![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpWvYRZNAEuqQQXN4z6qHiLYQmjdLlLYylnA1QvQIGosLdiKt36xP7P2xfsFCMNxyTBEjSSR-QCAbA9CwM_X4AflvUUnyT1tOtwzrmLfLPZqYcnYpTyfDog_qnCEDp5gYbh2lwc4C9K6CK/s320/processione.gif)
Una miniatura della Matricola del collegio dei Notai di Perugia ci racconta una processione propiziatoria per la Rinascita del Sole, nei dettagli: tamburello e trombettieri!
Nel verso del foglio campeggia miniata la scena dell'Annunciazione di Maria [sotto].
Si tratta, senza troppi dubbi, della processione che si teneva alla vigilia del 25 marzo, festa appunto dell'Annunciazione di Maria, ma anche di qualcos'altro che il MedioEvo idolatra ha sostituito.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx-BXaOxj_RM34_BDa0BSlC9fxPQl1-d3aUEpfWM2GPqBdbkcBd7-0AEdf3w-HoP3CzrQk3IL-9_4mqhfpCj_TS8ezxN5NuA1K4c7NqvkDRUpNCZNA3kVDF6vroDkuOm9Xk-tl_IPBBXKF/s320/annunciazione.gif)
Di sicuro, l'uso delle luminarie era molto più antico.
Il rito della benedizione delle candele a Candelora (2 febbraio) per accogliere il Cristo nascente riecheggiava la festa celtica di Imbolc (1 febbraio) in cui si accendevano candele e lumini per evocare l'allungarsi delle giornate, nell'attesa dell'Equinozio di Primavera.
La festa equinoziale che cadeva il 21 marzo doveva essere celebrata in modo analogo: la Chiesa medievale sovrappose alle celebrazioni di Imbolc la festa della Purificazione della Vergine (altrimenti detta Candelora), e al 21 marzo fece seguire le processioni per l'Annunciazione di Maria.
Tutto questo rompicapo di date e processioni a lume di candela non deve confonderci le idee!
Le candele brandite dai notai perugini di sicuro erano consacrate alla Vergine Maria, cioè al nuovo Sole che di lì a poco sarebbe rinato.
◉ Un post sull'Iconografia solare di Cenerentola e della Madonna:
Il culto Solare nel vestito di Cenerentola...
--- Note e Bibliografia ---
[1] Le due miniature dell'Invocatio a Maria sono probabile opera di Vanni di Baldolo e si trovano custodite presso la Biblioteca Augusta di Perugia.
[2] Cfr. Marina Subbioni, La miniatura perugina del Trecento, Perugia, Guerra Edizioni, 2003, p. 157.
[3] Cfr. Il notariato a Perugia, a cura di Roberto Abbondanza, Roma 1973, pp. 87-88.
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