Oscar Di Simplicio, in Autunno della Stregoneria, cita il processo contro Angelica di Gherardo [Radicondoli, 1584]:
donna accusata d'infanticidio e stregoneria.
Un mago rivale la provoca...
« [...] et essendo a Radicondoli un astrologo over stregone
[...] che li voleva vedere la mano per dirli e pronosticarli più casi, ricusando essa di non volere, si voltò a noi donne a cerchio e disse, "in questo cerchio v'è una strega", et allora soggiunse Angelica e disse, "se c'è perché non la nominate" ». [1]
Le streghe avevano fama di cercare protezione e potere nel cerchio:
sia in quelli 'materiali', come le cinture, sia nei cerchi 'umani'...
« I riti di circumambulazione sono essenzialmente finalizzati a delimitare, costruire, definire il campo d'azione delle forze magico-religiose che vengono sprigionate
[...] come una catena o una cintura, sia infine tramite un cerchio vivente, un anello umano in cui tutti si tengono per mano a formare una vera e propria catena. » [2]
La strega usava, spesso, un anello magico per incanalare le energie.
Simplicio citava un (curioso) 'foglio volante' da un Processo toscano del 1691-1693: in esso, si trascriveva una 'confessione'...
« Campeggia in primo piano la forza coercitiva delle parole, pronunciate o scritte "Ti comando o demonio che quando l'anello lo metto in su, subbito facci venire il soggetto che desidero e ti prometto quanto tu vuoi di darti. » [1]
Oggetti come l'anello non avevano (solo) un significato liturgico, nei matrimoni, ma riproducendo la forma del cerchio, erano usati dalle streghe come transfert per evocarne i →poteri:
ancora nell'età Moderna, i tribunali ne reprimevano l'uso....
« Simili 'falsi' anelli sono ricordati anche in un processo romano del 1595:
"Imbonitori che sono quelli che vendono li falsi anelli e la terra della Gratia di S. Paolo, et ingannano li villani stupendamente". » [3]
➔ Sul girare in cerchio come pratica magica e divinatoria:
L'Oracolo del cerchio: una divinazione ballata nei Fioretti di san Francesco.
Liturgie popolari: le origini magiche del Girotondo.
Nota all'immagine ---
_In apertura, il Sant'Anello:
'reliquia' di (probabile) oreficeria barbarica trafugata a Chiusi, in Toscana, a metà '400 dal frate tedesco Winterio di Magonza e custodita in una cappella del Duomo di Perugia.
→ Una pala del Perugino, raffigurante lo Sposalizio della Vergine, lo celebrava nella cappella.
Note al testo ---
[1] Cfr. Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna, 2005, p. 79 e p. 135.
[2] Cfr. Pierre Saintyves, Liturgie popolari. Le origini magiche del Girotondo, Eleusi Edizioni, Perugia, 2018, p. 30.
[3] Cfr. Giancarlo Baronti, Tra bambini e acque sporche: immersioni nella collezione di amuleti di Giuseppe Bellucci, Morlacchi, Perugia, 2008, p. 219.
→ Si riferisce ad un testo riportato ne Il libro dei vagabondi: lo Speculum cerretanorum di Teseo Pini, Il vagabondo di Rafaele Frianoro e altri testi di furfanteria, a cura di Piero Camporesi, Einaudi, Torino, 1973, p. 357.
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