giovedì 8 maggio 2025

Il dio Verde: da Osiride a Cristo. Il mito (agricolo) della Rinascita.

Un capitello medievale alla Concattedrale dell'Annunziata di Todi (Pg) ci mostra un vero uomo-albero: il Cristo 'dendromorfo'.

Il dio composto da foglie indicava la Rinascita vegetale ed era legato alle acque che favorivano i raccolti: derivava dal dio egizio Osiride che aveva il volto dipinto di verde....

« Il turchese simboleggiava invece Osiride "il Grande Verde" e la sua risurrezione annuale sotto forma di messi
[...] "Grande Verde" era anche l'appellativo del mare.
È significativo il fatto che, negli antichi portolani, l'acqua era colorata di verde, non di azzurro
. » [1]

L'immagine fu assimilata, e spesso demonizzata, dai predicatori cristiani: l'egittologo Boris de Rachewiltz scriveva...

« Per questo motivo la sua iconografia pervenutaci in gran copia nelle vignette del Libro dei Morti lo riproduce di sovente col il volto dipinto in verde.

➔ Nota. Per il colore 'verde' è interessante ricordare che in varie parti del Tirolo si usa ancor oggi dipingere in verde le raffigurazioni lignee del Cristo (l'Uomo-Dio risorto) sparse nelle campagne attribuendo a ciò l'antica idea di "rinascita vegetale".
Sovente delle pannocchie di granoturco sono appese ai lati del Crocefisso
. » [2]
Il dio Morto, fin dall'Antico Egitto, assicurava una nuova vita alle piante che germogliavano nelle sue casse...

« A questo si lega la pratica di produrre i cosiddetti "Osiridi vegetanti", casse di legno a forma di Osiride in cui porre terra con piante germoglianti da posizionare in un giardino sacro in occasione della festa osiriaca di Choiakh. » [3]

L'uomo-vegetale, da Dio della fioritura, finì a popolare l'immaginario infantile:
bonario prima -così ce lo mostra il disegnatore inglese Arthur Rackham in un Frontespizio (1917) dove due alberi umanizzati sorreggono dei bambini- e, poi, in una creatura selvaggia temibile:
così è per Biancaneve che viene assalita da uomini-albero nella foresta stregata...

« [...] in molti casi si trovano vere e proprie personificazioni di 'uomini-albero', che vengono chiamati con l'appellativo di Jack-in-the-green in Inghilterra. » [4]

« [...] in particolare, la feste di Maggio ruotano intorno al tema della vegetazione e dei fiori e in molti luoghi la festa del Primo Maggio era occasione della comparsa del feuillu, della creatura completamente ricoperta di foglie e dei rami, che altri non è se non una variante dell'Uomo Selvaggio, di quel personaggio che si pone nella zona di confinte tra l'umano e il non-umano. » [4]

➔ Sulla semina e mietitura del dio nei raccolti, vedi:

Cristo 'infornato': mangiare gli Dèi.


Mistero del grano e vino pagano alla base del rito Cristiano:

Orge Sacre: il vino di Bacco e il sangue di Osiride.


Mito di Osiride e riproposizione nell'agiografia di un Santo ---

Osiride e San Giusto: i due Annegati che regnavano sui Morti.


➔ Sui temi della Natura sfruttati dai predicatori:

Natura mutante: trucchi per inculcare la parola del Signore.


➔ Potere inebriante delle entità Infere che abitano il Bosco:

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.


Note alle immagini ---

_Sopra, frontespizio alla traduzione inglese di racconti dei Fratelli Grimm, illustrazione opera di Arthur Rackham, e disegno da uno Storyboard per il cartoon Biancaneve (1937):
→ la sequenza si può vedere su YouTube.

_Ho tratto la foto del capitello, in apertura, dal sito istituzionale di Umbria Cultura.

_La seconda immagine, con l'Osiride verde detto anche 'vegetante', proviene dal Libro dei Morti dalle collezioni del British Museum: papiro del sacerdote Pinedjem II.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giovanni D'Aloe, I colori simbolici. Origini di un linguaggio universale, Gabrielli Editori, S. Pietro in Cariano (Vr), 2004, p. 80.

[2] Cfr. Boris de Rachewiltz, Egitto magico-religioso, Boringhieri, Torino, 1961, p. 120.

[3] Cfr. Alessio Leo, Da Osiride a Cristo. Il paganesimo dei cristiani dell'Antico Egitto, Edizioni Albo Versorio, Milano, 2015, p. 97.

[4] Cfr. Enrico Comba e Margherita Amateis, Le porte dell'anno: cerimonie stagionali e mascherate animali, Accademia University Press, Torino, 2019, pp. 24 e 213.

venerdì 2 maggio 2025

Funghi Matti: la danza estatica nel Bosco degli Antenati.

Il dio possiede gli uomini attraverso l'ingestione di funghi che provoca una danza selvaggia.
È il caso del fungo allucinatorio per eccellenza:
l'Amanita Muscaria...

« In diverse regioni dell'Italia settentrionale, questo fungo viene denominato ovol matt, bolé matt, coco mato, con chiaro riferimento alle sue proprietà inebrianti

[...] L'ingestione dell'Amanita muscaria produce uno stato di ebbrezza che, sviluppandosi in diverse fasi, passa dall'euforia e dalla voglia di ballare e di cantare, all'esperire dimensioni psichiche visionarie. » [1]

Là dove cadeva un fulmine si credeva crescesse il fungo:
la divinità aveva manifestato la Sua volontà.
Ingerire il fungo era come essere posseduti dal dio...

« [...] fulmine e fungo vengono tra loro simpaticamente associati, poiché entrambi manifestazioni del sacro, ierofanie, e di forza, cratofanie. » [2]

Nel cartoon Fantasia (1940) dei funghetti si animano sulle note della Sinfonia dello Schiaccianoci del compositore russo Tchaikovsky:
nella sequenza è sottesa la ➔danza allucinatoria che il fungo disegnato produce...

« Indubbiamente il più iconico di tutti i funghi del mondo, l'ovolo malefico figura sui biglietti di auguri natalizi e [...] nel film di Walt Disney Fantasia del 1940. » [3]
Nella foresta abitano i Numi. Il poeta latino Stazio, nelle Selve, si rivolge ai Mani:
che mostrino all'anima del padre l'accesso allo spazio sacro,
il Bosco...
« Andate o Mani dei beati
[...] mostratele il sacro bosco dove mai nessuna Erinni irruppe. » [4]

Risvegliare i Morti che abitano la foresta è pericoloso:
l'indovino Tiresia lo fa nell'Edipo di Seneca, con esiti catastrofici...

« Tutta la foresta si chinò e poi drizzò le chiome, le querce si fendettero e il bosco fu scosso dall'orrore, la terra si affossò e gemette profondamente ». [5]


➔ Consumo dei funghi in un prodigio cristiano ---

I funghi e le stimmate: una visione serafica o allucinogena?


Sacralizzazione del bosco e predicazione paganeggiante ---

Nella selva oscura: gli uomini del Bosco.


➔ Sulla danza di quei Morti che sono Larve/streghe ---

Streghe al ballo: danza macabra di risveglio.


➔ Sul bucranio nell'arte e nei cartoon ---

Un teschio nei sacrifici: gli dèi precipitati all'Inferno.


Note alle immagini ---

_In apertura, illustrazione del disegnatore inglese Arthur Rackham per il racconto The Old Woman in the Wood:
la storia è inclusa in Little Brother & Little Sister and Other Tales (1917) dei Fratelli Grimm.


Note al testo ---

[1] Cfr. Giorgio Samorini, Mitologia delle piante inebrianti, Studio Tesi, Roma, 2016, p. 167.

[2] Cfr. Mario Giannitrapani, Il sacro arcaico: forme della sacertà neolitica: civiltà preclassiche d'Italia e d'Europa tra sciamanesimo paleolitico e ritualità etrusco-romana, Simmet, Roma, 2004, p. 50.

[3] Cfr. Lawrence Millman, Funghipedia. Miti, leggende e segreti dei funghi, Il Saggiatore, Milano, 2020, p. 166.

[4] Cfr. Stazio, Le selve, a cura di Luca Canali e Maria Pellegrini, Fabbri Centauria, Milano, 2015, p. 291.

[5] Cfr. Seneca, Edipo, traduzione di Guido Paduano, Fabbri Editori, Milano, 1994, p. 83

giovedì 24 aprile 2025

Cristiani o pagani? Ricordati di nutrire il Morto.

Nutrire il Morto, nella cultura antica, era così importante che la pratica resisteva tra i Cristiani in età moderna.
Ottavia Niccoli, in un articolo denso di citazioni sui riti religiosi, scriveva...

« L'idea che i morti avessero bisogno di portare con sé del cibo emerge anche dal sinodo di Melfi del 1635, che biasima l'uso nelle colonie greche di porre sopra i cadaveri vino, verdure e altri cibi, e da quelli di Oristano del 1708 e di Cagliari del 1715 che ricordano "el abusu supersticioso" di lasciare nella bara arance o altri frutti » [1]

La sopravvivenza dei Vivi dipendeva dai Morti che regnavano sottoTerra: dove si decideva la fortuna del raccolto.
Ignazio Buttita, ne I Morti e il grano, notava...

« [...] la assoluta dipendenza del raccolto dalle potenze della terra è ben chiara all'agricoltore arcaico. Egli sa bene che i vivi hanno bisogno dei morti per difendere i seminati e proteggere il raccolto. » [2]

Lo storico francese Fustel de Coulanges, a metà '800, spiegava che il Morto ricambiasse (!) il favore:

« [...] se i cibi eran portati sulla tomba nei giorni fissati, allora l'antenato diveniva un dio protettore ». [3]

Ai Morti si assicuravano dimore confortevoli, e l'uso pagano si è conservato nei Cimiteri cristiani: vere 'cittadelle' dell'Aldilà.

Così il poeta latino Stazio, descrivendo la tomba accogliente di Priscilla in un epicedio...

« È una casa codesta, / una vera e propria casa! Chi potrebbe chiamarlo un triste sepolcro? » [4]


➔ Sulle tecniche evocative e difensive dai Morti:

Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.

Una statuetta per evocare il Morto: indizi nelle Fonti.


➔ Sui 'pasti' funebri, vedi:

Il "pasto di Ecate" e le tombe segrete.

Sangue profetico: i Morti che succhiano.


➔ Sugli dèi e le loro 'controfigure' Morte ---

Vivo o morto? Cristo e gli dèi mutanti dell'antichità.


Nota all'immagine ---

_La miniatura in apertura è tratta dal manoscritto Stowe 17 della British Library, detto anche Libro d'Ore di Maastricht: folio 200 recto.


Note al testo ---

[1] Cfr. Ottavia Niccoli, Nihil (in)certius morte. A proposit di una percezione incerta della morte in età moderna in Storica. Rivista quadrimestrale, anno XXVI, n. 76, 2020, Viella s.r.l. e Associazione "Storica", p. 72.

[2] Cfr. Ignazio Buttitta, I morti e il grano. Tempi del lavoro e ritmi della festa, Meltemi, Roma, 2006, p. 89.

[3] Cfr. Fustel de Coulanges, La città antica, Sansoni, Firenze, 1972, p. 30.

[4] Cfr. Stazio, Le selve, a cura di Luca Canali e Maria Pellegrini, Libro V, 1, vv. 235-237.

venerdì 11 aprile 2025

Animali resuscitati: gli Indovini-macellai.

Per vedere nel futuro, si usavano (spesso) le ossa degli animali.
Mircea Eliade faceva alcuni esempi...

« Sempre a proposito di un risorgere dalle ossa, si potrebbe ricordare la celebre visione di Ezechiele
[...] Allora disse: "Profetizza su queste ossa e di' loro: Ossa disseccate, ascoltate la parola dell'Eterno!"

[...] A tale riguardo bisognerebbe citare anche la divinazione a mezzo di una scapola di ariete o di pecora, molto diffusa fra i Calmucchi, i Kirghisi e i Mongoli ». [1]

Divinare con le ossa degli animali era la pratica più frequente:
tanto che lo storico Marcel Detienne scriveva come gli indovini fossero (veri) macellai...

« Radunando intorno al suo altare i ministri del coltello e i servitori del fuoco, l'Apollo del santuario di Pila invita dunque a non separare gli indovini dai macellai.

I possenti ministri di Apollo nel suo tempio-cucina di Pila sono rappresentati con il coltello alla cintola, nella sua guaina, e pronti a rendere i servigi attesi dagli indovini-macellai radunati intorno al dio crepitante ». [2]

Per risvegliare gli animali, se ne ricomponevano le ossa:
resuscitare gli animali assicurava alla tribù la sopravvivenza...

« [...] queste concezioni risalgono, molto probabilmente, come si è detto, alle antiche divinità della caccia, come Sedna, Erlik o la stessa Diana, che ridavano vita alla selvaggina ogni volta che un esemplare veniva ucciso affinché il numero dei capi rimanesse costante.

Nella metà del 1700, degli sciamani lapponi "spiegarono ai missionari danesi che le ossa andavano raccolte e ordinate con cura perché in questo modo, il dio a cui il sacrificio era rivolto, avrebbe ridato vita agli animali uccisi
». [3]


Animali in grado di predire il futuro e stregoni capaci di comprenderne la voce:

Animali parlanti: gli Antenati che tornano.

Animali Incantati: dal mito di Orfeo all'incanto dei Santi.


Nota all'immagine ---

_La miniatura in apertura, con un tasso 'acrobata' e sezionato, è tratta dal Bestiario Harley ms 4751: folio 30r.


Note al testo ---

[1] Cfr. Mircea Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Edizioni Mediterranee, Roma, 1975, pp. 186 e 188.

[2] Cfr. Marcel Detienne, Un approccio sperimentale al politeismo greco, traduzione di Francesco Tissoni, Adelphi, Milano, 2002, pp. 100 e 236.

[3] Cfr. Emanuela Chiavarelli, Diana, Arlecchino e gli spiriti volanti, Bulzoni Editore, Roma, 2007, p. 180.

venerdì 4 aprile 2025

L'ordalia del Toro: sacerdotesse dagli occhi bovini.

Il sangue di un Toro era necessario per smascherare le aspiranti sacerdotesse infedeli al loro mandato:
perché (proprio) il toro?
Lo storico francese Marcel Detienne scrive...

« Terra possiede un santuario [...] nonché una sacerdotessa che deve restare "casta" durante il suo sacerdozio e può avere avuto rapporti con un solo uomo prima di ricevere gli ordini.
Una ordalia con il sangue di toro consente di scartare la candidata che mentisse sul suo stato
.

[...] Plinio il Vecchio, compilando la lista dei "rimedi" forniti dagli animali, ci informa che generalmente "il sangue di toro, fresco, è considerato un veleno, eccettuato a Egeria dove la sacerdotessa della Terra, quando deve rendere un oracolo, ne beve prima di scendere nella caverna ». [1]

Il toro è un simbolo di fertilità:
il suo scheletro è in (stretta) relazione con la donna...

« Il corno dei bovidi è pertanto diventato anche un simbolo lunare proprio perché evoca la luna nuova, il crescente lunare.
[...] Un'identificazione del toro con l'utero è stata riscontrata peraltro anche in virtù delle similitudini che l'apparato genitale femminile presenta rispetto al bucranio del bovide ». [2]

La falce di Luna porta sia alla Donna sia alle corna del Toro:
questa relazione, nella cultura antica, era così stretta che la dea lunare aveva occhi bovini...

« Le cosiddette figlie di Elio sono in verità sacerdotesse della Luna; nell'antica mitologia europea infatti i bovini erano animali sacri alla Luna più che al Sole; e la madre di Elio, Eurifaessa dagli occhi bovini, è la Luna stessa ». [3]


➔ Sulla dea Taurina che governa le acque, e la forma della barca che allude alle corna:

La Madonna del Mare e la barca di Iside.


➔ Sul sacrificio del Toro reso alla Dèa:

Il Toro nel Labirinto: la Labrys della Dea e il sacrificio del Dio fecondatore.


➔ Sul culto degli dèi cornuti:

La luna e le corna: il culto della Vacca lunare.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura tratta da un manoscritto con la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, citata nel sito della British Library: Arundel Ms 98, folio 85v.


Note al testo ---

[1] Cfr. Marcel Detienne, Apollo con il coltello in mano Adelphi, Milano, 2002, p. 215.

[2] Cfr. Mario Giannitrapani, Il sacro arcaico: forme della sacertà neolitica. Civiltà preclassiche d'Italia e d'Europa tra sciamanesimo paleolitico e ritualità etrusco-romana, Symmetria, Roma,2004, pp. 85 e 87.

[3] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1985, nota 1 a p. 140.

venerdì 28 marzo 2025

Fata o strega? Non guardare nella stanza della MammaDraga...

Il linguista Mario Alinei parla della Mammadraga:
un indizio di Matriarcato sopravvissuto nelle Fiabe Siciliane...

« La figura siciliana della mammadraga è centrale nella letteratura popolare dell'isola e rappresenta uno dei più importanti relitti della figura totemica matrilineare. » [1]

La Mammadraga è ciò che resta della Grande Madre:
molto più di una (semplice) strega...

« [...] al limitare, avviene l'incontro con la Mammadraga, in tutte le redazioni siciliane di questa fiaba chiaramente sentita come essere primordiale, portatore di una matriarcale quanto famelica potenza -ben diversa dalle semplici vecchie o streghe della comune tradizione europea. » [2]

La donna-drago deteneva poteri numinosi:
lo storico francese Jacques Le Goff raccontava il divieto infranto dalla madre di Henno:
aveva osato praticare un buco sulla parete per → vedere, con i suoi occhi, la Donna-Drago...

« [...] la madre di Henno nota che la giovane donna, che si finge pia, evita l'inizio e la fine delle messe, si sottrae all'aspersione dell'acqua benedetta e si astiene dalla comunione.
Incuriosita fa un buco nel muro della camera della nuora e la sorprende mentre sta facendo il bagno sotto forma di drago (draco)
. » [3]

Gli animali sono attratti dalla donna, o ne formano una parte.

La donna-Animale rimase, nell'immaginario medievale, una traccia della Fata: trasformata in →strega e demonizzata...

« Che l'animale guida sia, come in questo caso, quasi una bussola oltremondana che infallibilmente punta verso la fata [...] come la presenza della coda serpentiforme in Melusina. » [4]


Animali dalle sembianze femminili:

Donna-belva: lo Spirito femminile del bosco.


Donne sacralizzate e/o demonizzate:

Donne protettrici: la Madonna vs. Ecate.

Il "giuoco di Diana" e la Signora Oriente: censure Mariane.


➔ L'intesa Amorosa tra il cacciatore e la sua preda:

Amore per la Bestia: il potere dell'Animale e lo Spirito dominatore del Bosco.


Nota all'immagine ---

_In apertura, miniatura tratta dal manosocritto 42130 della British Library: folio 52 verso.


Note al testo ---

[1] Cfr. Mario Alinei e Francesco Benozzo, DESLI. Dizionario Etimologico Semantico della Lingua Italiana, Pendragon, Bologna, 2015, p. 75.

[2] Cfr. La fiaba di magia in Sicilia, a cura di Renato Aprile, Sellerio, Palermo, 1991, p. 196.

[3] Cfr. Jacques Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del mercante, Einaudi, Torino, 1977, p. 287.
→ Si riferisce al racconto "Henno cum dentibus": estratto dal romanzo medievale De nugis curialium.

[4] Cfr. Carlo Donà, Per le vie dell'altro mondo. L'animale guida e i misteri del viaggio, Cooperativa Libraria Editrice Universitaria, Padova, 2001, pp. 429-430.