Il suono delle campane, nel mondo contadino, non serviva tanto ad annunciare la parola del Signore, ma a scacciare i dèmoni e i cataclismi che essi portavano:
per rafforzarlo, era uso inciderle con delle Invocazioni...
« L'epigrafe del celeste messaggero veniva spesso ripetuta sulle campane.
Il 'breve' era stato inciso, tanto per fare qualche esempio, sulla campana del 1239 del campanile della Basilica Superiore di Assisi così come su quella del 1438 di Foligno.
I santi rintocchi provenenti dalla casa di Dio avrebbero già dovuto da soli mettere in fuga l'armata invisibile dei demoni; le campane rafforzate dalle parole incise sul bronzo, diventavano invincibili amuleti. » [1]
L'etnografo perugino Giuseppe Bellucci, ai primi del '900, indagò questa pratica difensiva in Umbria.
Si applicavano gli amuleti alla campana (perfino) in fase di fusione...
« La leggenda vuole che nella campana grossa del Comune -Mr Franciscus perusinus fecit A. D. MDLXV- sia stato fuso un campanello he appartenne a s. Francesco e contemporaneamente furono gettati nel metallo in fusione alcuni capelli di s. Chiara di Assisi.
Per queste ragioni si attribuisce alla campana una virtù superiore a tutte le altre nel fugare la grandine (Cannara). » [2]
Non sempre il suono delle campane era un dissuasore efficace contro i demoni: se poste (troppo) in basso, potevano perfino attirarli...
« A proposito di campane, si credeva che quelle della chiesa di Sant'Anatolia, al contrario delle campane di Grotti, attirassero la grandine nella vallata.
L'inefficacia delle campane di Sant'Anatolia deriva dal fatto che la chiesa è posta in basso, nella valle: "stanno affondate". » [3]
➔ Una pratica apotropaica 'domestica' ---
Ghirlande appese: l'esorcismo di Natale.
➔ Tecniche difensive contro i demoni in Umbria ---
Mostri Santi dell'Umbria: luoghi del Sacro Orrore.
Nota all'immagine ---
_In apertura del post, miniatura a margine del manoscritto ms Douce 5: folio 180 verso.
Nel sito della Bodleian Library di Oxford, l'Opera è presente (integralmente) scansionata.
Note al testo ---
[1] Cfr. Arsenio e Chiara Frugoni, Storia di un giorno in una città medievale, Laterza, Roma-Bari, 2004, p. 45.
[2] Cfr. Giuseppe Bellucci, La grandine nell'Umbria, Sala Bolognese (Bo), 1973, p. 57 → ristampa anastatica del volume edito a Perugia nel 1903.
[3] Cfr. Mario Polia, Tematiche del pensiero religioso e magico in Tra cielo e terra: religione e magia nel mondo rurale della Valnerina, volume II, Edicit, Foligno, 2009, p. 469.
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