniente dal regno dei morti, era destinata ad esservi ricacciata. » [1]
Le donne che comunicavano con i Morti erano considerate delle (presunte) streghe.
Nataša Cvijanović, in Le streghe e i benandanti di confine, evidenzia come tra le due categorie, agli occhi del Clero, poche differenze ci fossero:
la repressione si abbatteva, senza distinguo, su chi parlava ai Morti...
« Florida Basili dichiarò a fra Girolamo Asteo, inquisitore pordenonese dell'epoca (1598-1608) di [...] riportare ai vivi le richieste dei morti affinché i primi esaudissero le richieste dei secondi in modo da farli riposare in pace. » [2]
« [...] a denunciarla fu pre' Sebastiano Bertolotto, che la definì una benandante che parlava coi morti e in questo modo "va seminando tali e tali zizanie, dicendo a queste donne vicine che ha parlato con li morti. » [2]
I giudici ecclesiastici riportavano una credenza popolare radicata:
morti (viventi) erano le streghe, simili a Morti si pensavano i Benandanti...
« Durante il dialogo, Maddalena riportò ciò che Narda le aveva detto a proposito della natura del benandante:
"Che andavano invisibili con lo spirito, et che restava il corpo come morto. » [2]
Come i Morti, le streghe si smaterializzavano con la luce diurna...
« [...] le streghe, se vengono colte dalla luce novella dell'aurora, perdono il sembiante assunto nella metamorfosi magica e restano nude e indifese; i fantasmi notturni dei morti svaniscono prima dell'alba. » [3]
La Chiesa era (assai) combattiva contro chi comunicava con i Morti:
per avere l'esclusiva (!) su questa facoltà.
L'uso antico di cultuare i defunti è, largamente, sopravvissuto nella devozione cristiana:
se ne trova un esempio nella Cattedrale di Otranto ↑ dove i teschi accatastati dei 'Martiri' della città incombono sull'altare.
L'uso di accatastare i teschi, che rinvia alla magia antica, è attestato fin dal culto celtico...
« Usavano anche accatastare teschi perché si pensava che il morto appartenesse, per un certo tempo, a entambi i regni. » [4]
◉ Sull'uso protettivo delle reliquie, Pierre Saintyves scriveva:
« Domandate ai devoti di Parigi o di Lione, di Genova o di Mosca: tutti avranno da raccontarvi la storia di qualche nemico messo in fuga da un miracolo. Vi credevano già i primi cristiani d’Africa, un’iscrizione riguardante non so quale città afferma che "la protezione dei martiri protegge la sua porta." »
Cfr. Pierre Saintyves, L'Origine del culto dei Santi, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2015, p. 48.
➔ Donne e pratiche di necromanzia antica ----
Diana Infernale: il rito funerario della Donna.
➔ Uccelli (Inferi) e donne da cui si traggono predizioni ---
Uccelli stregati: divinare con le poppe...
➔ Proteggere la chiese dall'assalto delle streghe:
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
➔ Piangere i Morti per prevenirne il ritorno come streghe:
Salice di Ecate: il pianto che purifica.
Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.
➔ Devozione e Magia: confini labili:
Incantare è pregare? Quando il prete diventa uno Stregone.
Preti maghi: lezioni di Superstizione...
➔ Comunicazione con i Morti attraverso lo Specchio:
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Animali incarnazione dei defunti nella Magia popolare:
Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Note al testo ---
[1] Cfr. La maschera, il doppio e il ritratto, a cura di Maurizio Bettini, Laterza, Roma, 1991, pp. 64 e 72.
[2] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 44 e 47.
[3] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 227.
[4] Cfr. Alfredo Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, Rusconi, Milano, 1988, p. 319.
Nelle credenze popolari, le prime erano Morti in pena che non avevano avuto chi le piangesse...
« [...] la paura dei morti ha stimolato la credenza popolare che le larve fossero anime erranti dei morti ». [1]
« Così in Corsica la strega, come essere demoniaco proveniente dal regno dei morti, era destinata ad esservi ricacciata. » [1]
Le donne che comunicavano con i Morti erano considerate delle (presunte) streghe.
Nataša Cvijanović, in Le streghe e i benandanti di confine, evidenzia come tra le due categorie, agli occhi del Clero, poche differenze ci fossero:
la repressione si abbatteva, senza distinguo, su chi parlava ai Morti...
« Florida Basili dichiarò a fra Girolamo Asteo, inquisitore pordenonese dell'epoca (1598-1608) di [...] riportare ai vivi le richieste dei morti affinché i primi esaudissero le richieste dei secondi in modo da farli riposare in pace. » [2]
« [...] a denunciarla fu pre' Sebastiano Bertolotto, che la definì una benandante che parlava coi morti e in questo modo "va seminando tali e tali zizanie, dicendo a queste donne vicine che ha parlato con li morti. » [2]
I giudici ecclesiastici riportavano una credenza popolare radicata:
morti (viventi) erano le streghe, simili a Morti si pensavano i Benandanti...
« Durante il dialogo, Maddalena riportò ciò che Narda le aveva detto a proposito della natura del benandante:
"Che andavano invisibili con lo spirito, et che restava il corpo come morto. » [2]
Come i Morti, le streghe si smaterializzavano con la luce diurna...
« [...] le streghe, se vengono colte dalla luce novella dell'aurora, perdono il sembiante assunto nella metamorfosi magica e restano nude e indifese; i fantasmi notturni dei morti svaniscono prima dell'alba. » [3]
La Chiesa era (assai) combattiva contro chi comunicava con i Morti:
per avere l'esclusiva (!) su questa facoltà.
L'uso antico di cultuare i defunti è, largamente, sopravvissuto nella devozione cristiana:
se ne trova un esempio nella Cattedrale di Otranto ↑ dove i teschi accatastati dei 'Martiri' della città incombono sull'altare.
L'uso di accatastare i teschi, che rinvia alla magia antica, è attestato fin dal culto celtico...
« Usavano anche accatastare teschi perché si pensava che il morto appartenesse, per un certo tempo, a entambi i regni. » [4]
◉ Sull'uso protettivo delle reliquie, Pierre Saintyves scriveva:
« Domandate ai devoti di Parigi o di Lione, di Genova o di Mosca: tutti avranno da raccontarvi la storia di qualche nemico messo in fuga da un miracolo. Vi credevano già i primi cristiani d’Africa, un’iscrizione riguardante non so quale città afferma che "la protezione dei martiri protegge la sua porta." »
Cfr. Pierre Saintyves, L'Origine del culto dei Santi, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2015, p. 48.
➔ Donne e pratiche di necromanzia antica ----
Diana Infernale: il rito funerario della Donna.
➔ Uccelli (Inferi) e donne da cui si traggono predizioni ---
Uccelli stregati: divinare con le poppe...
➔ Proteggere la chiese dall'assalto delle streghe:
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
➔ Piangere i Morti per prevenirne il ritorno come streghe:
Salice di Ecate: il pianto che purifica.
Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.
➔ Devozione e Magia: confini labili:
Incantare è pregare? Quando il prete diventa uno Stregone.
Preti maghi: lezioni di Superstizione...
➔ Comunicazione con i Morti attraverso lo Specchio:
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
➔ Animali incarnazione dei defunti nella Magia popolare:
Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Note al testo ---
[1] Cfr. La maschera, il doppio e il ritratto, a cura di Maurizio Bettini, Laterza, Roma, 1991, pp. 64 e 72.
[2] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 44 e 47.
[3] Cfr. Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, Mio padre mi disse: tradizione, religione e magia sui monti dell'alta Sabina, Il cerchio, Rimini, 2002, p. 227.
[4] Cfr. Alfredo Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, Rusconi, Milano, 1988, p. 319.
sabato 25 ottobre 2025
Non disturbare i Morti che ballano.
La Silly Symphony Skeleton Dance (1929) ci mostra un'immagine nota al mondo arcaico: il ballo dei Morti.
Scheletri risvegliati prendono a danzare in un cimitero dopo il rintocco delle campane che segna l'avvento degli spiriti notturni.
Mario Polia scrive:
« Suonata l'avemaria, era proibito persino andare ad attingere acqua, per cui si provvedeva per tempo a sbrigare questa necessaria incombenza. » [1]
Il linguista Beccaria aggiunge un detto...
« Di lunga tradizione l'adagio "quando è suonata l'avemaria niente più cristiani per la via". » [2]
Inscenare il 'ballo' del Morto era una pratica di Risveglio diffusa, come rappresentare le danze funebri.
Ernesto de Martino, in Morte e pianto rituale, descriveva un rito...
« [...] ritroviamo una danza molto simile nel folklore funerario.
Un tempo in Westfalia durante i funerali una persona si collocava al centro della stanza mortuaria, e mentre i presenti danzavano si lasciava cadere simulando la rigidità della morte.
A questo punto seguiva il lamento funebre e il bacio rituale al finto morto.
[...] Esaurita la cerimonia dei baci veniva eseguito un ballo tondo [carola a tondo/in cerchio] finché il finto morto al centro del cerchio si rialzava, mescolandosi alle danze. » [2]
Il risveglio dei Morti era temuto e atteso:
in tutto il mondo contadino.
→Troppo importanti erano le Loro predizioni...
Quando i Morti si riuniscono alla tavola della casa, nella notte a loro sacra, bisogna fare (molta) attenzione a non infastidirli...
« Durante il banchetto i morti parlano fra loro, predicendo l'avvenire dei propri congiunti: ma guai all'incauto che osasse nascondersi per spiare i loro segreti, poiché il futuro deve rimanere oscuro ai mortali.
Lo spazio in cui si aggirano i morti nel tempo a loro dedicato è infatti spazio interdetto ai vivi e chi vi si avventurasse per errore rischierebbe il contagio di morte. » [3]
➔ Potere evocativo delle Immagini:
Magia 'simpatica'. Animali evocati sulla carta.
➔ Magia nei Cartoon e mondo stregato dei migranti ---
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.
➔ Morti che fanno predizioni attraverso lo Specchio ---
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
➔ Morti reincarnati e Animali vaganti ---
Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?
Animali parlanti: gli Antenati che tornano.
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
➔ Tecniche difensive dai Morti:
Mostri Santi dell'Umbria. Luoghi del sacro Orrore.
Cristiani o pagani? Ricordati di nutrire il Morto.
➔ Usi per convocare i Defunti:
Il "pasto di Ecate" e le tombe segrete.
Abiti magici: potere degli Antenati.
Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.
➔ Sulle streghe (danzanti?) e il legame con gli Inferi:
Streghe al ballo: danza macabra di risveglio.
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra, con scheletri danzanti tenendosi per mano, proviene dal Ms Douce 135 della Bodleian Library: folio 72 recto.
_In apertura, fotogramma dal cartoon Disney The Skeleton Dance (1929).
Note al testo ---
[1] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, vol. II, Edicit, Foligno, 2009, p. 436.
[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 209.
[3] Cfr. Ernesto de Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria, Boringhieri, Torino, 1975, p. 291.
[4] Cfr. Annamaria Rivera, Il mago, il santo, la morte, la festa. Forme religiose nella cultura popolare, Edizioni Dedalo, Bari, 1988, p. 116.
Scheletri risvegliati prendono a danzare in un cimitero dopo il rintocco delle campane che segna l'avvento degli spiriti notturni.
Mario Polia scrive:
« Suonata l'avemaria, era proibito persino andare ad attingere acqua, per cui si provvedeva per tempo a sbrigare questa necessaria incombenza. » [1]
Il linguista Beccaria aggiunge un detto...
« Di lunga tradizione l'adagio "quando è suonata l'avemaria niente più cristiani per la via". » [2]
Inscenare il 'ballo' del Morto era una pratica di Risveglio diffusa, come rappresentare le danze funebri.
Ernesto de Martino, in Morte e pianto rituale, descriveva un rito...
« [...] ritroviamo una danza molto simile nel folklore funerario.
Un tempo in Westfalia durante i funerali una persona si collocava al centro della stanza mortuaria, e mentre i presenti danzavano si lasciava cadere simulando la rigidità della morte.
A questo punto seguiva il lamento funebre e il bacio rituale al finto morto.
[...] Esaurita la cerimonia dei baci veniva eseguito un ballo tondo [carola a tondo/in cerchio] finché il finto morto al centro del cerchio si rialzava, mescolandosi alle danze. » [2]
Il risveglio dei Morti era temuto e atteso:
in tutto il mondo contadino.
→Troppo importanti erano le Loro predizioni...
Quando i Morti si riuniscono alla tavola della casa, nella notte a loro sacra, bisogna fare (molta) attenzione a non infastidirli...
« Durante il banchetto i morti parlano fra loro, predicendo l'avvenire dei propri congiunti: ma guai all'incauto che osasse nascondersi per spiare i loro segreti, poiché il futuro deve rimanere oscuro ai mortali.
Lo spazio in cui si aggirano i morti nel tempo a loro dedicato è infatti spazio interdetto ai vivi e chi vi si avventurasse per errore rischierebbe il contagio di morte. » [3]
➔ Potere evocativo delle Immagini:
Magia 'simpatica'. Animali evocati sulla carta.
➔ Magia nei Cartoon e mondo stregato dei migranti ---
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.
➔ Morti che fanno predizioni attraverso lo Specchio ---
"Specchio delle mie brame..." Vuoi conoscere il Futuro? Chiedi allo specchio.
Non rompere lo specchio: i Morti che proteggono dai dèmoni.
➔ Morti reincarnati e Animali vaganti ---
Incarnazioni animali. Animismo magico o Cristianesimo popolare?
Animali parlanti: gli Antenati che tornano.
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
➔ Tecniche difensive dai Morti:
Mostri Santi dell'Umbria. Luoghi del sacro Orrore.
Cristiani o pagani? Ricordati di nutrire il Morto.
➔ Usi per convocare i Defunti:
Il "pasto di Ecate" e le tombe segrete.
Abiti magici: potere degli Antenati.
Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.
➔ Sulle streghe (danzanti?) e il legame con gli Inferi:
Streghe al ballo: danza macabra di risveglio.
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra, con scheletri danzanti tenendosi per mano, proviene dal Ms Douce 135 della Bodleian Library: folio 72 recto.
_In apertura, fotogramma dal cartoon Disney The Skeleton Dance (1929).
Note al testo ---
[1] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, vol. II, Edicit, Foligno, 2009, p. 436.
[2] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 209.
[3] Cfr. Ernesto de Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria, Boringhieri, Torino, 1975, p. 291.
[4] Cfr. Annamaria Rivera, Il mago, il santo, la morte, la festa. Forme religiose nella cultura popolare, Edizioni Dedalo, Bari, 1988, p. 116.
venerdì 17 ottobre 2025
Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.
Il film Fantasia (1940) di Walt Disney ci mostra una sequenza in cui delle Fate, sulle note della Sinfonia dello Schiaccianoci di Tchaikovsky, risvegliano i fiori con il ticchettio delle loro bacchette.
L'uso della bacchetta per fecondare i fiori era il retaggio di una pratica magica violenta: la bastonatura delle piante per scacciare i demoni che si annidavano negli alberi...
« [...] la bastonatura delle piante altro non era che un atto antichissimo, perpetuato ormai inconsapevolmente, per scacciare gli spiriti maligni dalla pianta al fine di avere un buon raccolto.
L'azione della bastonatura era accompagnata da tiritere somiglianti a formule magiche, varie tra loro col medesimo significato ». [1]
Il bastone, di cui la Bacchetta è una versione mitizzata, serviva a direzionare i poteri magici:
gli dèi -prima dei Santi- la usavano per infondere la loro forza come per indicare la via da seguire...
« In tre occasioni Atena usa una bacchetta magica per trasformare l'aspetto di Odisseo:
quando l'eroe sbarca a Itaca, la dea lo tocca con una bacchetta, e allora per incanto l'aspetto di Odisseo muta
[...] Per ciò alla fine dell'Odissea Ermes guida le anime dei pretendenti sterminati
[...] lo fa con il gesto magico della sua verga d'oro [...] la sua bacchetta fatata diventa efficace quando viene scossa; » [2]
Il linguista Gian Luigi Beccaria spiegava come la percussione degli alberi si fosse conservata nelle leggende popolari sui folletti...
« Mazaròl, mazzari(u)òl nelle Tre Venezie è un folletto che [...] si aggira nei boschi percuotendo gli alberi con un mazzuolo.
Folletti picchiettanti, come in Alta Val Tanaro (Carnino) i martlitti 'martelletti' ». [3]
La cristianizzazione trasformò la bacchetta magica in un rametto devozionale
➔ è il caso, ad esempio, di san Fortunato che regge il virgulto fiorito [sopra] e dei suoi devoti, che lo celebravano agitando dei rametti...
« La sua verga, con la quale quando viveva era solito stimolare i buoi durante il lavoro, (come affermano gli abitanti del luogo lì intorno) fu da lui piantata e subito, mettendo radici, crebbe così maestosa, che per amore del padre beatissimo ne è da tutti venerata la straordinaria bellezza.
Perciò fino al nostro tempo il luogo viene chiamato dagli abitanti "all'albero santo".
A gara il popolo cristiano non cessa di conservare nelle proprie case, quasi a gara e con viva devozione, pezzetti di quest'albero, staccati e portati via a protezione e difesa contro le arti demoniache ». [4]
I cartoon Disney dei primi decenni pullulano di citazioni e riferimenti al mondo magico popolare:
dedico a questo tema un libricino, denso di citazioni...
→ Tracce magiche sopravvissute nei Cartoon ---
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.
→ Bosco delle divinità ctònie nella devozione cristiana ---
Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.
Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.
Nota all'immagine ---
_Sopra: Benozzo Gozzoli, San Fortunato in trono che regge il virgulto.
Chiesa di san Francesco, Montefalco, 1450 circa.
Note al testo ---
[1] Cfr. Isabella Dignatici e Luciana Nora, La condizione contadina e l'esperienza del sacro. Forme e aspetti della religiosità popolare, Comune di Carpi, 1982, p. 10.
[2] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo. La magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2022, p. 124 e p. 209.
→ Nell'Odissea si legge:
« Atena, dicendo così, lo toccò con una sua verga.
Gli fece vizza la bella pelle sulle agili membra. »
Cfr. Odissea, Libro XIII, vv. 429-430, traduzione di Aurelio Privitera, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 405.
[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 182.
[4] Cfr. Silvestro Nessi - Emore Paoli, San Fortunato di Montefalco. Un evangelizzatore umbro del IV secolo, Edizioni Porziuncola, Santa Maria degli Angeli - Assisi (Pg), pp. 47-48.
L'uso della bacchetta per fecondare i fiori era il retaggio di una pratica magica violenta: la bastonatura delle piante per scacciare i demoni che si annidavano negli alberi...
« [...] la bastonatura delle piante altro non era che un atto antichissimo, perpetuato ormai inconsapevolmente, per scacciare gli spiriti maligni dalla pianta al fine di avere un buon raccolto.
L'azione della bastonatura era accompagnata da tiritere somiglianti a formule magiche, varie tra loro col medesimo significato ». [1]
Il bastone, di cui la Bacchetta è una versione mitizzata, serviva a direzionare i poteri magici:
gli dèi -prima dei Santi- la usavano per infondere la loro forza come per indicare la via da seguire...
« In tre occasioni Atena usa una bacchetta magica per trasformare l'aspetto di Odisseo:
quando l'eroe sbarca a Itaca, la dea lo tocca con una bacchetta, e allora per incanto l'aspetto di Odisseo muta
[...] Per ciò alla fine dell'Odissea Ermes guida le anime dei pretendenti sterminati
[...] lo fa con il gesto magico della sua verga d'oro [...] la sua bacchetta fatata diventa efficace quando viene scossa; » [2]
Il linguista Gian Luigi Beccaria spiegava come la percussione degli alberi si fosse conservata nelle leggende popolari sui folletti...
« Mazaròl, mazzari(u)òl nelle Tre Venezie è un folletto che [...] si aggira nei boschi percuotendo gli alberi con un mazzuolo.
Folletti picchiettanti, come in Alta Val Tanaro (Carnino) i martlitti 'martelletti' ». [3]
La cristianizzazione trasformò la bacchetta magica in un rametto devozionale
➔ è il caso, ad esempio, di san Fortunato che regge il virgulto fiorito [sopra] e dei suoi devoti, che lo celebravano agitando dei rametti...
« La sua verga, con la quale quando viveva era solito stimolare i buoi durante il lavoro, (come affermano gli abitanti del luogo lì intorno) fu da lui piantata e subito, mettendo radici, crebbe così maestosa, che per amore del padre beatissimo ne è da tutti venerata la straordinaria bellezza.
Perciò fino al nostro tempo il luogo viene chiamato dagli abitanti "all'albero santo".
A gara il popolo cristiano non cessa di conservare nelle proprie case, quasi a gara e con viva devozione, pezzetti di quest'albero, staccati e portati via a protezione e difesa contro le arti demoniache ». [4]
I cartoon Disney dei primi decenni pullulano di citazioni e riferimenti al mondo magico popolare:
dedico a questo tema un libricino, denso di citazioni...
→ Tracce magiche sopravvissute nei Cartoon ---
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.
→ Bosco delle divinità ctònie nella devozione cristiana ---
Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.
Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.
Nota all'immagine ---
_Sopra: Benozzo Gozzoli, San Fortunato in trono che regge il virgulto.
Chiesa di san Francesco, Montefalco, 1450 circa.
Note al testo ---
[1] Cfr. Isabella Dignatici e Luciana Nora, La condizione contadina e l'esperienza del sacro. Forme e aspetti della religiosità popolare, Comune di Carpi, 1982, p. 10.
[2] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo. La magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2022, p. 124 e p. 209.
→ Nell'Odissea si legge:
Gli fece vizza la bella pelle sulle agili membra. »
Cfr. Odissea, Libro XIII, vv. 429-430, traduzione di Aurelio Privitera, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 405.
[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 182.
[4] Cfr. Silvestro Nessi - Emore Paoli, San Fortunato di Montefalco. Un evangelizzatore umbro del IV secolo, Edizioni Porziuncola, Santa Maria degli Angeli - Assisi (Pg), pp. 47-48.
venerdì 10 ottobre 2025
Topi-Anime: alle origini di Mickey Mouse.
L'immaginario infantile, a cui i cartoonist attinsero, conserva (molte) pratiche magiche popolari.
A partire dalla credenza negli animali parlanti che popolano la stalla e la casa, specie topi e gatti:
secondo la superstizione popolare, erano anime del Purgatorio.
Sui topi-anime, Alfonso Di Nola scrive...
« [...] si ricorda che in Friuli lo spirito può uscire dalla bocca in forma di topo;
e che in Calabria si crede che, se di notte per le soffitte si sente un rumore di topi, si tratta di anime peccatrici condannate ad espiare la pena nei luoghi medesimi dove esse peccarono, e loro si destina una preghiera. » [1]
Fumettisti e animatori svilupparono, ai primi del secolo scorso, i propri personaggi traendo ispirazione dalle favole europee che riproponevano i vecchi Mostri medievali.
Tra questi, il Liber Monstrorum che descriveva topi colossali dall'appetito vorace...
« Alessandro il Macedone scrisse ad Aristotele di aver visto in India topi dalle dimensioni di volpi che con morsi infetti laceravano uomini e bestie da soma." » [2]
Walt Disney [e dietro di lui, Ub Iwerks] costruì il personaggio di Topolino sulle credenze dei migranti... e su un altro personaggio dei cartoon, basato a sua volta sulle storie di animali parlanti:
il gatto Felix ideato da Otto Messmer.
Alfredo Cattabiani racconta, in Zoario, la vicenda di una contadina francese di Castéra-Loctourois che fu rimproverata (!) dal suo gatto per essersi dimenticata il pasto...
« La donna, sorpresa da quella voce inaspettatamente umana, corse dal parroco che la consigliò di riportare immediatamente l'inquietante bestiola dove l'aveva raccolta.
Quando la contadina l'ebbe finalmente deposta dietro il pilastro del mercato, l'animale riprese a parlare:
"Chi t'ha consigliato ti ha consigliato bene, perché se non mi avessi riportato qui prima del tramonto, questa notte ti avrei strangolata." » [3]
➔ Credenze popolari assorbite nelle leggende cristiane:
Incarnazioni animali: animismo magico o cristianesimo popolare?
➔ Animali dotati di voce umana:
Animali parlanti: gli Antenati che tornano.
➔ Connessioni tra cartoon e mondo magico/religioso:
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.
➔ Animali stregati posseduti dal dèmone ---
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.
Nota all'immagine ---
_In apertura, particolare dalla locandina del cartoon Wild Waves (1932): da notare, a sinistra, il logo della società distributrice, la Columbia.
Note al testo ---
[1] Cfr. Alfonso Di Nola, La nera signora. Antropologia della morte, Newton Compton Editori, Roma, 1973, p. 258.
[2] Cfr. Liber Monstrorum, Introduzione, edizione, versione e commento di Franco Porsia, Dedalo Libri, Bari, 1976, p. 253.
[3] Cfr. Alfredo Cattabiani, Zoario: storie di gatti, aironi, cicale e altri animali misteriosi, Mondadori, Milano, 2001, p. 208.
A partire dalla credenza negli animali parlanti che popolano la stalla e la casa, specie topi e gatti:
secondo la superstizione popolare, erano anime del Purgatorio.
Sui topi-anime, Alfonso Di Nola scrive...
« [...] si ricorda che in Friuli lo spirito può uscire dalla bocca in forma di topo;
e che in Calabria si crede che, se di notte per le soffitte si sente un rumore di topi, si tratta di anime peccatrici condannate ad espiare la pena nei luoghi medesimi dove esse peccarono, e loro si destina una preghiera. » [1]
Fumettisti e animatori svilupparono, ai primi del secolo scorso, i propri personaggi traendo ispirazione dalle favole europee che riproponevano i vecchi Mostri medievali.
Tra questi, il Liber Monstrorum che descriveva topi colossali dall'appetito vorace...
« Alessandro il Macedone scrisse ad Aristotele di aver visto in India topi dalle dimensioni di volpi che con morsi infetti laceravano uomini e bestie da soma." » [2]
Walt Disney [e dietro di lui, Ub Iwerks] costruì il personaggio di Topolino sulle credenze dei migranti... e su un altro personaggio dei cartoon, basato a sua volta sulle storie di animali parlanti:
il gatto Felix ideato da Otto Messmer.
Alfredo Cattabiani racconta, in Zoario, la vicenda di una contadina francese di Castéra-Loctourois che fu rimproverata (!) dal suo gatto per essersi dimenticata il pasto...
« La donna, sorpresa da quella voce inaspettatamente umana, corse dal parroco che la consigliò di riportare immediatamente l'inquietante bestiola dove l'aveva raccolta.
Quando la contadina l'ebbe finalmente deposta dietro il pilastro del mercato, l'animale riprese a parlare:
"Chi t'ha consigliato ti ha consigliato bene, perché se non mi avessi riportato qui prima del tramonto, questa notte ti avrei strangolata." » [3]
➔ Credenze popolari assorbite nelle leggende cristiane:
Incarnazioni animali: animismo magico o cristianesimo popolare?
➔ Animali dotati di voce umana:
Animali parlanti: gli Antenati che tornano.
➔ Connessioni tra cartoon e mondo magico/religioso:
Vuoi conoscere il futuro? Accendi il Fuoco...
Disney stregato. Magia popolare nei Cartoon.
Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.
Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.
➔ Animali stregati posseduti dal dèmone ---
Magia del doppio. Uccidi il famulo: Spettri nello specchio.
Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.
Nota all'immagine ---
_In apertura, particolare dalla locandina del cartoon Wild Waves (1932): da notare, a sinistra, il logo della società distributrice, la Columbia.
Note al testo ---
[1] Cfr. Alfonso Di Nola, La nera signora. Antropologia della morte, Newton Compton Editori, Roma, 1973, p. 258.
[2] Cfr. Liber Monstrorum, Introduzione, edizione, versione e commento di Franco Porsia, Dedalo Libri, Bari, 1976, p. 253.
[3] Cfr. Alfredo Cattabiani, Zoario: storie di gatti, aironi, cicale e altri animali misteriosi, Mondadori, Milano, 2001, p. 208.
venerdì 3 ottobre 2025
San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.
I maghi, nella cultura contadina, avevano il potere sul mondo sensibile che ripresero i Santi.
Francesco d'Assisi sapeva, come i 'tempestari', scatenare la Natura -lupi e grandine- contro i peccatori...
« [...] così ritornò il flagello della grandine e dei lupi, come aveva predetto il padre santo, e molte altre tribolazioni più dure delle antecedenti li colpirono.
Infatti, tutto il borgo fu divorato dall'incendio e gli abitanti perdettero ogni loro avere, salvando soltanto la vita. » [1]
→ Si riferisce agli abitanti di Greccio, colpevoli di aver disatteso alle promesse fatte al Santo.
Dietro la violenza delle tempeste, ci sono i maghi.
Lo storico Jean Delumeau, nel saggio sulla paura, racconta...
« [...] il Malleus indica un altro tipo di azione diabolica contro i propri vicini.
Due stregoni nei dintorni di Berna "quando piaceva loro, erano capaci [...] di suscitare violentissime grandinate e venti disastrosi con fulmini" ». [2]
« In un'opera riedita a Venezia nel 1779 compaiono un centinaio di "assoluzioni, benedizioni, scongiuri ed esorcismi" che hanno unicamente rapporto con la vita materiale [...] scongiuri della "tempesta imminente" e del fulmine ». [2]
La studiosa goriziana Nataša Cvijanović riporta, perfino, tra le deposizioni di una "presunta strega", Donna Aquilina di Borgo Grazzano (Udine), il caso di un sacerdote che suscitava le tempeste...
« Aquilina [...] parlava delle sue guarigioni con diversi sacerdoti, che a loro volta "operavano", come "fra Basilio delli Carmini" e un prete di Buda, forse pre' Bartolomeo Portulano che, a loro volta interrogato si vantò anche di comandare le tempeste. » [3]
Lo storico francese Jean-Claude Schmitt cita Agobardo per ricordarci i 'tempestari': stregoni che hanno il potere di scatenare e spegnere le tempeste.
Essi provengono dal Regno di Magonia:
« A un altro prete carolingio, Agobardo, arcivescovo di Lione dall'816 alla sua morte avvenuta nell'840, dobbiamo un trattatello abbastanza originale:
Sulla folle opinione popolare sulla grandine e il tuono.
[...] "c'è una regione, da loro chiamata Magonia, di dove vengono attraverso le nubi dei vascelli; questi vascelli portano in quel paese i frutti che la grandine fa cadere e andare a male, e i nocchieri aerei fanno dei doni ai tempestari in cambio di tali frutti". » [4]
Il detto popolare « avere il 'magone' » vuol dire essere posseduti dal Mago, cioè avere una tempesta dentro.
Nella lingua parlata, c'è una connessione (stretta) tra il mago e le tempeste:
« [...] in Puglia lo sdrago è un uomo che si trasforma in nuvole durante i temporali, qualcosa di simile ad uno stregone o ad uno sciamano. »
« [...] avere il magone significa letteralmente 'avere il mago dentro', e mago, magone ed altri nomi affini non si riferiscono solo a chi esercita la magia, come in italiano, ma anche al 'drago' (nelle fiabe toscane mago e drago sono due termini spesso confusi e scambiati). » [5]
In francese antico, addirittura, le due figure [mago e tempesta] coincidevano...
« In francese dialettale vieille (o grand-mère) può significare 'mulinello, uragano, tromba di polvere d'aria, di neve', e sorcière [stregone] è uno dei nomi del turbine. » [6]
Le streghe erano sospettate di provocare le peggiori tempeste...
« [...] una strega interrogata dal giudice se in qualche modo le tempeste suscitate dalle streghe possano essere sedate, risponde:
"Possono essere sedate in questa maniera:
'Vi scongiuro, grandini e venti, per le cinque piaghe del Cristo, per i tre chiodi che hanno perforato le sue mani e i suoi piedi...' ". » [6]
Solo la divina Provvidenza poteva spezzare l'incantesimo...
« [...] per cacciare quelle nubi tempestose si recitavano preghiere particolari ("Vi segno, o nubi, con il segno della Santa croce... ecc." :
così iniziava l'Oratio ad debellandum tempestatem, orazione medievale ». [1]
Cvijanović cita un trattato sui poteri delle megere...
« [...] il Compendio dell'arte essorcistica di Girolamo Menghi (1576) nel quale possiamo leggere: "Possono adunque queste malefiche, con l'aiuto diabolico, procurare tempeste crudelissime et venti nocivi, insieme con folgori et altre cose simili ». [3]
➔ Uso magico del lupo:
sopravvivenze sciamaniche nelle agiografie cristiane ---
Da san Francesco a Cappuccetto Rosso: il culto apotropaico del Lupo.
Animali Totem: il culto apotropaico di san Lupo.
➔ Culto della Natura e predicazione francescana ---
Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.
➔ Sacro e paura: l'uso dei Mostri a guardia del Tempio ---
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
➔ Fascinazione e potere della paura nelle Fonti ---
Lo stregone e l'angoscia: san Francesco e la "paura" dei Suoi devoti.
San Francesco a Perugia: una storia violenta.
➔ Usanze magiche e divinazioni nelle Fonti:
L'Oracolo del cerchio:
una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco.
Lo stregone che fece paura al Papa: la predica agli Uccelli secondo il monaco Ruggero.
➔ Paura tra i frati: come suscitare l'Obbedienza ---
Il bello dei cadaveri: l'Obbedienza secondo San Francesco.
La paura fa 90: lo 'stile' francescano...
◉ Punizioni esemplari per governare i frati ---
Vietato entrare: la lotta contro i monaci.
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra mostra due monaci placare una tempesta con le preghiere.
Il manoscritto è Yates Thompson 26: folio 11r.
_Le due illustrazioni che mostrano barche in tempesta sono tratte dal manoscritto Royal MS 20 D I: folii 176v e 177r.
Note al testo ---
[1] Cfr. Compilazione di Assisi in Fonti Francescane, Editrici francescane, Padova, 2004 - ff 1605.
→ Riporto il racconto in (altre) versioni ne Le stimmate dello sciamano, Eleusi Edizioni, Perugia, 2010, p. 90 e pp. 156-157
e nell'Introduzione de Animali Incantati. Dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi, Eleusi, Perugia, 2022, p. 17.
[2] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 72 e 87.
[3] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 23 e 31.
[4] Cfr. Jean-Claude Schmidt, Medioevo "superstizioso", Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 53.
[5] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI. Dizionario etimologico-semantico della lingua italiana. Come nascono e parole, Pendragon, Bologna, 2015, p. 75.
[6] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, nota 94 a p. 198, pp. 199 e 201.
« [...] a Savignano di Puglia sdrago [è] un uomo che "si trasforma tra le nuvole, durante i temporali"
[...] In Sicilia è conosciuta la stria, in Abruzzo lo scijone, un demone (o mago, o anima perduta, anima di un qualche pescatore anche, vittima dello stesso turbine) » .
[7] Cfr. Heinrich Institor e Jakob Sprenger, Il martello delle streghe. La sessualità femminile nel 'transfert' degli inquisitori, Spirali, Milano, 2006, p. 326.
Francesco d'Assisi sapeva, come i 'tempestari', scatenare la Natura -lupi e grandine- contro i peccatori...
« [...] così ritornò il flagello della grandine e dei lupi, come aveva predetto il padre santo, e molte altre tribolazioni più dure delle antecedenti li colpirono.
Infatti, tutto il borgo fu divorato dall'incendio e gli abitanti perdettero ogni loro avere, salvando soltanto la vita. » [1]
→ Si riferisce agli abitanti di Greccio, colpevoli di aver disatteso alle promesse fatte al Santo.
Dietro la violenza delle tempeste, ci sono i maghi.
Lo storico Jean Delumeau, nel saggio sulla paura, racconta...
« [...] il Malleus indica un altro tipo di azione diabolica contro i propri vicini.
Due stregoni nei dintorni di Berna "quando piaceva loro, erano capaci [...] di suscitare violentissime grandinate e venti disastrosi con fulmini" ». [2]
« In un'opera riedita a Venezia nel 1779 compaiono un centinaio di "assoluzioni, benedizioni, scongiuri ed esorcismi" che hanno unicamente rapporto con la vita materiale [...] scongiuri della "tempesta imminente" e del fulmine ». [2]
La studiosa goriziana Nataša Cvijanović riporta, perfino, tra le deposizioni di una "presunta strega", Donna Aquilina di Borgo Grazzano (Udine), il caso di un sacerdote che suscitava le tempeste...
« Aquilina [...] parlava delle sue guarigioni con diversi sacerdoti, che a loro volta "operavano", come "fra Basilio delli Carmini" e un prete di Buda, forse pre' Bartolomeo Portulano che, a loro volta interrogato si vantò anche di comandare le tempeste. » [3]
Lo storico francese Jean-Claude Schmitt cita Agobardo per ricordarci i 'tempestari': stregoni che hanno il potere di scatenare e spegnere le tempeste.
Essi provengono dal Regno di Magonia:
« A un altro prete carolingio, Agobardo, arcivescovo di Lione dall'816 alla sua morte avvenuta nell'840, dobbiamo un trattatello abbastanza originale:
Sulla folle opinione popolare sulla grandine e il tuono.
[...] "c'è una regione, da loro chiamata Magonia, di dove vengono attraverso le nubi dei vascelli; questi vascelli portano in quel paese i frutti che la grandine fa cadere e andare a male, e i nocchieri aerei fanno dei doni ai tempestari in cambio di tali frutti". » [4]
Il detto popolare « avere il 'magone' » vuol dire essere posseduti dal Mago, cioè avere una tempesta dentro.
Nella lingua parlata, c'è una connessione (stretta) tra il mago e le tempeste:
« [...] in Puglia lo sdrago è un uomo che si trasforma in nuvole durante i temporali, qualcosa di simile ad uno stregone o ad uno sciamano. »
« [...] avere il magone significa letteralmente 'avere il mago dentro', e mago, magone ed altri nomi affini non si riferiscono solo a chi esercita la magia, come in italiano, ma anche al 'drago' (nelle fiabe toscane mago e drago sono due termini spesso confusi e scambiati). » [5]
In francese antico, addirittura, le due figure [mago e tempesta] coincidevano...
« In francese dialettale vieille (o grand-mère) può significare 'mulinello, uragano, tromba di polvere d'aria, di neve', e sorcière [stregone] è uno dei nomi del turbine. » [6]
Le streghe erano sospettate di provocare le peggiori tempeste...
« [...] una strega interrogata dal giudice se in qualche modo le tempeste suscitate dalle streghe possano essere sedate, risponde:
"Possono essere sedate in questa maniera:
'Vi scongiuro, grandini e venti, per le cinque piaghe del Cristo, per i tre chiodi che hanno perforato le sue mani e i suoi piedi...' ". » [6]
Solo la divina Provvidenza poteva spezzare l'incantesimo...
« [...] per cacciare quelle nubi tempestose si recitavano preghiere particolari ("Vi segno, o nubi, con il segno della Santa croce... ecc." :
così iniziava l'Oratio ad debellandum tempestatem, orazione medievale ». [1]
Cvijanović cita un trattato sui poteri delle megere...
« [...] il Compendio dell'arte essorcistica di Girolamo Menghi (1576) nel quale possiamo leggere: "Possono adunque queste malefiche, con l'aiuto diabolico, procurare tempeste crudelissime et venti nocivi, insieme con folgori et altre cose simili ». [3]
➔ Uso magico del lupo:
sopravvivenze sciamaniche nelle agiografie cristiane ---
Da san Francesco a Cappuccetto Rosso: il culto apotropaico del Lupo.
Animali Totem: il culto apotropaico di san Lupo.
➔ Culto della Natura e predicazione francescana ---
Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.
➔ Sacro e paura: l'uso dei Mostri a guardia del Tempio ---
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
➔ Fascinazione e potere della paura nelle Fonti ---
Lo stregone e l'angoscia: san Francesco e la "paura" dei Suoi devoti.
San Francesco a Perugia: una storia violenta.
➔ Usanze magiche e divinazioni nelle Fonti:
L'Oracolo del cerchio:
una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco.
Lo stregone che fece paura al Papa: la predica agli Uccelli secondo il monaco Ruggero.
➔ Paura tra i frati: come suscitare l'Obbedienza ---
Il bello dei cadaveri: l'Obbedienza secondo San Francesco.
La paura fa 90: lo 'stile' francescano...
◉ Punizioni esemplari per governare i frati ---
Vietato entrare: la lotta contro i monaci.
Note alle immagini ---
_La miniatura sopra mostra due monaci placare una tempesta con le preghiere.
Il manoscritto è Yates Thompson 26: folio 11r.
_Le due illustrazioni che mostrano barche in tempesta sono tratte dal manoscritto Royal MS 20 D I: folii 176v e 177r.
Note al testo ---
[1] Cfr. Compilazione di Assisi in Fonti Francescane, Editrici francescane, Padova, 2004 - ff 1605.
→ Riporto il racconto in (altre) versioni ne Le stimmate dello sciamano, Eleusi Edizioni, Perugia, 2010, p. 90 e pp. 156-157
e nell'Introduzione de Animali Incantati. Dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi, Eleusi, Perugia, 2022, p. 17.
[2] Cfr. Jean Delumeau, La paura in Occidente. Storia della paura nell'età moderna, traduzione di Paolo Traniello, Il Saggiatore, Milano, 2018, pp. 72 e 87.
[3] Cfr. Nataša Cvijanović, Le streghe e i benandanti di confine. Una comparazione tra le streghe, gli sciamani friulani e i loro omologhi sloveni e croati, Editrice Selvaggia, Gorizia, 2025, pp. 23 e 31.
[4] Cfr. Jean-Claude Schmidt, Medioevo "superstizioso", Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 53.
[5] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI. Dizionario etimologico-semantico della lingua italiana. Come nascono e parole, Pendragon, Bologna, 2015, p. 75.
[6] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, nota 94 a p. 198, pp. 199 e 201.
« [...] a Savignano di Puglia sdrago [è] un uomo che "si trasforma tra le nuvole, durante i temporali"
[...] In Sicilia è conosciuta la stria, in Abruzzo lo scijone, un demone (o mago, o anima perduta, anima di un qualche pescatore anche, vittima dello stesso turbine) » .
[7] Cfr. Heinrich Institor e Jakob Sprenger, Il martello delle streghe. La sessualità femminile nel 'transfert' degli inquisitori, Spirali, Milano, 2006, p. 326.
sabato 27 settembre 2025
Orco, il Signore degli Inferi. Il mito (Matriarcale) della Morte.
La mitologia classica conserva una traccia di Matriarcato:
nel regno degli Inferi.
L'Indagine sull'Orco di Braccini, ci svela l'identità del loro Signore...
« Cos'era Orcus?
La consultazione di un qualsiasi dizionario di latino rivelerebbe immediatamente che con questa parola si potevano indicare sia gli Inferi, sia il loro Signore. » [1]
« [...] Il senso rilevante, per noi, è quello di Orcus come divinità, che peraltro è attestato molto precocemente, fin da Plauto, nelle cui commedie compaiono espressioni come "Orco non mi volle accogliere nell'Acheronte" (Monst. 499) o "nel giorno in cui Orco libererà i morti dell'Acheronte" (Poen. 344). » [1]
Alla base del mito di Orco, c'erano le dèe (arcaiche) della Morte:
le Moire che decretavano il destino umano.
Il dio maschile si affermò, e con Lui la Morte come regno Oscuro degli Inferi, quando gli Elleni si sovrapposero alla civiltà Matriarcale precedente.
Graves scriveva...
« Persefone ed Ecate rappresentavano la speranza pre-ellenica della rigenerazione; ma Ade, che è una concezione ellenica, rappresenta l'ineluttabilità della morte. » [2]
Cosa rimase nel culto Cristiano?
Entrambe le forme: la Madonna come dèa della Morte (vedi post) e il Signore degli Inferi come san Cristoforo che faceva guadare il fiume al Bambino divino, e che eredita la funzione degli antichi dèi psicopompi...
« [...] Ma chi non vede quanto questa funzione di protettore dell'ultimo passaggio avvicini san Cristoforo agli dèi psicopompi incaricati di condurre il morto nella sua ultima dimora e di proteggerlo durante il suo viaggio nell'adilà?
E chi non sa che consisteva precisamente in questo uno dei ruoli essenziali di Ermes e di Anubi? » [3]
➔ Sulla Madre-Infera e la Sua evoluzione nel culto mariano:
Madre Luna: il simbolo della Dea nella chiesa di un cimitero.
➔ Sul culto del dio-cane Anubi confluito nel mito di san Cristoforo:
San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura con decori zoomorfi che incorniciano la testa di un dèmone dal manoscritto Add ms 42130 della British Library: folio 266 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Tommaso Braccini, Indagine sull'orco. Miti e storia del divoratore di bambini, Il Mulino, Bologna, 2025, p. 23.
[2] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 109 e nota 2 a p. 431.
[3] Cfr. Pierre Saintyves, Dal Santo agli Dei. San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2012, pp. 80-81.
nel regno degli Inferi.
L'Indagine sull'Orco di Braccini, ci svela l'identità del loro Signore...
« Cos'era Orcus?
La consultazione di un qualsiasi dizionario di latino rivelerebbe immediatamente che con questa parola si potevano indicare sia gli Inferi, sia il loro Signore. » [1]
« [...] Il senso rilevante, per noi, è quello di Orcus come divinità, che peraltro è attestato molto precocemente, fin da Plauto, nelle cui commedie compaiono espressioni come "Orco non mi volle accogliere nell'Acheronte" (Monst. 499) o "nel giorno in cui Orco libererà i morti dell'Acheronte" (Poen. 344). » [1]
Alla base del mito di Orco, c'erano le dèe (arcaiche) della Morte:
le Moire che decretavano il destino umano.
Il dio maschile si affermò, e con Lui la Morte come regno Oscuro degli Inferi, quando gli Elleni si sovrapposero alla civiltà Matriarcale precedente.
Graves scriveva...
« Persefone ed Ecate rappresentavano la speranza pre-ellenica della rigenerazione; ma Ade, che è una concezione ellenica, rappresenta l'ineluttabilità della morte. » [2]
Cosa rimase nel culto Cristiano?
Entrambe le forme: la Madonna come dèa della Morte (vedi post) e il Signore degli Inferi come san Cristoforo che faceva guadare il fiume al Bambino divino, e che eredita la funzione degli antichi dèi psicopompi...
« [...] Ma chi non vede quanto questa funzione di protettore dell'ultimo passaggio avvicini san Cristoforo agli dèi psicopompi incaricati di condurre il morto nella sua ultima dimora e di proteggerlo durante il suo viaggio nell'adilà?
E chi non sa che consisteva precisamente in questo uno dei ruoli essenziali di Ermes e di Anubi? » [3]
➔ Sulla Madre-Infera e la Sua evoluzione nel culto mariano:
Madre Luna: il simbolo della Dea nella chiesa di un cimitero.
➔ Sul culto del dio-cane Anubi confluito nel mito di san Cristoforo:
San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura con decori zoomorfi che incorniciano la testa di un dèmone dal manoscritto Add ms 42130 della British Library: folio 266 recto.
Note al testo ---
[1] Cfr. Tommaso Braccini, Indagine sull'orco. Miti e storia del divoratore di bambini, Il Mulino, Bologna, 2025, p. 23.
[2] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 2 a p. 109 e nota 2 a p. 431.
[3] Cfr. Pierre Saintyves, Dal Santo agli Dei. San Cristoforo successore di Anubi, di Ermes e di Ercole, traduzione di Michela Pazzaglia, Eleusi Edizioni, Perugia, 2012, pp. 80-81.
lunedì 22 settembre 2025
L'equinozio d'Autunno e le Stimmate: la morte (rituale) dell'Anno.
Quando san Francesco acquisì le stimmate?
I cattolici più ortodossi vi risponderanno: in occasione della ricorrenza della Vera Croce o Invenzione della Croce:
il 14 settembre 1224.
E se Francesco avesse giocato -invece- con un'altra data, immediatamente a ridosso: più sentita dal mondo contadino?
L'equinozio d'Autunno cade (con oscillazioni!) tra il 20 e il 21 settembre:
passano tre giorni e l'Anno comincia a morire fino al 24 dicembre -notte di Natale- in cui il ciclo s'inverte.
Le ore di luce diminuiscono e il tema della Morte, caro ai religiosi, diventa stringente (anche) per il mondo agricolo.
➔ Solo nel XIV secolo le stimmate di san Francesco sono associate alla festa della Vera Croce.
La sovrapposizione tra i due eventi è tardiva:
la notte, di cui aveva scritto Ugolino da Montegiorgio negli Actus beati Francisci et sociorum eius, si trasforma in una mattina nei Fioretti:
« [...] apparve in quel monte della Verna, intorno alla festa dell'Esaltazione della santa Croce, Cristo in forma di serafino alato [...]. E apparve di notte con tanto splendore che illuminò le valli e i monti che stavano tutt'intorno, più che se ci fosse la chiarezza del sole ». [1]
« Viene il dì seguente, cioè il dì della santissima Croce
[...] in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali splendenti e affocate ».[2]
Notte o giorno?
Non è un dettaglio marginale.
La notte del 24 dicembre, per tradizione, celebra la rinascita di quel Sole (dies Natalis Soli invicti) che il 24 settembre moriva.
Gli agiografi, a partire da Tommaso da Celano, tradussero nell'immaginario cristiano una storia che apparteneva al mondo (pagano) dei contadini:
i quali poco sapevano di liturgia, ma (ben) conoscevano i ritmi della terra.
Un periodo (molto) caro a chi lavora la terra si trasformò in una festa del calendario Liturgico in cui si celebrava una Morte divina.
➔ Sulla sovrapposizione delle stimmate francescane al mito pagano di Laverna, e al culto dei →Morti:
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
Laverna, l'oscura dèa senza corpo.
➔ Culto dei Morti al santuario di Laverna e potere degli Uccelli ---
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Magia e uso della paura nella devozione francescana:
San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura a margine di un manoscritto della British Library con san Francesco che mostra le piaghe tra gli uccelli.
Per segnatura, ms 42130: folio 60 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Atti del beato Francesco in Fonti agiografiche dell'Ordine Francescano, Editrici Francescane, Padova, 2014 ➔ versetto 1480.
[2] Cfr. Della terza considerazione delle sacre sante istimate in Fonti Francescane, Editrici Francescane, Padova, 2004 -ff 1919.
◉ Al 24 settembre come (possibile) data delle stimmate mi riferivo nel retrocopertina de Le stimmate dello sciamano.
I cattolici più ortodossi vi risponderanno: in occasione della ricorrenza della Vera Croce o Invenzione della Croce:
il 14 settembre 1224.
E se Francesco avesse giocato -invece- con un'altra data, immediatamente a ridosso: più sentita dal mondo contadino?
L'equinozio d'Autunno cade (con oscillazioni!) tra il 20 e il 21 settembre:
passano tre giorni e l'Anno comincia a morire fino al 24 dicembre -notte di Natale- in cui il ciclo s'inverte.
Le ore di luce diminuiscono e il tema della Morte, caro ai religiosi, diventa stringente (anche) per il mondo agricolo.
➔ Solo nel XIV secolo le stimmate di san Francesco sono associate alla festa della Vera Croce.
La sovrapposizione tra i due eventi è tardiva:
la notte, di cui aveva scritto Ugolino da Montegiorgio negli Actus beati Francisci et sociorum eius, si trasforma in una mattina nei Fioretti:
« [...] apparve in quel monte della Verna, intorno alla festa dell'Esaltazione della santa Croce, Cristo in forma di serafino alato [...]. E apparve di notte con tanto splendore che illuminò le valli e i monti che stavano tutt'intorno, più che se ci fosse la chiarezza del sole ». [1]
« Viene il dì seguente, cioè il dì della santissima Croce
[...] in quella medesima mattina e' vide venire dal cielo uno Serafino con sei ali splendenti e affocate ».[2]
Notte o giorno?
Non è un dettaglio marginale.
La notte del 24 dicembre, per tradizione, celebra la rinascita di quel Sole (dies Natalis Soli invicti) che il 24 settembre moriva.
Gli agiografi, a partire da Tommaso da Celano, tradussero nell'immaginario cristiano una storia che apparteneva al mondo (pagano) dei contadini:
i quali poco sapevano di liturgia, ma (ben) conoscevano i ritmi della terra.
Un periodo (molto) caro a chi lavora la terra si trasformò in una festa del calendario Liturgico in cui si celebrava una Morte divina.
➔ Sulla sovrapposizione delle stimmate francescane al mito pagano di Laverna, e al culto dei →Morti:
Il Serafino sanguinario: una sopravvivenza Sciamanica.
Laverna, l'oscura dèa senza corpo.
➔ Culto dei Morti al santuario di Laverna e potere degli Uccelli ---
Falco o gufo? La Dea dell'ombra e le piume diaboliche.
➔ Magia e uso della paura nella devozione francescana:
San Francesco e gli (altri) stregoni che provocano le tempeste.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura a margine di un manoscritto della British Library con san Francesco che mostra le piaghe tra gli uccelli.
Per segnatura, ms 42130: folio 60 verso.
Note al testo ---
[1] Cfr. Atti del beato Francesco in Fonti agiografiche dell'Ordine Francescano, Editrici Francescane, Padova, 2014 ➔ versetto 1480.
[2] Cfr. Della terza considerazione delle sacre sante istimate in Fonti Francescane, Editrici Francescane, Padova, 2004 -ff 1919.
◉ Al 24 settembre come (possibile) data delle stimmate mi riferivo nel retrocopertina de Le stimmate dello sciamano.
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