martedì 28 giugno 2022
La femmina che uccide il maschio: la Mantide, simbolo del potere Matriarcale.
Perché a una femmina, che uccide il maschio delle sua specie, erano attribuiti poteri magici?
La mantide uccide il maschio nell'accoppiamento, e il suo nome significa "profetessa" [1].
In alcune zone era perfino oggetto di culto:
associata, anticamente, ai misteri di Eleusi...
« Doveva ricoprire un ruolo religioso ben definito, se in una moneta di Metaponto è raffigurata accanto alla spiga sacra dei misteri di Eleusi. » [1]
« "i suoi costumi sessuali così drammatici" (la femmina demone che divora il maschio nel mentre che lo seduce, proprio come le sirene, che addormentavano coi canti coloro che volevano dilaniare), tutto conduceva a pensare che la mantide non era un insetto "naturale".
In Africa era difatti oggetto di culto. » [1]
Dietro il culto della mantide, adorata nel Mediterraneo per i suoi 'responsi', c'è la civiltà Matriarcale che offriva sacrifici alla Dea.
Robert Graves ci fornisce un indizio prezioso:
Proserpina, che regnava sui misteri di Eleusi, aveva fama terribile.
« Persefone (da phero e phonos "colei che porta la distruzione"), detta anche Persefatta ad Atene (da ptersis ed ephapto "colei che conferma la distruzione") e Proserpina ("la temibile") a Roma, era, pare, un appellativo della ninfa che sacrificava il divino paredro. » [2]
La mantide, divoratrice del suo amante, fu così associata alla ninfa che portava il nome di Proserpina...
« La ninfa tribale, pare, si sceglieva ogni anno tra i giovanotti del suo entourage un amante, il re che sarebbe stato sacrificato alla fine dell'anno e che diveniva così un simbolo della fertilità più che uno strumento del piacere della ninfa. » [2]
Nota alle immagini ---
_I due disegni a margine del testo, riportati nel post, provengono dal manoscritto inglese Add Ms 28841, visibile nel sito della British Library: folii 5v, 7v.
Note al testo ---
[1] Il linguista Gian Luigi Beccaria spiega l'origine del suo nome:
« Profetessa per antonomasia la mantide, come indica il nome stesso, greco màntis 'indovino', latino mantis.
Si traevano risposte da come muoveva le zampe. »
Cfr. Beccaria, I nomi del mondo, Einaudi, Torino, 2000, pp. 231-232, 239.
[2] Cfr. Robert Graves, I miti greci, Longanesi, Milano, 1983, pp. 6, 81-82.
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