L'antropologo Dmitry Konstantinovich Zelenin spiegava come, nella mentalità primitiva, il successo nella caccia ad un animale fosse il risultato di un (vero) sentimento d'amore tra il cacciatore e la sua preda...
« Il successo del cacciatore dipende dalla bestia, dal modo in cui essa guarda all'uomo.
Tra l'uomo e l'animale esiste un legame segreto; se l'animale "non ama" il cacciatore questi non lo potrà catturare. » [1]
Affinché la caccia fosse fruttuosa, bisognava ingraziarsi il favore dello Spirito del Bosco e -di conseguenza- dell'animale che dominava.
I racconti popolari sulla caccia 'amorosa' presentano uno Spirito, dèa della Selva, che ricorda i poteri di Artemide...
« in queste donne dei boschi si riconosce l'eredità di antiche o antichissime signore degli animali, come Artemide o la georgiana Dali ». [2]
Ingannare l'animale era necessario se lo si voleva catturare:
al punto da fingere l'Amore.
L'idea che la bestia intendesse i sentimenti umani è alla base di (molte) narrazioni: è il caso de La Bella e la Bestia, dove un animale corrisponde al sentimento amoroso...
« [...] siamo regolarmente di fronte al riaffiorare di credenze che precedono il Cristianesimo, che affondano le radici in tempi assai remoti, quando l'uomo viveva in un rapporto di identità perfetta con il mondo animale e l'animale era investito di poteri soprannaturali, che si traducevano in atteggiamenti favorevoli, di protezione o di aiuto o in attività dannosa e pericolosa per l'uomo. » [3]
➔ Ritualità attraverso gli animali:
La danza delle Orse di Artemide: un rito violento.
➔ La Grande Madre e i suoi paredri ferini:
La Bella e la Bestia. Tracce medievali di un mito Matriarcale.
I cervi della Dea: non spezzare il Triangolo.
L'Orsa Maggiore e la Madonna dell'orso: il mito sciamanico della Signora degli Animali.
➔ La belva come epifania della Madre:
Donna-belva: lo Spirito femminile del bosco.
Nota all'immagine ---
_In apertura, miniatura tratta dal Bestiario MS 2 B VII della British Library: folio 101 recto.
→ Nell'immagine, un unicorno è attratto da una Dama mentre un cacciatore lo trafigge.
Note al testo ---
[1] Cfr. D. K. Zelenin, Tabù linguistici nelle popolazioni dell'Europa orientale e dell'Asia settentrionale, saggio del 1928 edito in lingua italiana nei Quaderni di semantica, Il Mulino, Bologna, 1988, p. 241.
[2] Cfr. Carlo Donà, Per le vie dell'altro mondo. L'animale guida e i misteri del viaggio, CLEU - Cooperativa Libraria Editrice Universitaria, Padova, 2001, p. 428.
[3] Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, p. 225.
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