Fa sempre comodo avere un bibliofilo per amico.
Riccardo Strappaghetti, il bibliofilo in questione, mi ha suggerito un'altra traccia preziosa per ricomporre il mosaico della superstizione popolare in Umbria...
In un libro sulle Memorie storiche di Corciano, stampato nel 1902, a pagina 100 si fa menzione di una tipica chiesetta del contado che insisteva sulla strada per Magione, con una pittura devozionale alquanto 'bizzarra' al suo interno.
"Altra chiesa di Santa Maria in Via, sulla strada provinciale per Magione, vocabolo Terraioli, che ora non esiste più. Era grande e vi si osservavano pitture molto antiche e, fra le altre, una in cui era la Trinità, bizzarramente espressa, in una sola testa con tre facc(i)e, simile a quella che può vedersi in un codice dantesco, del secolo XIV, esistente nella Biblioteca Comunale di Perugia."
La curiosità era tanta: sono andato subito a cercarmela, questa Trinità mostruosa a quattro occhi!
Il codice è certamente uno dei più preziosi rimasti alla Biblioteca Augusta di Perugia dopo le spoliazioni pontificie. La miniatura raffigura l'ingresso di Dante in Paradiso, accompagnato da Beatrice, la quale gli consente la visione dell'Eterno...
Su un fondo oro raffinatissimo, con un complesso intrico floreale, svetta questa testa a tre facce incorniciata in una sfera celeste.
Come avevo già spiegato nel mio libricino, Il culto proibito della Dèa, raffigurazioni di questo genere furono popolarissime per tutto il MedioEvo e incentivate dalla Chiesa, perché consentivano di mostrare Dio in una veste paganeggiante molto familiare al volgo che serbava memoria delle antiche divinità bifronti e trifronti.
Quando Lutero accusò i cattolici italiani di superstizione e idolatria, il Concilio Tridentino corse ai ripari cancellando la maggior parte di queste pitture. Ad oggi poche sono sopravvissute fino a noi. Così certo non è stato per l'immagine della Chiesa di Santa Maria in Via, demolita poco prima che il libro sulle Memorie Storiche di Corciano la menzionasse.
Che dire di più?
Grazie a Riccardo per avermi consentito di fare questa piccola -e inaspettata- scoperta...
Nota al documento ---
Per chi desiderasse vedere coi propri occhi il codice dantesco - nelle biblioteche pubbliche è concesso questo privilegio! -, la segnatura è ms. B 25 e la miniatura si trova alla carta 113r.
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