venerdì 9 dicembre 2022

Ghirlande appese: l'esorcismo di Natale.


Chi nasce nel giorno di Natale, o al solstizio d'estate, può essere preda di forze demoniache.

« [...] le madri di gemelle e chi nasce nel giorno di San Giovanni o di Natale, sono destinati a divenire streghe e stregoni.

[...] In particolare, nel chietino, per le tre notti successive al giorno di Natale il padre, con un piccolo ago rovente, disegna una piccola croce sopra il piede del figlio per "guarirlo" ed evitargli la sorte infausta. » [1]

In quei due giorni dell'anno -la notte tra il 24 e il 25, a giugno e dicembre- i dèmoni sono molto attivi. Specie a Natale:
per scongiurarli, si appende una ghirlanda sulla porta di casa.

La ghirlanda ha potere apotropaico...

« I giorni solstiziali (san Giovanni, o il Natale) erano sentiti come delicati e decisivi momenti di passaggio, momenti dell'anno gravidi di incertezza di cui gli spiriti maligni cercavano di approfittare. »

« Le ghirlande appese alle porte e alle finestre per tener lontano streghe, diavoli, e i temporali, cioè i demoni che li causavano, sono intrecciate di erbe dotate di "potere sia medicinale che divinatorio". » [2]

Una di queste piante antistregoniche era la felce.
L'etnologo siciliano Giuseppe Pitrè spiegava l'uso di questa pianta magica che le streghe coglievano a Natale.
Appenderne un ramoscello alla porta, le avrebbe dissuase dall'entrare in casa...

« Nella notte di Natale, le streghe colgono la felce (la fèce) che si chiama anche l'erba della concordia o della sconcordia, ed ha forma di mano.
Le streghe uniscono o disuniscono le dita di quella strana mano, quando operano le loro malìe, per unire o disunire gli animi
» . [3]

Note alle immagini ---

_La miniatura sopra, con un Vescovo dalle zampe ferine e sul posteriore una testa barbuta, è tratta dal manoscritto Stowe 17, visibile integralmente nel sito della British Library: folio 206r

_La miniatura in apertura, con un demone che stringe dei festoni, è tratta dal manoscritto Add MS 62925 della British Library:
folio 23v.


Note al testo ---

[1] Cfr. Andrea Romanazzi, La stregoneria in Italia: scongiuri, amuleti e riti della tradizione, Venexia, Roma, 2008, p. 25.

[2] Le felci sono legate ai due solstizi, d'inverno e d'estate:
il seme, per credenze popolari, cade in estate:

" In alcuni dialetti la felce maschio ha nome felce di san Giovanni (per esempio, bolognese fallza ed san Svàn) :
si credeva che il seme nascesse e cadesse in quella magica notte, a mezzanotte in punto, e in quell'ora lo si andava a cercare perché teneva lontanno i malefici
. "

Cfr. Gian Luigi Beccaria, I nomi del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Einaudi, Torino, 2000, pp. 55, 59 e 257.

[3] Giuseppe Pitrè, Curiosità popolari tradizionali. Credenze, usi e costumi abruzzesi, vol. VII, Palermo, 1890, p. 80.

Vedi la relativa pagina su Google Libri.

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