venerdì 18 luglio 2025

Anelli di protezione: "In questo cerchio v'è una strega..."

Oscar Di Simplicio, in Autunno della Stregoneria, cita il processo contro Angelica di Gherardo [Radicondoli, 1584]:
donna accusata d'infanticidio e stregoneria.
Un mago rivale la provoca...

« [...] et essendo a Radicondoli un astrologo over stregone
[...] che li voleva vedere la mano per dirli e pronosticarli più casi, ricusando essa di non volere, si voltò a noi donne a cerchio e disse, "in questo cerchio v'è una strega", et allora soggiunse Angelica e disse, "se c'è perché non la nominate" ». [1]

Le streghe avevano fama di cercare protezione e potere nel cerchio:
sia in quelli 'materiali', come le cinture, sia nei cerchi 'umani'...

« I riti di circumambulazione sono essenzialmente finalizzati a delimitare, costruire, definire il campo d'azione delle forze magico-religiose che vengono sprigionate
[...] come una catena o una cintura, sia infine tramite un cerchio vivente, un anello umano in cui tutti si tengono per mano a formare una vera e propria catena. » [2]

La strega usava, spesso, un anello magico per incanalare le energie.

Simplicio citava un (curioso) 'foglio volante' da un Processo toscano del 1691-1693: in esso, si trascriveva una 'confessione'...

« Campeggia in primo piano la forza coercitiva delle parole, pronunciate o scritte "Ti comando o demonio che quando l'anello lo metto in su, subbito facci venire il soggetto che desidero e ti prometto quanto tu vuoi di darti. » [1]

Oggetti come l'anello non avevano (solo) un significato liturgico, nei matrimoni, ma riproducendo la forma del cerchio, erano usati dalle streghe come transfert per evocarne i →poteri:
ancora nell'età Moderna, i tribunali ne reprimevano l'uso....

« Simili 'falsi' anelli sono ricordati anche in un processo romano del 1595:
"Imbonitori che sono quelli che vendono li falsi anelli e la terra della Gratia di S. Paolo, et ingannano li villani stupendamente"
. » [3]


➔ Sul girare in cerchio come pratica magica e divinatoria:

L'Oracolo del cerchio: una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco.

Liturgie popolari: le origini magiche del Girotondo.


Nota all'immagine ---

_In apertura, il Sant'Anello:
'reliquia' di (probabile) oreficeria barbarica trafugata a Chiusi, in Toscana, a metà '400 dal frate tedesco Winterio di Magonza e custodita in una cappella del Duomo di Perugia.
→ Una pala del Perugino, raffigurante lo Sposalizio della Vergine, lo celebrava nella cappella.


Note al testo ---

[1] Cfr. Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna, 2005, p. 79 e p. 135.

[2] Cfr. Pierre Saintyves, Liturgie popolari. Le origini magiche del Girotondo, Eleusi Edizioni, Perugia, 2018, p. 30.

[3] Cfr. Giancarlo Baronti, Tra bambini e acque sporche: immersioni nella collezione di amuleti di Giuseppe Bellucci, Morlacchi, Perugia, 2008, p. 219.

→ Si riferisce ad un testo riportato ne Il libro dei vagabondi: lo Speculum cerretanorum di Teseo Pini, Il vagabondo di Rafaele Frianoro e altri testi di furfanteria, a cura di Piero Camporesi, Einaudi, Torino, 1973, p. 357.

giovedì 10 luglio 2025

Le porte di Ade: il sacro Bosco inviolabile.

Il Bosco, nel mondo antico, è un luogo Sacro perché abitato dagli Antenati:
al Suo interno, si trovano le porte di accesso agli Inferi.

Giulio Guidorizzi, introducendo l'Edipo a Colono, scrive...

« Nei dintorni del boschetto sacro si mostrava una delle varie porte di Ade
[...] probabilmente, una grotta con gradini lastricati di bronzo
. » [1]

Sofocle, nella Tragedia, spiegava per bocca di un personaggio quanto fosse pericoloso attraversare il Bosco...

« Abitante di Colono: È inviolabile, inaccessibile: lo abitano le dee / del terrore, figlie della Terra e del Buio. » [1]

Chi si addentra nella selva cerca, spesso, un contatto con il Nume.
Lo storico Jean-Claude Schmitt ricorda...

« Anche nella vita di san Lucio si parla del "bosco di Marte", dove i bovari andavano "per adorare dei vitelli come fossero dei". » [2]

Nel Medio Evo, la foresta divenne un rifugio per i culti pagani. [3]

Il Bosco nascondeva insidie:
lì si credeva risiedessero demoni femminili retaggio della cultura pagana: le Fate.
Giovanna d'Arco ne attendeva il ritorno...

« [...] e faceva corone da appendere sull'albero in onore di Nostra Signora di Domrémy;
e più volte aveva sentito dagli anziani, sebbene non da quelli della sua stirpe, che le "signore delle fate" sarebbero tornate
. » [4]

Chi sono queste Fate mancanti?

I processi del Tribunale di Palermo citano delle "Fate" che si riunivano in congreghe.
Gli ecclesiastici, e il potete civile, vedevano in loro streghe da condannare.
Marina Montesano, in Luoghi della Stregoneria, scrive...

« [...] sono organizzate gerarchicamente e una di esse è la "Regina delle Fate", anche conosciuta come la "Matrona", la "Signora Greca", la "Signora Grazia", e persino come "Saggia Sibilla". » [5]


Potere delle Entità Infere che abitano il bosco:

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.


➔ Sul bosco "stregato" e i frati che lo bonificano:

Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.

Dov'è finita la mano? Indizi per un culto degli alberi alla Basilica di San Francesco.


➔ Culto mariano e cristianizzazione del bosco:

Il "giuoco di Diana" e la Signora Oriente: censure Mariane.

La Madonna come antidoto agli dèi pagani.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giulio Guidorizzi, Introduzione e traduzione di Giovanni Cerri in Sofocle, Edipo a Colono, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori, Milano, 2008, p. XIII e p. 25.

[2] Cfr. Jean-Claude Schmitt, Medioevo "superstizioso", Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 31.

[3] « Per tornare alla foresta 'materiale' dell'Occidente medievale, sottolineiamo con Charles Higounet che essa è servita da frontiera, da rifugio per i culti pagani ».
Cfr. Jacques Le Goff, Il meraviglioso e il quotidiano nell'Occidente medievale, Laterza, Roma-Bari, 1983, p. 35.

Le Goff si riferiva a Higounet, Les forêts de l'Europe occidentale in Agricoltura e mondo rurale in Occidente..., XIII Settimana di studio del Centro Italiano di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto, 1966, p. 385.

[4] Cfr. Marina Montesano, Il Bois Chenu in Sacra Silva: bosco e religione tra tarda antichità e medioevo, a cura di Francesco Carta, Raimondo Michetti, Carla Noce, Viella, Roma, 2024, p. 493.

[5] Cfr. Marina Montesano, Andare per i luoghi della stregoneria, Il Mulino, Bologna, 2024, p. 133.

martedì 1 luglio 2025

Divinità Guardiane: il Santo della Porta e gli dèi Termini.

Le pietre cadute dal cielo -il sacro Meteorite, che a Roma si chiamava "Palladio"- erano collocate a ridosso del tetto nei templi consacrati al Padre celeste: segno della protezione divina...

« [...] la sacra pietra di Termine a Roma stava sotto un'apertura del tetto nel tempio di Giove, e un'identica apertura nel tempio di Zeus a Troia. » [1]

I difensori più famosi dell'Ingresso erano gli dei Termini.
Il dio era declinato al plurale come indica l'omonimo quartiere Romano:
posti al limitare dell'Urbe.
Guai a spostare dal sacro Recinto, dove era caduta, la pietra di Terminus...

« Il tempio del Dio era situato entro quello di Iuppiter Capitolinus ed era ad esso preesistente:
quando il secondo fu costruito, i presagi rivelarono che il sacello di Terminus non poteva essere spostato, per cui esso rimase all'interno del recinto del nuovo Tempio
. » [2]

I Santi Guardiani, e le chiese a Loro intitolate, erano posti a ridosso delle Porte urbiche:
proteggevano gli accessi come avevano fatto le Divinità antiche...

« Questi magici "guardiani della soglia" rappresentano una versione antica del santo protettore della tradizione cristiana medievale. » [3]


➔ Sul Santo protettore della Porta, e i suoi omologhi pagani:

Ercole e Marte: i guardiani della Porta e i due vescovi guerrieri di nome Ercolano.


Sopravvivenze magiche nel mondo quotidiano:

M'ama / non m'ama: una divinazione d'amore fatta con i fiori.

Magia al rovescio. Maledizioni che portano fortuna.


Nota all'immagine ---

_In apertura, dettaglio dal frontespizio di "Venus and Tannhauser" del disegnatore inglese Aubrey Beardsley (1895):
➔ Nel disegno, di cui riporto un dettaglio, Venere è fronteggiata dagli dèi Termini.


Note al testo ---

[1] Cfr. Robert Graves, I Miti greci, traduzione di Elisa Morpurgo, Longanesi, Milano, 1983, nota 3 a p. 581.

[2] Cfr. Paolo Galiano, L'armonia dell'anno. La sapienza del tempo nel calendario di Roma arcaica, Symmetria, Roma, 2007, p. 31.

[3] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo: la magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2019, p. 67.

giovedì 19 giugno 2025

Demoni meridiani: il Gallo che scaccia le streghe.

Il gallo, portatore di luce con il suo canto, allontana gli spiriti maligni:
➔ per ciò lo si raffigurava sulla cima dei tetti...

« Soltanto la luce metteva in fuga i demoni, col canto del gallo che allontanava la tenebre e impediva così a streghe e altre entità malvage di agire.

Il gallo non compare soltanto sulla cima dei campanili e delle case, ma era anche raffigurato sulle antiche lampade dei minatori, a difesa dagli esseri demoniaci del sottosuolo, o sulle lanterne che s'appendevano ai carri in viaggio durante la notte. » [1]

Nota: la notte degli spiriti maligni è un'invenzione cristiana.

Lo storico francese Roger Caillois spiegava come, nell'antichità, l'oscurità fosse abitata dai demoni come il meriggio...

« I greci non attribuivano caratteristiche morali alla luce e alle tenebre.
Di conseguenza secondo le loro concezioni i demoni apparivano indifferentemente di giorno e di notte. » [2]

Il Solleone, coi suoi raggi torridi, cancellava l'ombra:
un pericolo da scongiurare...

« L'equidistanza tra alba e tramonto è un momento critico, una porta-varco tra vivi e morti.
In quest'ora 'immobile' in cui l'ombra -cioè l'anima- sparisce rischiando di essere rapita dalle potenze infere, dilagano i demoni e "colei chiamata Artemide" guida "uno sfrenato baccanale."
A coloro che la scorgono, per l'orrore, "la lingua si lega ed è impossibile emettere suoni"
. » [3]

L'insolazione estiva era attribuita ai dèmoni:
tanto che si temeva, nel mondo contadino, di essere rapiti...

« Qualche resto del demone meridiano è rintracciabile ancora in tempi a noi vicini in aree particolarmente conservatrici, come in Basilicata, dove si temeva di essere rapiti nelle prime ore pomeridiane d'estate, l'ora degli spiriti, perché si può levare un turbine, u scazzariello, che porta il rapito a convegno col diavolo, e lo lascia poi debilitato, come in delirio. » [1]

Nell'ora più torrida, il terrore per la dissoluzione dell'ombra spingeva alcune tribù africane ad evitare l'esposizione alla luce...

« [...] con essa è identificata l'anima, a tal punto che la forza dell'una dipende dalla lunghezza dell'altra.
Ad Amboyna e Uliase, due isole prossime all'equatore, ove l'ombra a mezzogiorno è estremante esigua quando non scompare del tutto, gli indigeni non escono dalle loro case in tale periodo, perché così facendo rischierebbero di perdere l'anima
.

[...] I Besisi della penisola malese non sotterrano i loro morti a mezzogiorno, per paura di accorciare in misura temibile la propria stessa vita. » [2]


➔ Sui dèmoni che si manifestano nella Notte:

Manofica contro Ombre: gli Spiriti della notte.


➔ Sul culto di Artemide e 'riuso' cristiano:

Madonna delle frecce: una traccia del culto di Artemide.


Note al testo ---

[1] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 170, p. 209 e nota [1].

[2] Cfr. Roger Caillois, I demoni meridiani, Bollati Boringhieri, Torino, 1988, p. 15 e pp. 66-67.

[3] Cfr. Emanuela Chiavarelli, Diana, Arlecchino e gli spiriti volanti, Bulzoni Editore, Roma, 2007, p. 34.

giovedì 12 giugno 2025

Castità o seduzione? La cintura: un simbolo (rovesciato) della Dea.

La cintura di Sante e Madonne, che sembra un simbolo di contenzione sessuale, nella cultura pagana serviva al legamento amoroso...

« Afrodite con la sua cintura lega i due corpi e le due anime allo stesso gioco d'amore secondo il suo capriccio [...]. La cintura magica fa immediatamente il suo effetto. » [1]

Nelle Bucoliche di Virgilio, una maga usa i lacci di Venere per suscitare l'amore...

« Una maga innamorata porta tre volte intorno all'altare l'immagine di Dafni, l'amato che non torna dalla città, ed ordina all'ancella di legare con tre nodi i fili sacri che circondano l'immagine, pronunciando le parole: "Lego i lacci di Venere. » [2]

Nella cultura medievale, la passione amorosa sparisce.
Da Afrodite alla Madonna, invece, la cintura resta:
con ➔ significato opposto.

« È chiaro anche che dovendo "giustificare" l'ascetismo e la castità richieste agli ordini monastici e poi, in maniera sempre più stringente, al sacerdote, diveniva logico invertire i riferimenti alla sessualità sottolineando il loro opposto:
se la cintura è espressione del corpo e della carnalità, può anche divenire espressione della sua negazione, ovvero della mente e della castità
. » [3]

I predicatori cristiani ribaltarono il potere della Cintura:
convertendo la forza seduttiva delle dee pagane, in un simbolo di Castità e astinenza...

« Nomi comunque sacri, divini, celesti:
in Grecia Cintura di nostra Signora, della santa Elena [...] cintura di Dio, di Maria in Croazia [...]. »

Ma perché la cintura?
[...] Forse è quanto resta di una qualche ignota, disturbata divinità femminile (la dea dell'arcobaleno era per i greci e i latini appunto una figura femminile, Iris
). » [4]


➔ Una dèa della prosperità:

Ecate: la dèa (censurata) dell'Abbondanza.

Donne protettrici: la Madonna vs. Ecate.


➔ Sull'uso del numero TRE nelle formule magiche:

« An-ghin-gò / Tre galline e tre capò ». I poteri del numero TRE in una filastrocca.

Ripeti TRE volte: poteri dello Scongiuro.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura con allegoria della Carità tratta da un Libro d'Ore francese, dalla Morgan Library di New York.
Per segnatura: Ms M.359: folio 117 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giulio Guidorizzi, La trama segreta del mondo. La magia nell'antichità, Il Mulino, Bologna, 2022, pp. 112-113.

[2] Cfr. Mario Geymonat, Introduzione all'Egloga VIII in Virgillio, Bucoliche, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 101.

[3] Cfr. Piccolo Paci e Palmieri-Marinoni, Di beltà e fortezza cinte: la cintura come emblema di seduzione, sacrificio e potere al femminile, da Eva a Maria, Ancora, Milano, 2017, p. 54.

[4] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 82-83.

giovedì 5 giugno 2025

Il sacrificio di Orfeo: la Luna che uccide il Sole.

Il culto del Sole cristiano è ciò che resta della venerazione per il dio monoteistico egizio Aton...

« Il nuovo culto del Sole come padre di tutte le cose pare fosse stato portato nell'Egeo settentrionale dai sacerdoti profughi del culto monoteistico di Akhenaton nel quattordicesimo secolo a.C. e si innestò poi sui culti locali; ecco perché la leggenda parla di un viaggio di Orfeo in Egitto. » [1]

Orfeo viene smembrato perché inviso a Dioniso:
la venerazione del Sole è un indizio, sopravvissuto nel mito, del contrasto tra due caste sacerdotali:
i devoti alla Luna contro i fedeli del Sole...

« Ogni mattina, Orfeo sale in cima al Pangeo per salutare l'apparizione del sole, che egli identifica con il dio Apollo.
Dioniso allora, che regna sulla regione, si vendica del disprezzo in cui lo tiene Orfeo abbandonandolo alla furia delle Menadi:
il pazzo del sole, il devoto d'Apollo è fatto a pezzi dalle seguaci di Dioniso
. » [2]

La resistenza al culto Solare fu violenta.
Il mito di Orfeo, che culmina con l'uccisione del dio, ne conserva una traccia...

« Pare che gli elementi conservatori in Tracia si fossero opposti tenacemente alla nuova religione, soffocandola nel sangue in alcune parti del paese. » [1]

Il timore per le Entità che regnavano sui raggi Solari si conservò a lungo, nel mondo antico:
tanto che l'accesso ai templi, nell'ora più calda, era interdetto...

« L'importanza del mezzogiorno nel culto dei morti rende quest'ora sacra: perciò a metà del giorno all'interno dei templi si tirano le tende (παραπετασματα) e si vieta l'ingresso ai mortali. » [3]

Il dio Sole moriva a mezzogiorno con l'oscuramento del cielo:
ciò rimase nel sacrificio Cristiano...

« Sembra dunque che il mezzodì dividesse il giorno in due parti dedicate rispettivamente alle divinità uraniche e alle ctonie:
l'ora di mezzogiorno in quanto tale era riservata alle libagioni in onore dei morti (κατοικομενοις)
»

« [...] questi due fenomeni concomitanti si verificano spesso a mezzogiorno, manifestandosi sotto un duplice aspetto:
il terremoto e l'oscurarsi del cielo
.
Il primo esempio da citare riguarda la morte di Cristo. » [3]


➔ Le Tre Marie e le donne che eseguono i riti funerari:

Diana Infernale: il rito funerario della Donna.


➔ Sulle feste del Sole, sopravvivenza pagana in età Cristiana ---

Sant'Orfeto e il Solstizio: tracce di una festa pagana del Sole.

Da Imbolc all'Annunciazione di Maria: le feste per la nuova nascita del Sole.

Un adoratore del Sole braccato dall'Inquisizione - Lo strano caso del beato Pietro...


Nota all'immagine ---

_La miniatura in apertura, con la Vergine (Lunare) che ha in grembo il Sole-Gesù, è tratta dai Rothcschild Canticles custoditi presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University (U.S.A.): folio 64 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Robert Graves, I Miti greci, traduzione di Elisa Morpurgo, Longanesi, Milano, 1983, nota 3 a p. 101.

[2] Cfr. Marcel Detienne, Dioniso e la pantera profumata, Laterza, Roma-Bari, 2007, p. 153.

[3] Cfr. Roger Caillois, I demoni meridiani, Bollati Boringhieri, Torino, 1988, pp. 10, 18 e p. 73.