giovedì 3 ottobre 2013

Assisi, 4 ottobre: il volantinaggio negato



Non so come voi la pensiate. E confesso, a bassa voce, che non me ne frega nemmeno più di tanto.

Premetto che sono un pessimista irriducibile. Uno di quelli che ha smesso di credere da tempo immemore nella redenzione degli uomini.
Un riprovevole post-ideologico, insomma.

Esistono però delle persone più illuminate di me [o forse solo più deliranti di me] che credono ancora a qualcosa.
Al fatto che certi ideali non si vendono per un piatto di minestra; che anzi vale la pena lottare per affermarli, anche a costo d'ingaggiare una lotta grottesca contro i mulini a vento.

Ebbene, a quelle persone è stato negato di farlo.

Nientemeno che dalla democratica Questura di Perugia, la quale ha negato all'Associazione Civiltà Laica di Terni e all'Associazione degli Atei e degli Agnostici lo spazio per tenere un innocuo volantinaggio in difesa della laicità dello Stato, oggi, in occasione della visita di Papa Francesco ad Assisi.

La motivazione ufficiale non potrebbe essere più nobile: garantire l'incolumità fisica dei manifestanti. Così nobile che fa anche un po' ridere.

L'incolumità di 4 gatti e un topolino è a rischio. I 4 gatti sono pregati di restarsene a casa, e magari anche di avvisare il topolino.

Ripeto: non credo che un volantinaggio avrebbe mosso qualcosa. Sono un nichilista troppo radicale -ahimé- per confidare nella salvezza del Genere umano.
Tutt'al più gli autori del volantinaggio suddetto sarebbero stati presi a pomodori. E buonanotte.

Ma un diritto è stato leso.

Fatevi convincere da uno che non crede più a niente.

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